

Oggi vi forniamo una guida alla stesura della tesi. Le domande, quando si inizia a progettare il lavoro conclusivo di un percorso di laurea, sono tante: da dove comincio? Come scelgo l’argomento? Ci sono delle regole precise da seguire? Come chiarisco il mio punto di vista? Questi sono solo alcuni dei moltissimi quesiti che i ragazzi si pongono all’atto di scrivere la tesi. Vediamo insieme come scrivere la tesi fornendo consigli e regole che possono fare da guida nel procedimento e tenendo conto anche di ciò che il grande Umberto Eco ha voluto trasmettere agli studenti in merito a questo lavoro.
Partiamo col chiarire che il lavoro di tesi si articola in quattro parti: ideazione, preparazione, stesura e presentazione del lavoro. Vediamo, per ognuna di essere, come procedere nel migliore dei modi.
Come scrivere la tesi: consigli per l’ideazione
Come si trova un argomento interessante e un punto di vista inedito dal quale approfondirlo? Scrivere la tesi è qualcosa che avviene a step, piano piano. Si parte con l’ideazione, ovvero pensare all’argomento e al punto di vista, cercare un titolo, scrivere una scaletta e un’introduzione che spieghi a tutti - in primis a voi stessi - da dove partite e dove volete arrivare. Come scegliere l’argomento? La prima regola è non esagerare scegliendo qualcosa di troppo complicato che faticate ad approfondire pur di colpire la commissione a tutti i costi. Il lavoro migliore sarà quello che riuscirete a sentire vostro a prescindere dalla difficoltà dell’argomento affrontato.
Per trovare l’idea giusta può essere utile consultare l’archivio delle tesi della vostra facoltà e porvi come obiettivo quello di partire da una di queste per aggiornarla ai tempi odierni. Un’altro modo può essere quello di trarre ispirazione dal campo di lavoro che vorreste fosse il vostro un giorno, buttando giù così un vero e proprio progetto che potreste realizzare in futuro.
Abbozzata una prima idea di quella che volete sia la vostra tesi, è il momento di trovare il relatore. Come sceglierlo? Non il più simpatico o il più buono: puntata su affidabilità e attenzione (volete qualcuno che legga e corregga davvero il vostro lavoro). Presentate il vostro progetto ponendo l’accento sulle ragioni che lo rendono unico e interessante.
Una volta ottenuta l’approvazione del vostro progetto di tesi e trovato l’accordo con il professore è il momento della parte pratica. Per prima cosa assicuratevi di raccogliere tutte le informazioni utili sulla stesura della tesi fornite sul sito della vostra università e per fare la domanda di laurea: scoprirete che, in base alla sessione a cui puntate per discutere la tesi, ci sono una serie di carte e di scadenze da rispettare perché tutto sia in regola.
L’ultima cosa da fare nella fase ideativa è capire dove e come raccogliere materiale per la stesura: libri, saggi, articoli scientifici, materiale in rete che possa essere utile al vostro scopo. Più ne consulterete più ciò che scriverete risulterà completo ed esaustivo. Potete andare nelle biblioteche, cercare su internet e chiedere alla vostra università di accedere alle riviste scientifiche di cui sicuramente hanno un abbonamento e che possono tornarvi utili.
Come scrivere la tesi: scaletta e raccolta materiali
Questa è la parte di preparazione alla stesura della tesi. A seconda della lunghezza e della struttura che volete darle, la tesi può dividersi in più capitoli. La regola per dividere i capitoli è quella del triangolo rovesciato e dell’imbuto: si passa dal generale allo specifico. Si comincia, quindi, con una teoria generale per arrivare, negli ultimi capitoli, a tradurre le proprie conoscenze in qualcosa di più empirico (una ricerca, un questionario, un’intervista…). Una volta stesa la scaletta è bene consultare il relatore per capire se, lavorando in quel modo, il risultato sarà soddisfacente e coerente.
Fatto il punto della situazione il relatore dovrebbe fornirvi una serie di testi e di libri ai quali attingere in base all’argomento e alla direzione del lavoro. L’ideale, per trovare i libri in maniera veloce, è consultare il catalogo delle biblioteche nazionali online e vedere dove si trova quel testo nella vostra città. In alternativa, senza titolo, si può anche effettuare una ricerca tematica sul database OPAC, così da poter selezionare in autonomia i testi utili da consultare. Può essere una buona idea anche attingere dalla bibliografia delle tesi in archivio che hanno un argomento simile al vostro.
Come scrivere la tesi: la stesura
Passiamo ora al lavoro pratico vero e proprio: ci sono delle regole da tener presenti perché il lavoro di stesura prosegua nel miglior modo possibile. Indicativamente per ogni capitolo si dovrebbe contare un mese di lavoro più un altro per le conclusioni, l’introduzione e le revisioni finali. Questa è una regola di base per lavorare con calma e bene, poi dipende dalla difficoltà e dalla lunghezza dei singoli capitoli: ognuno deve saper adattare le tempistiche al proprio lavoro.
Ogni volta che si termina un capitolo è bene inviarlo al professore per un confronto. Mentre si scrive una buona idea è quella di appuntarsi la bibliografia così da metterci meno tempo, quando sarà finita la stesura, a scrivere la lista di libri, documenti e articoli consultati.
Nel periodo della stesura è bene procedere per obiettivi dandosi un tempo minimo di lavoro quotidiano avendo cura di fare le pause nei momenti giusti; lavorare eccessivamente e in maniera ossessiva rischia di essere controproducente.
Come scrivere la tesi: preparare le slide per la presentazione
Spesso e volentieri per concludere il lavoro è necessario esporlo preparando un power point riassuntivo del lavoro svolto per scrivere l’elaborato. Per prepararsi alla discussione è bene produrre un power point completo su cui basare poi il discorso per presentare la tesi.
Per quanto riguarda il power point, abbiate cura di iniziare a prepararlo almeno una settimana prima; solitamente si utilizzano font ben leggibili e caratteri di grandezza 24 o 28. Per quanto riguarda le immagini, è bene metterne una per ogni slide (anche se ci sono delle eccezioni, ovviamente, in base al lavoro di tesi). Ricordate sempre che la prima slide deve essere una copertina, quindi contenere informazioni come titolo dell’elaborato, nome dell’università, nome vostro e del relatore.
Per quanto riguarda il discorso, invece, anche in questo caso è bene muoversi con anticipo rispetto al giorno della discussione trasrivendolo e avendo cura di impararlo bene. Non dovete saperlo a memoria, ovviamente, ma anche solo avere un’idea precisa dei paragrafi in cui si divide e dei temi di cui parlare sarete già a metà dell’opera quando vi troverete a doverlo esporre. Potete anche pensare di registrarvi e riascoltarvi cercando di migliorare l’impostazione, la velocità di esposizione e l’utilizzo eccessivo degli intercalari.
Umberto Eco: le regole per la tesi
Umberto Eco ha scritto un saggio dal titolo “Come si fa una tesi di laurea” che risulta sempre attuale. Eco per prima cosa distingue la tesi di ricerca, più lunga e faticosa, dalla tesi compilativa, che può richiedere meno tempo e sicuramente meno energie. Scegliendo se svolgere una tesi compilativa o di ricerca e, più in generale, scegliendo l’argomento, Eco fa riferimento a una serie di regole utili:
- l’argomento deve rispecchiare gli interessi del candidato;
- devono esserci fonti reperibili, ovvero a portata di mano;
- le fonti e la metodologia devono essere alla portata delle conoscenze del candidato.
Secondo Umberto Eco per scrivere una tesi servono non più di tre anni e non meno di sei mesi: se in sei anni non si è stati in grado di portare a termine il lavoro vuol dire o che la scelta dell’argomento era al di fuori della nostra portata o che si è incontentabili.
Per quanto riguarda la ricerca delle fonti, Eco sostiene che bisogna scegliere i libri originali, non antologie o traduzioni o ancora resoconti fatti da altri.
Parlando della forma della tesi, Eco consiglia di non fare mai periodi troppo lunghi o, se scrivete così, di spezzarli in seguito. La tesi deve essere piacevolmente fruibile e leggibile in modo scorrevole. No, quindi, all’abuso di pronomi e coordinate.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come scrivere la tesi di laurea? Consigli e le regole di Umberto Eco
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