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“Ultra. La libertà è oltre il limite”, il nuovo romanzo di Folco Terzani è stato presentato a studenti e docenti, il 23 maggio nell’Aula Magna del Liceo Artistico, Coreutico e Scientifico internazionale annesso al Convitto Nazionale di Arezzo.
Continua così la serie di grandi storie vere e di grandi interviste interviste che hanno reso celebre il padre, noto giornalista. È una persona vera Michele, il protagonista dell’ultimo romanzo di Folco Terzani che racconta una storia vera, così come è vero il nome Michele.
Adesso che in Italia siamo allo stallo, fare come Michele è la soluzione proposta ai giovani uditori.
È stato Enzo Brogi (a destra, nella foto sotto, insieme a Agostino Fabbri, al centro e a Folco Terzani, a sinistra) consulente del Presidente della Regione Toscana per i diritti, a condurre Folco Terzani al Convitto Nazionale di Arezzo.
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“Lezione di fiducia in se stessi” ha definito Agostino Fabbri l’intervento di Folco per il quale il dentro è più importante del fuori; se la mente raggiunge questa convinzione poi cambia il mondo. In Italia la foresta sta rinascendo, c’è anche il bello, non bisogna fuggire all’estero ma riscoprire se stessi qui e cambiare questa Italia vecchia e senza speranza.
È in fondo questo il messaggio di “Ultra” dove si racconta la storia di un ultramaratoneta che l’autore ha davvero conosciuto mentre attraversava un castagneto di montagna. Un expat che, grazie a un fortunato incontro diventa un modello molto ricco ricco e famoso, anche se non tarda a comprendere che in quella vita, apparentemente perfetta, manca ciò che è davvero importante. Solo oltrepassando i propri limiti, allora, Michele potrà riscoprire se stesso e confrontarsi con la propria anima.
Anche per l’attuale crisi italiana, secondo Folco Terzani, non esistono soluzioni politiche ed economiche; bisogna cambiare il punto di vista e i valori di riferimento e trovare nuovi obiettivi impossibili, come successe a lui quando Madre Teresa lo mandò, lui che non trovava il senso della vita, a lavorare coi morenti intoccabili, per le strade di Calcutta.
Un personaggio dalla gioventù straordinaria, Folco Terzani, che segue il padre Tiziano, inviato speciale in Estremo Oriente, fra le scuole in Cina, impara il Kung Fu dai monaci shaolin, lo spirito dai fachiri indiani, per poi laurearsi a Cambridge.
Nel mezzo, la sua esperienza in India con Madre Teresa di Calcutta e poi la scelta di andare a vivere in montagna, distante dai suoni cittadini.
Nel 2006 cura il libro del padre intitolato “La fine è il mio inizio” e ne ricava un film, nel 2010. Nel 2011 scrive “A piedi nudi sulla terra”. Adesso presenta la sua ultima fatica, ad Arezzo.
“Nel mio libro “A piedi nudi sulla terra” - spiega Terzani Junior - ho raccontato un sadhu, un baba, un uomo che si è tirato fuori dal gioco vano della vita. Fuori dalla vita sociale governata dai rapporti economici come dalla vita affettiva dominata dai sentimenti. Il sadhu non possiede niente: tiene acceso il fuoco, si dedica alla corretta esecuzione dei riti, comunica con il divino. Io ho conosciuto e frequentato baba di tutti i generi, dai più spirituali ai cialtroni ma è bello sapere che dentro una grotta esiste una persona che vive. Ora noi mettiamo ai monumenti delle etichette per ricordare cosa è successo o chi c’è stato. Facciamoli vivere con le persone e non solo con la testimonianza, saremo più vivi e scopriremo l’uomo e il suo essere”.
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Nel suo secondo romanzo, intitolato “Ultra. La libertà è oltre il limite”, illustrato martedì 23 marzo, nell’Aula Magna del Liceo Artistico, Coreutico e Scientifico internazionale annesso al Convitto Nazionale, lo scrittore dimostra di avere assimilato appieno la lezione del padre viaggiatore.
Come ha ben riassunto Agostino Fabbri ci troviamo di fronte alla storia di un uomo che vive una sfolgorante carriera da modello a Miami e New York. Immerso nel lusso, può permettersi ogni capriccio e godere della compagnia di una moglie bellissima, oltre che dell’apprezzamento di star come Madonna. Finché una sera non si ritrova solo, a chiedersi che farsene di tutto quel lusso e di quegli eccessi.
Qual è la sua vera strada, allora? La risposta arriva come un colpo di fulmine, nascosto dentro un libro: l’ultramaratona. Nel giro di un anno diventa uno dei campioni più forti al mondo ma vincere per lui non conta. L’ultra è una sfida con se stessi, non con gli altri: correre per centinaia di chilometri, in tutte le condizioni atmosferiche, tra i ghiacci del Canada o con cinquanta gradi nella Valle della morte, spingendo il corpo e la mente oltre ogni limite immaginabile. Passo dopo passo, mentre le gambe cedono e i muscoli si disfano, nella solitudine di una corsa infinita, Michele vive gli opposti: la sua fragilità estrema di fronte alla natura e la forza della sua volontà, che si libra oltre la fisicità, per esplorare cosa c’è dopo la fatica e il dolore.
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In questo libro Folco Terzani racconta la straordinaria storia di un ragazzo che aveva tutto ma non era niente, e nel ritorno all’atto primordiale della corsa ha trovato la sua libertà, il suo coraggio, il suo essere più puro. Perché l’ultra
“dopo un certo punto non è più una prestazione fisica. Assolutamente no. Nell’ultra vai a vedere l’anima”.
È infatti la storia di un giovane che riscopre lo sport come sfida ai propri limiti, come via interiore di conoscenza ed è proprio lo sport, a ben vedere, il protagonista del romanzo.
Inutile dire che il messaggio di Folco Terzani è stato accolto con entusiasmo dai numerosissimi studenti che stipavano all’inverosimile la sia pur capiente Aula Magna del noto istituto aretino che, anche attraverso a questo evento, si conferma una agenzia culturale importantissima per la qualità dei relatori che riesce a presentare ai ragazzi e alla città di Arezzo.
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