La data di uscita c’è: a confermarlo è stato il ministro dell’Istruzione Bussetti. Il bando per il concorso scuola secondaria di primo e di secondo grado 2019 dovrebbe uscire al più tardi a luglio 2019 secondo le parole del capo del Miur. Il concorso è aperto a tutti i laureati e le prove dovrebbero svolgersi nel corso del prossimo anno scolastico con le prima assunzioni a partire da settembre 2020. Quanti docenti verranno assunti? Sempre il ministro ha parlato di 50.000 docenti nell’arco dei prossimi tre anni. Aspettando tutte le regole e i dettagli contenuti nel bando pubblichiamo una guida sul concorso scuola secondaria 2019 vediamo quali sono i requisiti per partecipare, le prove e la loro struttura e come candidarsi.
Concorso scuola secondaria 2019: requisiti
Per partecipare al concorso serve avere uno dei titoli di studio previsti ai fini della classe di concorso in questione. Oltre al titolo di studio è necessario anche avere un’abilitazione specifica che cambia in base al concorso di interesse. La novità rispetto agli scorsi concorsi è che possono partecipare anche tutti quelli che, oltre alla laurea, hanno conseguito i 24 CFU formativi in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche. Anche i precari storici possono accedere a questo concorso; si tratta di quelli che, pur non avendo l’abilitazione, hanno maturato almeno tre anni di servizio non obbligatoriamente continuativi negli ultimi otto anni. Questa categoria di precari può partecipare anche senza aver acquisito i 24 CFU richiesti ai laureati non abilitati.
Gli insegnanti di sostegno devono avere gli stessi requisiti necessari per i posti comuni più il possesso di un titolo specifico di specializzazione sul sostegno.
Concorso scuola secondaria 2019: le prove d’esame
Ci sono tre prove d’esame da sostenere per il concorso scuola 2019, due scritte e una orale. Un’ulteriore prova aggiuntiva sarà sottoposta a chi vuole diventare insegnante di sostegno. Le prove sono le seguenti e con i seguenti obiettivi:
- Prima prova: volta a valutare il grado di conoscenze specifiche su una determinata disciplina. Il candidato sceglie quella che vuole tra le differenti classi del concorso al quale è iscritto. L’unico vincolo ce l’hanno gli insegnanti di lingue e culture straniere, per i quali la prima prova deve basarsi sulla lingua d’insegnamento obbligatoriamente.
- Seconda prova: chi supera il primo test accede alla seconda prova scritta il cui fine è quello di valutare il livello di conoscenza del candidato in ambito di discipline antropo-psico-metodologiche e tecnologie didattiche.
- Prova orale: coloro che superano la seconda prova scritta arrivano a sostenere quella orale, comprensiva della prova pratica qualora la commissione dovesse richiederlo. Nella prova orale vengono valutate le capacità e le conoscenze del candidato in merito alle discipline che fanno parte della sua classe di concorso. All’orale viene accertato anche il grado di conoscenza della lingua straniera (B2) e vengono testate le capacità informatiche del candidato.
Come già anticipato, gli insegnanti di sostegno dovranno sostenere una prova in più rispetto a tutti gli altri, prova che ha lo scopo di stabilire quale sia l’effettivo livello di preparazione del candidato in pedagogia e didattica per l’inclusione scolastica.
Concorso scuola secondaria 2019: come candidarsi
Con la Legge di Bilancio 2019 è stato modificato il D.lgs. 59/2017 che stabiliva il numero di procedure alle quali si poteva partecipare. Ora chi si candida può farlo per una sola classe di concorso per la scuola secondaria di primo grado e per una sola classe di concorso per scuola di secondo grado o per i posti di sostegno.
È stato imposto anche un limite territoriale, ovvero che i candidati che partecipano devono indicare per quali posti concorre scegliendo una sola regione. Il vincolo di partecipazione per una sola regione, per ora, non è ancora certo al 100% e sembra che possa essere esteso fino a tre regioni. Per avere la conferma sarà necessario attendere l’uscita del bando con tutti i dettagli e i chiarimenti sui dubbi ancora rimasti.
Cosa succede quando finisce il concorso?
A differenza di ciò che era stato stabilito con la Buona Scuola, una volta vinto il concorso i vincitori non dovranno sostenere il tirocinio triennale FIT. I tre anni di formazione, infatti, sono stati ridotti a un solo anno di prova nel ruolo di supplente. Terminato questo si entra a pieno titolo in ruolo. Se il docente dovesse ottenere un giudizio negativo al termine del secondo anno di prova; in caso contrario, con esito positivo, il docente sarà assunto nella stessa scuola in cui ha fatto l’anno di supplenza e avrà un vincolo che impedisce di chiedere la mobilità prima di altri quattro anni.
La Legge di Bilancio ha cambiato anche il discorso idonei-vincitori. La figura dell’idoneo sparisce e ci saranno solo vincitori e non vincitori poiché la graduatoria finale avrà valenza biennale e sarà fatta solo del numero esatto di persone necessarie per coprire i posti messi a disposizione nel concorso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Concorso scuola secondaria 2019: il Miur svela la data
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