Il principio dell’uguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione. Questa la dicitura completa del tema di ordine generale assegnato alle ore 8:30 ai ragazzi della maturità 2018 che iniziano così l’esame di stato.
La Costituzione italiana in questo 2018 compie ben 70 anni e in molti si attendevano un tema che vertesse proprio su questo genere di tematica.
Il tema della maturità non è di semplice svolgimento però, dato che si tratta di una questione giuridica di non semplice comprensione quella che vede l’uguaglianza sostanziale e formale a confronto. Soprattutto in questo momento storico è però importante che i ragazzi si confrontino con temi di questo tipo e che siano ben consapevoli di ciò che dice la Costituzione.
Vediamo insieme di chiarire alcuni punti e in che modo potrebbe essere sviluppato bene il tema di ordine generale della maturità per il 2018.
Per conoscere le altre tracce leggi anche: Maturità 2018: tracce ufficiali del Miur
Uguaglianza formale e sostanziale: una definizione
Il primo comma dell’articolo 3 definisce quella che è l’uguaglianza formale, con cui si intende che tutti sono uguali di fronte alla legge. La frase che vediamo sempre nelle immagini di tribunale La legge è uguale per tutti è senza dubbio la migliore definizione per questo concetto di uguaglianza formale.
Per questo principio non sono ammesse discriminazioni di razza, genere, etnia, religione, preferenze sessuali e via dicendo. Inoltre non sono ammesse leggi speciali che possano fare il bene di pochi o di cui pochi possano usufruire.
Un concetto che a noi sembra scontato, ma che fino alla Rivoluzione Francese non lo era per nulla. Il motto Egalité, Liberté, Fraternité proprio questo chiedeva: pari trattamento per tutti e tutte, senza pensare alla professione e allo stato sociale. Le leggi discriminatorie in Italia sono quindi bandite dalla Costituzione e diventano quindi incostituzionali.
Per uguaglianza sostanziale invece si intende che le leggi, sì devono essere uguali per tutti, ma devono anche prevedere delle proposte ad hoc per le persone più deboli e svantaggiate. Proprio il secondo comma della legge 3 della Costituzione serve a chiarire questo concetto, difficile da comprendere.
La Repubblica si impegna quindi a rimuovere gli ostacoli economici e sociali che possano frapporsi tra gli individui e la propria realizzazione. In questo modo si cerca di mettere tutti sullo stesso piano e di dare a tutti gli stessi strumenti, indipendentemente dalle proprie finanze e dal proprio status sociale.
L’articolo 3 della Costituzione per la precisione recita:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
L’articolo in questione sancisce quindi che in base al principio di uguaglianza formale tutti sono uguali di fronte alla legge, senza alcun tipo di discriminazione. Per il principio di uguaglianza sostanziale viene inoltre sancito che tutti devono avere pari possibilità e che sarà la Repubblica italiana a fare in modo che questo principio venga applicato.
La Costituzione si rivela così un ottimo strumento per i diritti del cittadino, una tra le più avanzate nel mondo e per questo difesa a spada tratta da più parti e in più occasioni. Un ottimo tema di riflessione questo che potrà portare i ragazzi ad interrogarsi sugli ultimi avvenimenti del nostro Paese e alle vicende politiche che tanto vengono dibattute.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Uguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione: il tema di attualità del Miur che fa riflettere
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