Diretta da Mike Flanagan e composta da dieci episodi, la serie televisiva “Hill House” (titolo originale “The Haunting of Hill House”) è disponibile su Netflix dal 12 ottobre 2018. Fanno parte del cast Carla Gugino, Timothy Hutton, Michiel Huisman, Elizabeth Reaser, Kate Siegel.
Le vicende raccontate sono liberamente tratte dal libro “L’incubo di Hill House” della scrittrice statunitense Shirley Jackson (1916 - 1965), pubblicato per la prima volta nel 1959. Numerose sono comunque le differenze tra testo originale e adattamento televisivo, tanto che la miniserie può essere ritenuta una reinterpretazione in chiave moderna del celebre romanzo, di cui conserva soprattutto atmosfera e suggestioni.
Trama di Hill House
I coniugi Olivia e Hugh Crain si trasferiscono insieme ai cinque figli a Hill House con l’intenzione di ristrutturare l’antica dimora e poi rivenderla. I Crain capiscono però molto presto che qualcosa di malvagio si cela in quel luogo e assistono a inquietanti fenomeni soprannaturali. Tormentata da incubi e strane visioni, la fragile psiche di Olivia scivola piano piano nella follia, fino a che una fatidica notte Hugh è costretto ad abbandonare la moglie al suo tragico destino pur di fuggire dalla casa maledetta e mettere in salvo i suoi bambini. L’esistenza di questi ultimi viene inevitabilmente segnata dalle esperienze vissute in giovane età e, divenuti adulti, essi si ritrovano a fare i conti con l’oscuro richiamo che Hill House ancora esercita su di loro.
Trailer
Come già avvenuto nei due adattamenti cinematografici ispirati al capolavoro di Shirley Jackson, “Gli invasati” (1963, regia di Robert Wise) e “Haunting – Presenze” (1999, regia di Jan de Bont), grande punto di forza nella storia resta la minacciosa e affascinante dimora Hill House che dà il titolo all’opera.
Sebbene attinga a elementi ricorrenti nel repertorio classico del genere horror, la miniserie riesce a colpire per l’originalità con cui affronta importanti tematiche, ad esempio l’elaborazione del lutto o la necessità di risolvere i propri conflitti interiori, e per la profondità con cui costruisce i personaggi e li fa agire su una doppia linea temporale capace di congiungere in modo raffinato passato e presente.
Oltre a costituire presenze macabre e sinistre, i fantasmi che perseguitano i fratelli Crain diventano manifestazioni simboliche della paura, del senso di colpa, della solitudine e del rimorso. La via per la salvezza non si concretizza allora soltanto attraverso la scoperta di quella verità a lungo taciuta dal padre con lo scopo di tenere i figli al riparo dal male, ma anche attraverso un ricongiungimento familiare che sana i dolorosi traumi personali e che è una delle immagini più belle e toccanti dell’intera miniserie.
“Hill House” ha riscosso un enorme successo di pubblico e critica e merita senza dubbio di essere annoverata tra le migliori serie televisive del 2018.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Hill House: su Netflix la serie tv liberamente ispirata al romanzo di Shirley Jackson
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