Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie di Alec Bogdanovic

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie (Rogas Edizioni, 2020): già dal titolo ci accorgiamo di essere davanti a un libro che esce dagli schemi e che si rivela fin da subito a dir poco bizzarro.
Alec Bogdanovic, di origini bulgare e romano d’adozione, si racconta attraverso un’autobiografia decisamente autoironica e canzonatoria. I temi di fondo sono però alquanto seri: parliamo infatti di ansia, come si evince dal titolo, e poi ancora depressione e impotenza. Disturbi complessi che, come possiamo notare, portano a conseguenze gravi e pericolose le persone coinvolte.

È probabilmente nel tentativo di alleggerire il problema che Alec adotta un linguaggio molto colloquiale, schietto, spesso volgare, teso a strappare al lettore una risata, pur nella consapevolezza che su temi del genere c’è ben poco da scherzare.
Lo scrittore ci presenta, pagina dopo pagina, gli amici, la famiglia, i compagni di classe, le ragazze che frequenta: tutti sempre tratteggiati a tinte forti, in modo diretto. Si percepisce, spesso, un’aggressività verso la vita che non ha saputo essere clemente.
In un disagio crescente, veniamo a conoscenza della dipendenza dai farmaci, della solitudine in cui sempre più spesso si rinchiude, delle difficoltà sessuali che lo portano prima a un’operazione chirurgica importante, poi a un atto di estremo autolesionismo. Sempre in precario equilibrio tra comico e umoristico, Bogdanovic tira le fila della propria esistenza in un racconto dissacrante che tenta di alleggerire il vissuto con una risata.

"Quella sera ebbi il mio primo attacco di panico. Nessuno aveva idea di cosa fosse, mi portarono anche al pronto soccorso. Anche l’attacco di panico è una spirale. Hai paura […] il cervello attiva una fight or flight response (combatti o fuggi) mollandoti una scarica di adrenalina. L’adrenalina ti accelera il battito del cuore e ti rende i respiri ancora più corti, ciò aumenta ancora di più la paura, quindi il cervello aumenta ancora di più l’adrenalina e così via."