Meglio nota con l’acronimo “HGB” con cui firmava i suoi editoriali, Helen Gurley Brown è stata la donna che attraverso le pagine di Cosmopolitan ha rivoluzionato l’immaginario femminile.
Una femminista ante litteram dei mitici anni ’60 che sulla rivista più seguita dal sesso femminile offriva alle donne consigli atipici divenuti ormai aforismi celebri, come:
il matrimonio è una polizza assicurativa per gli anni peggiori, negli anni migliori non avete bisogno di un marito, non vi meritate l’ansia da principe azzurro.
Fu una delle prime donne a raccomandare ad altre donne di mettere al primo posto se stesse e non il matrimonio. “Non abbiate fretta di sposarvi”, scriveva nei suoi editoriali infuocati, “non fatevi spaventare da chi vi tratta come zitelle anche se avete solo vent’anni”.
La visione controcorrente di Helen Gurley Brown avrebbe sfatato numerosi tabù, segnando il riscatto delle donne lavoratrici, determinate e intelligenti che non erano disposte a scendere a compromessi con la società.
Nei suoi mitici editoriali per Cosmopolitan, HGB affrontò argomenti vari e diversissimi tra loro, con tagliente ironia e pratico savoir-faire. Costellava le sue pagine di simpatici neologismi (come “mouseburger”, per indicare la donna media né bella né brutta, né giovane né vecchia), oppure con battute al pepe quali:“Girate nude per casa, così avrete meno indumenti sporchi”.
Tutto questo insomma - femminismo, leggerezza, battute salaci e un po’ di frivolezza - era Helen Gurley Brown. Una donna straordinaria che, attraverso le pagine di Cosmopolitan, avrebbe iniziato la prima rivoluzione femminista.
Scopriamo la sua storia.
Helen Gurley Brown: la vita
Nata il 18 febbraio 1922 a Green Forest, una cittadina dell’Arkansas, Helen Gurley era figlia di due insegnanti. Il padre morì in circostanze misteriose quando lei era ancora una bambina e la madre decise di trasferirsi con la figlioletta a Los Angeles, dove viveva sua sorella.
Nonostante l’infanzia difficile Helen Gurley seppe riscattarsi attraverso gli studi. Si laureò in letteratura inglese presso l’università del Texas e in seguito si specializzò presso il Woodbury’s Business College. Era il 1942, un percorso scolastico del genere non era affatto scontato per una donna.
Terminati gli studi, Helen Gurley iniziò a lavorare come copywriter per un’agenzia pubblicitaria di New York, la Foote, Cone & Belding. La sua prosa brillante non passò inosservata e le valse numerosi premi e riconoscimenti.
All’età di trentasette anni - un’età veneranda per l’epoca - conobbe colui che sarebbe diventato suo marito, il produttore cinematografico David Brown.
Brown aveva due divorzi alle spalle ed Helen sarebbe diventata la sua terza moglie e, davvero, l’amore della sua vita. I due stabilirono un profondo sodalizio intellettuale oltre che emotivo.
Fu proprio David Brown a consigliare ad Helen di pubblicare il suo primo libro, di cui suggerì anche il titolo Sex and the Single Girl (1962). Neanche a dirlo, fu un successo.
La rivoluzione di Sex and the Single Girl
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Sex and the Single Girl divenne un caso letterario, poiché promuoveva un’ideale femminile rivoluzionario. Quando Helen Gurley pubblicò il romanzo a una ragazza single non era neppure concesso un mutuo, ed arrivare single a quarant’anni era considerato un fallimento per una donna.
In seguito al successo planetario del romanzo, la casa editrice Hearst offrì a Helen Gurley Brown nel 1965 la direzione della rivista Cosmopolitan.
All’epoca Cosmopolitan era una placida rivista pensata per le famiglie, che non vendeva neppure un gran numero di copie e parlava perlopiù di argomenti casalinghi.
Con l’ingresso di Helen fu l’inizio della rivoluzione. Gurley Brown approntò al piano editoriale delle modifiche sostanziali. Sotto la sua direzione la rivista raggiunse un pubblico di tre milioni di persone portando cospicui guadagni nelle casse della casa editrice Hearst.
Cosmopolitan di Helen Gurley Brown
Helen cambiò in modo sostanziale i toni di Cosmopolitan e introdusse all’interno della rivista un innovativo “Girl Talk” aperto e parecchio sfacciato. Anziché parlare di frigoriferi, lavatrici e diete, Helen Gurley Brown mise nero su bianco la sessualità, facendo scandalo sì, ma anche acquisendo un gran numero di lettori.
Parlava alle lettrici come se fossero delle sue amiche intime e, tra una chiacchiera e l’altra, offriva consigli e istruzioni precise su come prendere le redini della propria vita personale e sessuale.
Dava alle donne consigli rivoluzionari per l’epoca, come:
Sei la tua migliore risorsa. Valorizzati.
Nei primi anni ’70 poi Gurley Brown fece un atto rivoluzionario: mise un uomo nudo a tutta pagina sulla copertina di Cosmopolitan, e questo fece triplicare, anzi, quadruplicare le vendite.
La passione che nutriva per gli uomini scatenò su Helen Gurley l’ira delle femministe, che invece promuovevano l’emancipazione dal patriarcato. Ma lei se ne infischiava e continuava a dare alle sue lettrici consigli su come flirtare e accalappiare le loro prede.
C’era decisamente un abisso tra lei e Betty Friedan, l’autrice della famosa Mistica della femminilità, la più strenua sostenitrice dell’ideale femminista degli anni ’70 che ampliava la riflessione sul corpo della donna.
Per Helen invece non esisteva che un pensiero, il suo, e non esisteva che un corpo, il suo, che lei nei suoi interventi applicava universalmente a tutte le donne.
Helen Gurley rimase alla direzione di Cosmopolitan per oltre trent’anni fino al 1997, rendendo la rivista il sexy-magazine che è ancora oggi.
Scrisse numerosi altri libri che divennero best-seller come Have It All (1982), The Late Show: A Semiwild but Practical Survival Plan for Women over 50 (1993) e I ’m Wild Again: Snippets from My Life and a Few Brazen Thoughts (2000).
Si spense serenamente il 13 agosto 2012 all’età di novant’anni nella sua casa di New York.
Ma la rivoluzione rosa di Cosmopolitan non è ancora finita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Helen Gurley Brown, la direttrice di Cosmopolitan
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