Tutta colpa del tacco 12 di Amy Silver

Donne e shopping, un binomio inscindibile persino in tempo di crisi. Quella crisi che metterà a dura prova le spese pazze di Cassie Canavagh, protagonista di “Tutta colpa del Tacco 12” (Piemme, 2011) di Amy Silver.

Giovane segretaria di un colosso bancario della City londinese, Cassie può permettersi abiti griffati, feste glamour e soprattutto costosissime scarpe col tacco, a cui proprio non sa rinunciare. A ciò si aggiunge un fidanzato altrettanto ricco, Dan, che la riempie di regali ovviamente costosi e rigorosamente chic. A mutare il felice corso di una vita agiata, in cui lo shopping primeggia indiscusso sul podio dei passatempi preferiti, sarà proprio la crisi economica, che colpirà impensabilmente anche l’istituto bancario presso cui Cassie lavora, determinando il suo licenziamento e quello di numerosi altri dipendenti. Le difficoltà concrete di un impiego che d’improvviso cessa di esserci diventeranno presto esperienza diretta della “povera” Cassie, costretta a cercarsi velocemente un nuovo lavoro, abbandonando ambizioni e rinunciando al suo hobby preferito. Ma le disgrazie non vengono mai da sole: terribilmente afflitta dalla metamorfosi improvvisa delle sue finanze, Cassie dovrà fare i conti anche con il tradimento di Dan, che la mollerà per una donna bellissima e invidiabilmente ricca. Il cambiamento che ne deriva porterà Cassie Canavagh a guardare la vita con occhi diversi, cogliendo aspetti che prima era solita ignorare. Imparerà ad attribuire il giusto valore alle cose, afferrando in primis l’inestimabile valore dell’amicizia.

“Tutta colpa del tacco 12” è scritto con un linguaggio semplice e si legge tutto d’un fiato. Dai toni prevalentemente ironici, racchiude contenuti tutt’altro che complessi e che a prima vista potrebbero apparire banali. Tuttavia, l’immediatezza di quanto esperito, ossia la metamorfosi esistenziale che giocoforza consegue ai derivati della crisi economica, fa sì che quanto raccontato collimi facilmente con il potenziale vissuto del lettore, specialmente nel caso di un lettore di sesso femminile. Ogni donna, si sa, ama fare shopping e difficilmente rinuncerebbe ad un nuovo paio di scarpe, soprattutto se l’oggetto del desiderio dispone dell’orgogliosissimo tacco dodici. Continuare a farlo in tempo di crisi diventa realmente difficile e non è forse questo un reale motivo per provare rabbia e tristezza? Ammettiamolo, donne. E lo facciamo sorridendo, ovviamente.