Stelle deboli. La storia di Sid Vicious e Nancy Spungen
- Autore: Daniele Paletta
- Genere: Musica
- Anno di pubblicazione: 2014
Sid & Nancy, nemmeno fossero Bonnie & Clyde marchiati punk. Come dire sex, drug & rock roll con contorno di basso ed eroina, amor fou e botte da orbi. Come dire “ragazzi cattivi” in una storia dal cattivissimo finale: lei muore, lui - forse - l’accoltella e la lascia morire. C’è anche che la notte del 12 ottobre 1978 al Chelsie Hotel di Manhattan è una notte predestinata per predestinati e che Sid è troppo fatto per riuscire ad arrivare al suo stesso naso, figuriamoci salvare la sua punkette che muore a un passo. Quella di Sid (Vicious) e Nancy (Spungen) è una storia che se non fosse vera dalla prima all’ultima riga non ci credereste, la classica storia di dannati del rock, un mistero mai chiarito sino in fondo (e se non fosse stato Sid? Sid trovato morto di overdose nemmeno un anno dopo), è una leggenda nera che cammina di pari passo con quella dei Sex Pistols, la band più famosa del punk-rock inglese: pessimi musicisti ma fatti apposta per lo scandalo sulla coda luci-ombre dei Settanta.
Il libro che Daniele Paletta dedica a questa vicenda d’amore e morte virata no-future (“Stelle deboli”, VOLOlibero, 2014) è almeno tre cose in una sola:
- 1) è un libro musicale, lasciamo perdere che “suona” come stile, il dato saliente è che quando e se occorre parla di musica come chi sa benissimo di cosa sta parlando;
- 2) è una biografia a “passo double”, se è vero che delle vite interrotte di Sid & Nancy niente si perde per strada, nemmeno gli spiccioli dei loro vent’anni bruciati;
- 3) è un romanzo di impianto “pulp”, perché tratta (come si deve) d’avventura, duelli, solitudini, gloria, rivincita e attrazione per l’abisso.
"Stelle deboli" ha insomma una solida struttura narrativa: scorrevole, ficcante, empatica, coinvolgente come un dribbling di Leo Messi dato alle stampe. L’ho letto d’un fiato e questo vuol dire che mi ha preso e prendere il sottoscritto con una storia punk è un po’ come “prendere” Claudio Lolli con “Faccetta nera”. Fidatevi, dunque, e se proprio non ci riuscite sulla parola prendete alla lettera quando scrive Massimo Cotto – mica Enzo Ghinazzi - nella prefazione al volume:
“(…) la parabola di Sid Vicious va oltre i proiettili dei Sex Pistols, oltre le truffe di Malcon McLaren, oltre l’appartenenza a un genere e uno stile, oltre le barriere della provocazione, persino oltre quella sottile linea rossa che divide o meglio unisce storie e leggenda”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stelle deboli. La storia di Sid Vicious e Nancy Spungen
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