In base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2020 i soldi per gli aumenti degli stipendi dei docenti e del personale Ata non sono presenti, ma soprattutto c’è il rischio di diminuzioni nella busta paga a partire da gennaio 2020. Questo è quello che emerge dall’incontro svoltosi il 9 dicembre tra sindacati e Governo; a lanciare l’allarme è Maddalena Gissi, segretario nazionale della Cisl scuola.
A destare le preoccupazioni delle parti sociali sono i soldi stanziati per il Fondo unico nazionale per le retribuzioni dei dirigenti che per il 2020 ammontano a 30 milioni, contro i 45 milioni che si sarebbero dovuti stanziare.
Se la Legge di Bilancio dovesse essere confermata così si potrebbero quindi avere delle decurtazioni medie di 20€ per lo stipendio dei docenti e si arriverebbe addirittura a 200€ lordi per i dirigenti scolastici. Questo è ciò che dichiara Maddalena Gissi e che viene riportato dal sito Tecnicadellascuola.
Una situazione quindi ben diversa da quella che si pensava sarebbe emersa con questa Legge di Bilancio, dal momento che in molti si attendevano uno sforzo in più da parte del Governo, pensando anche all’enorme divario che vi è tra gli stipendi dei docenti italiani al confronto con i colleghi europei. Nell’ultimo rapporto OCSE «Education at a Glance» l’Italia si posizionava 16^ in Europa per lo stipendio dei suoi docenti e soprattutto il rapporto ha mostrato come l’ultimo rinnovo del contratto non abbia in alcun modo accresciuto il potere di acquisto di questo comparto della pubblica amministrazione.
A settembre inoltre il Ministro Fioramonti aveva annunciato che nella Legge di Bilancio sarebbero stati stanziati ben 2 miliardi per la scuola (più 1 miliardo per la Ricerca) per permettere un corposo aumento di stipendio. A quanto pare però le promesse non sono state mantenute (anche se ancora potrebbero esserci cambiamenti nella Legge di Bilancio) e si potrebbe passare addirittura ad una decurtazione dello stipendio.
I sindacati sono sul piede di guerra non solo per questo motivo, ma anche per l’assenza di un piano di assunzioni adeguato per il settore scuola. I concorsi che verranno banditi nel 2020 non riusciranno infatti a stabilizzare i 185mila docenti che al momento sono precari. I concorsi infatti permetteranno a solo 48mila docenti di accedere ad un posto fisso, lasciando così ancora in stato di precarietà un’enorme fetta di insegnanti.
Se la situazione dovesse rimanere questa si prevedono quindi scioperi e interruzioni del servizio pubblico, in modo da far sentire le proprie ragioni. Nel frattempo il Decreto Scuola continua il suo iter e dopo l’approvazione alla Camera è la volta della discussione in Senato, dove la data ultima per la chiusura dei lavori è fissata al 29 dicembre 2019. Per avere informazioni più precise si dovranno quindi attendere i nuovi sviluppi e attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2020.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stipendio docenti verso il taglio: rischio di decurtazioni fino a 200€
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