Vediamo oggi le origini della Festa dei lavoratori, che cade ogni anno il 1° maggio in Italia e in molti altri paesi del mondo.
La festa, come suggerisce il nome, è stata istituita per celebrare i lavoratori ed è divenuta l’emblema della lotta, combattuta in ogni parte del mondo, per la riduzione della giornata lavorativa.
La festa trae le sue origini dalle battaglie operaie, in particolare quella per la conquista del diritto di lavorare otto ore al giorno.
Il primo traguardo ottenuto con tali battaglie è stata la promulgazione di una legge approvata nel 1867 nell’Illinois; in seguito la Prima Internazionale richiese che simili leggi fossero introdotte e approvate anche in Europa.
Vediamo ora, nel dettaglio, le origini della Festa dei lavoratori nel mondo e in Italia con le frasi e poesie per celebrare la ricorrenza.
Festa dei lavoratori: origine in Italia e nel mondo
L’origine della festa dei lavoratori va ricercata nella manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882 dall’Ordine dei Cavalieri del Lavoro, i Knights of Labor, associazione fondata nel 1869. La cadenza annuale alla celebrazione fu poi appoggiata, pochi anni dopo, da organizzazioni sindacali affiliate all’Internazionale dei lavoratori e vicine a movimenti anarchici e socialisti, suggerendo la data del 1° maggio.
L’evento che fece definitivamente di questa data la Festa dei lavoratori accadde nel 1886 a Chicago, la cosiddetta rivolta di Haymarket; il 3 maggio i lavoratori in sciopero a Chicago si ritrovarono all’ingresso della fabbrica McCormick, dove la polizia, chiamata a fermare la folla, sparò uccidendo due manifestanti e ferendone altri.
In segno di protesta contro la brutalità delle forze dell’ordine gli anarchici organizzatono una manifestazione nell’Haymarket Square in cui, il 4 maggio, fu lanciata una bomba da una traversa: il risultato fu la morte di sei poliziotti e il ferimento di altri 50. Che portò, poi, allo sparare della polizia sulla folla. Non si seppe mai il numero di vittime né chi aveva lanciato la bomba. Questo è passato alla storia come il primo attentato alla dinamite della storia degli USA. Con il passare del tempo la data del 1° maggio divenne la Festa dei lavoratori in quasi tutti i paesi del mondo.
In Europa la Festa dei lavoratori del 1° maggio è stata ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, unitisi a Parigi, nel 1889 per poi arrivare in Italia due anni dopo. Il 1° maggio arriva in Italia come una festa che celebra la lotta per migliorare le condizioni dei lavoratori di tutto il mondo.
A partire dal 1924, durante il ventennio fascista, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile per farla coincidere con l’anniversario della nascita di Roma. In quel caso divenne, per la prima volta, un giorno festivo denominato "Natale di Roma – Festa del lavoro". La Festa dei lavoratori fu riportata al 1° maggio con la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, mantenendo comunque lo status di festività.
Il 1° maggio 1947 la ricorrenza è stata macchiata da un tragico evento. In provincia di Palermo, nella località di Portella della Ginestra, la banda di Salvatore Giuliano ha sparato su un corteo di duemila lavoratori in festa uccidendone 11 e ferendone circa 50.
Secondo altre fonti i mandatori della sparatoria furono i “servizi segreti”, al solo scopo di screditare agli occhi dell’opinione pubblica Salvatore Giuliano e la sua banda. Nel 1955, sempre in occasione della Festa dei lavoratori, Papa Pio XII ha istituito la festa di San Giuseppe lavoratore perché questa giornata assumesse connotazioni cattoliche e potesse quindi essere condivisa dai lavoratori cattolici.
Arrivando in tempi recenti, a partire dal 1990, CGIL, CISL e UIL (in collaborazione con il comune di Roma) organizzano il concerto del primo maggio, una celebre manifestazione che accoglie persone, soprattutto giovani, da tutta Italia, in piazza di San Giovanni in Laterano. Il concertone, che comincia nel primo pomeriggio e prosegue fino a notte inoltrata, vede la partecipazione di moltissimi cantanti oltre che di testimoni delle realtà lavorative più disparate che raccontano, si raccontano e denunciano un paese in cui la situazione lavorativa tocca davvero il fondo: non ci sono diritti garantiti, il lavoro nero prolifera e i contratti proposti non sono mai quelli adeguati, i compensi non commisurati alle ore di lavoro.
La diretta del concerto del primo maggio viene trasmessa tutti gli anni dalla Rai.
Festa dei lavoratori: frasi celebri
Vediamo alcune frasi celebri sul lavoro dette e scritte nel corso degli anni per garantire i diritti dei lavoratori:
- "Bisogna lavorare come se si volesse vivere in eterno, ma vivere come se dovessimo morire adesso." (Martin Lutero)
- “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” (Confucio)
- “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo” (Adriano Olivetti)
- "Ciò che muove il lavoratore a dichiararsi malcontento è la speranza del meglio; egli spera di lavorare sempre meno e di godere sempre più: è questa la formula della profezia socialista: il massimo dei beni col minimo dello sforzo; formula contro la quale protestano la ragione, la logica, le leggi del mondo organico e fisico dove gli effetti sono sempre rigorosamente proporzionati alle cause." (Federico De Roberto)
- “Il lavoro nobilita l’uomo e arricchisce qualcun altro” (Michelangelo Cammarata)
- "Come schiavi lavorarono gli animali per tutto quell’intero anno. Ma nel loro lavoro erano felici: non si lamentavano né di sforzi né di sacrifici, ben sapendo che quanto facevano era fatto a loro beneficio e a beneficio di quelli della loro specie che sarebbero venuti dopo di loro, e non per l’uomo infingardo e ladro." (George Orwell)
- "È veramente un enigma per me che cosa induce la gente a prendere il proprio lavoro con tanta maledetta serietà. Per chi? Per se stessi? Tutti quanti dobbiamo ben presto andarcene. Per i contemporanei? Per i posteri? No, rimane sempre un enigma. "(Albert Einstein)
- “Una persona che lavora dovrebbe avere anche il tempo per ritemprarsi, stare con la famiglia, divertirsi, leggere, ascoltare musica, praticare uno sport. Quando un’attività non lascia spazio a uno svago salutare, a un riposo riparatore, allora diventa una schiavitù” (Papa Francesco)
- “Quando qualcuno ti chiede: “Chi sei?” e tu rispondi: “Sono un ingegnere”, dal punto di vista esistenziale la tua risposta è errata. Come potresti mai essere un ingegnere? L’ingegnere è ciò che fai, non è ciò che sei. Non chiuderti troppo nell’idea della funzione che svolgi, perché vorrebbe dire chiudersi in una prigione” (Osho)
- Mia madre invece aveva un vecchio grembiule
per la festa e il lavoro,
a lui si consolava vivendo.
In quel grembiule noi trovammo ristoro
fu dato agli straccivendoli
dopo la morte, ma un barbone
riconoscendone la maternità
ne fece un molle cuscino
per le sue esequie vive. (Alda Merini)
- "Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno." (Voltaire)
- “Gli affamati ed i disoccupati sono il materiale con il quale si edificano le dittature” (Sandro Pertini)
- "Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare." (Oscar Wilde)
- “Per rendere un uomo felice, riempi le sue mani di lavoro, il suo cuore di affetto, la sua mente con uno scopo, la sua memoria con conoscenze utili, il suo futuro di speranza, e il suo stomaco di cibo” (Frederick E. Crane)
- "Il lavoro è tenue, ma darà non tenue gloria." (Virgilio)
- “Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero.” (Papa Paolo VI)
- “Uno dei sintomi dell’arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente imponente. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro” (Bertrand Russell)
- "Il lavoro intellettuale strappa l’uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l’uomo verso gli uomini." (Franz Kafka)
- “Presto non ci sarà nessuna divisione fra il lavoro e il tempo libero. Ogni cesso verrà dotato di unità interna, con computer, email e webcam, così nessuno sarà mai disconnesso o non contattabile” (Irvine Welsh)
- "I tipi di lavoro sono due: il primo, modificare la posizione di materia sulla o vicino alla superficie della Terra rispettivamente ad altra materia simile; il secondo, dire ad altre persone di fare questo. Il primo tipo è brutto e mal pagato; il secondo è piacevole e pagato molto bene." (Bertrand Russell)
- "Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio." (Jean-Paul Sartre)
- “Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero” (Aristotele)
- “Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno” (Voltaire)
- "Il lavoro non viene più eseguito con la coscienza orgogliosa di essere utile, ma con il sentimento umiliante e angosciante di possedere un privilegio concesso da un favore passeggero della sorte, un privilegio dal quale si escludono parecchi esseri umani per il fatto stesso di goderne, in breve un posto." (Simone Weil)
- “Perciò l’operaio solo fuori dal lavoro si sente presso di sé, e si sente fuori di sé nel lavoro” (Karl Marx)
- "Il miglior antidoto al dolore è il lavoro." (Arthur Conan Doyle)
- “In fin dei conti il lavoro è ancora il mezzo migliore di far passare la vita” (Gustave Flaubert)
- “Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo” (Leo Longanesi)
- "L’uomo sano e saggio non si allontana mai dalla ragione e non si concede nessuno svago se non quello del proprio lavoro." (Henry James)
- “Non devono esserci poveri e non c’è peggiore povertà di quella che non ci permette di guadagnarci il pane, che ci priva della dignità del lavoro” (Papa Francesco)
- “Il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà – per se stessi, non per gli altri – ciò che nessun altro potrà mai conoscere” (Joseph Conrad)
- “Non ci sono lavoro stupidi, è evidente… Ma ce ne sono di quelli che vengono lasciati agli altri” (Miguel Zamacoïs)
- "Una volta mi venne da pensare che, se si fosse voluto totalmente schiacciare, annientare un uomo, punirlo col castigo più orrendo, tanto che il più efferato assassino dovesse tremarne e anticipatamente averne spavento, sarebbe bastato soltanto conferire al lavoro il carattere di una perfetta, assoluta inutilità e assurdità."(Fëdor Dostoevskij)
- “Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità” (Thomas Carlyle)
- "Non è un piacere stare a osservare il lavoro umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù." (Hermann Hesse)
- "Lavorare è meno noioso che divertirsi." (Charles Baudelaire)
- "Ogni difficoltà è vinta dall’aspro lavoro, e dal bisogno che incalza nelle dure vicende."(Virgilio)
- “L’uomo che si vergogna del suo lavoro non può avere rispetto di se stesso” (Bertrand Russell)
- "Più di ogni altro, forse, il minatore può rappresentare il prototipo del lavoratore manuale, non solo perché il suo lavoro è così esageratamente orribile, ma anche perché è così virtualmente necessario e insieme così lontano dalla nostra esperienza, così invisibile, per modo di dire, che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene." (George Orwell)
- “Hai raggiunto il successo nel tuo campo quando non sai se quello che stai facendo è lavoro o gioco” (Warren Beatty)
- "Si aspira ad avere un lavoro, per avere il diritto di riposarsi." (Cesare Pavese)
- "Se l’antichità romana ha detto: «L’ozio essere il padre de’ vizi», ha inteso dire al tempo stesso: il lavoro essere il padre di ogni virtù." (Giuseppe Garibaldi)
1 maggio: le poesie da leggere oggi
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Festa dei lavoratori: origini, frasi e poesie celebri sul lavoro
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