Quest’anno la Giornata della lentezza, che solitamente ricorre nel mese di febbraio, sarà celebrata il 7 maggio. Ecco una selezione dei libri migliori per vivere slow, essere felici e assaporare il gusto delle cose. Niente fretta, nemica della serenità e di tutte quelle situazioni in cui sapere, ricerca e conoscenza si fanno tutt’uno.
Un giorno speciale per ricordare che bisogna fermarsi, ogni tanto, e guardarsi intorno ringraziando chi ci sta accanto, chi ci dedica attimi della propria vita e, perché no, anche noi stessi.
Un’occasione per scoprire che vivere con lentezza è anche il messaggio che si nasconde dietro tanti libri da scegliere per dedicare un po’ di tempo al piacere della scoperta: ecco allora i titoli da non perdere per essere un po’ più slow e buttarsi qualche pensiero di troppo alle spalle.
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I libri da leggere in occasione della Giornata della lentezza
Per gli increduli la lista dei libri a seguire sarà una vera e propria sorpresa, così come per coloro che hanno abbracciato uno stile di vita moderna e i conseguenti ritmi.
Non mancano, invece, contributi e riflessioni sulla possibilità di cambiare e tornare a trascorrere le giornate con meno stress, riempiendo la propria vita di molteplici esperienze nel rispetto dei propri tempi e attitudini personali.
Si può vivere con lentezza? Scrittori e autori cercano di rispondere all’interrogativo che da diversi anni accompagna in modo particolare le società occidentali, con una serie di testimonianze che mettono fretta e velocità all’angolo.
Nel titolo c’è già tutto: Lamberto Maffei, direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e del Laboratorio di Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, pone il lettore davanti ad un quesito fondamentale. “Siamo davvero programmati per la velocità?” Ognuno di noi oggi è chiamato a gestire una doppia vita, tra una dimensione digitale e una reale che si sovrappongono continuamente. Il cervello, al contrario, è una macchina lenta che ha bisogno di tempi diversi e invece si trova, quotidianamente, a dover fronteggiare situazioni di stress e frustrazioni. Il contributo di Maffei vuole essere un sassolino lanciato nell’infinito, il tentativo di condividere con i lettori il funzionamento e i meccanismi che regolano le risposte da parte dell’organismo umano per riscoprire i vantaggi di una maggiore riflessività e lentezza nel fare le cose.
Viaggiare, secondo Federico Pace, non è prendere un aereo e arrivare comodamente a destinazione. Viaggiare è conoscere gente, scambiare idee e opinioni con chi si incontra sul proprio cammino, alimentare il proprio bagaglio di conoscenze. Chi ha paura di volare è allora, forse, più fortunato? Sicuramente è la scusa per cambiare e trovare altre strade. Escluso l’aereo è arrivato il momento di riscoprire il piacere del viaggio che, al contrario della vacanza con tutti i comfort, è ogni volta una vera e propria esperienza di vita. Noia e alienazione sono ben lontane dal viaggiare proposto da Pace: c’è tempo per ascoltare la natura, riscoprire territori nascosti, per arrivare dove il grande mezzo non può arrivare. La parola d’ordine è, anche questa volta, lentezza.
Se Luigi Gatti non avesse trascorso parte della sua vita in Giappone o non fosse stato appassionato di viaggi a piedi probabilmente questo libro, in cui esperienza e racconto si incontrano, non sarebbe arrivato fino a noi. L’autore, testimone eccellente che per vivere si ha bisogno di un giusto tempo , dopo avere percorso le Vie per Santiago e il Cammino di Shikoku ha dato vita al libro dal titolo Il cammino del Giappone. Shikoku e gli 88 templi. Un diario che trasporta il lettore in un vero e proprio viaggio alla scoperta del Sol Levante a piedi, su un percorso circolare di 1200 chilometri nell’isola di Shikoku. Il cammino, racconta Gatti, è il modo per continuare a sognare, per viaggiare dentro e fuori se stessi, per conoscersi e scoprire. E sulle tracce del monaco asceta che divulgò la nuova religione segnando storia e cultura dell’intero Paese, Luigi Gatti condivide con i lettori usi e abitudini di un popolo antico e misterioso, attraverso la scoperta degli 88 templi del Buddhismo della “Parola Vera” dislocati sull’itinerario. Un invito a non avere fretta, la vita stessa così sarà un piacevole viaggio fatto di passioni e nuove scoperte.
Le lumache, come è usuale, le richiamiamo alla mente per descrivere qualcuno che con la velocità a poco da condividere. Questi animali, infatti, conducono una vita tutt’altro che frenetica. Nel racconto di Luis Sepúlveda però, scrittore Cileno e militante ecologista, accade qualcosa di insolito. Una di loro, stanca di non avere un nome ma soprattutto curiosa di capire cosa c’è dietro tutta questa lentezza, sceglie di intraprendere un viaggio che la porterà a vivere nuove avventure. Un incontro con un gufo malinconico e la conoscenza di una saggia tartaruga saranno l’occasione per comprendere il valore della memoria e la vera natura del coraggio, ma soprattutto per scoprire che fuori c’è un mondo fatto anche di libertà.
Si può essere più veloci della luce o essere tra coloro che amano guardarla, ammirando il modo in cui quest’ultima illumina la scena, mettendo in evidenza e allo stesso tempo perdonando imperfezioni e sconfitte accompagnate dall’amore. Nel libro di Michele Dalai si ripercorrono situazioni ed eventi che hanno indelebilmente segnato la vita di alcuni importanti sportivi. Da Zola Budd, che perse la gara più importante della sua vita, a Richiard Norris Williams, il tennista che tirava solo all’incrocio delle righe, senza dimenticare Aurora Desio, la squadra di basket che in un’intera stagione non riuscì mai a vincere. Un viaggio tra veri e propri drammi sportivi avvenuti principalmente durante le Olimpiadi eppure, come invita a riflette Dalai, proprio nella sconfitta risiede la possibilità di riscattarsi e di apprendere una vera e propria lezione di vita. Il messaggio di fondo appare, così, subito chiaro: ci vuole talento anche a non avere talento.
David Le Breton è un camminatore che non abbandona l’arte di camminare. Torna, al contrario, su uno dei percorsi che ha più amato e dei quali ha già parlato raccogliendo in questo libro riflessioni, pensieri e bozzetti su paesaggi e camminatori. Un viaggio attraverso quelle che sono le tradizioni, i personaggi storici e gli aspetti più insoliti del viaggio. Dalle rotte meno battute ai sentieri rimasti inesplorati, l’inedito è la scusa per mettersi alla prova scoprendo il piacere di contare solo su se stessi. E se la contemporaneità privilegia i “velocisti”, al contrario Le Breton sancisce la vittoria della lentezza non solo nella giornata mondiale che la ricorda, ma nella vita di tutti i giorni. Camminare è una metafora: riconduce all’umiltà, all’ascolto, alla bellezza di guardarsi intorno apprezzando quello che si ha, un atto che ci ricorda del rapporto con la natura e ciò che ci circonda.
Continuamente sottoposti a stimoli esterni e cose da leggere in formato digitale, l’essere umano è al tempo stesso vittima di una lettura superficiale. Non si legge più per il piacere di farlo e in un tempo dedicato alla conoscenza. Al contrario si legge sempre e nei ritagli di tempo, si scorre frettolosamente sullo schermo dando un’occhiata qua e la senza potersi fermare perché è sempre troppo tardi. Per fare cosa? La modernità, allora, è il punto da qualche ripartire per riflettere, mettersi comodamente seduti e iniziare da una lettura lenta. Slow reading, come dice lo stesso testo, è un invito a comprendere ciò che si legge, a sfogliare pazientemente le pagine di libri, quotidiani, periodici e così via per apprezzarne il contenuto. Ecco che allora il libro di David Mikics nasconde un messaggio importante, ovvero la necessità di ritrovare il proprio tempo, fondamentale per conoscersi e migliorare come persona.
La scrittrice Marìa Novo offre al lettore una serie di strategie e idee per tornare a vivere il proprio tempo. Bisogna liberarsi dalla schiavitù della produttività e per lanciare questo messaggio la Novo racconta la sua quotidianità nella città di Roma, un caos che definisce organizzato, e una serie di progetti che caratterizzano diverse località italiane. Un viaggio alla scoperta della Città delle biciclette di Ferrara, della Città dei bambini di Fano, o ancora delle molteplici organizzazioni che hanno sposato la filosofia della lentezza. Da Slow Food a Città Slow e Banche del Tempo, una serie di esempi per iniziare quel cambiamento in grado di riportare serenità e felicità della vita di ognuno di noi. Il tempo è un bene prezioso e per questo non può essere sperperato, deve al contrario essere impiegato per facilitare il benessere collettivo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giornata della lentezza: i libri migliori per vivere slow
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