Cieco o ceco: come si scrive? Il dubbio sorge quando si deve scrivere l’aggettivo (o sostantivo) che definisce una persona che non vede. Chi non ha mai sbagliato o, quantomeno, non si è domandato quale fosse la corretta grafia della parola? Sicuramente questo è uno dei dubbi più comuni e degli errori più banali e frequenti che si fanno scrivendo, errore dettato più che altro dalla lingua parlata. In italiano, infatti, capita spesso che a volte aggiungiamo qualche vocale e a volte la esiliamo così da scrivere come parliamo, commettendo però degli errori. Perché si scrive cieco e non ceco? Scopriamolo insieme.
Cieco o ceco: come si scrive?
Il termine cieco sta ad indicare una persona che non vede, un non vedente; il secondo termine, ceco, indica invece un abitante della Repubblica Ceca. Entrambi i termini, quindi, sono corretti ed esistono, ma stanno ad indicare due cose che non c’entrano assolutamente nulla l’una con l’altra. La grafia del termine cambia, quindi, in base al senso che gli dobbiamo attribuire, considerato che si tratta di due parole con due significati diversi: se vogliamo parlare di una persona ipovedente, allora scriveremo cieco. Volendo invece qualificare nel discorso una persona che proviene dalla Repubblica Ceca in base alla sua nazionalità, essa sarà un ceco o una ceca.
Vediamo ora qualche esempio per rendere più chiara la differenza tra le due parole ed evitare di confondere le due grafie.
Esempi con la parola “cieco”
- L’amico di Francesco, Gianni, ha perso la vista in un incidente: purtroppo ora è cieco.
- L’amore è cieco.
- Il nonno di Marco è cieco.
Esempi con la parola “ceco”
- L’amica di Luca, quella bionda e alta, è ceca.
- Un uomo che viene dalla Repubblica Ceca si dice ceco di provenienza.
- Il giocatore che ha appena comprato l’Inter è ceco.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cieco o ceco: come si scrive?
Lascia il tuo commento