Toni Bertorelli: da poco in libreria l’autobiografia dell’attore

Di solito le biografie e le autobiografie di attori e registi sono noiose, scritte da un ghost writer che fa tutto il lavoro.
In questo agile libro l’attore Toni Bertorelli ci dice che i premi e le soddisfazioni dell’artista sono poca cosa se le ricevi, o parli dopo un premio, completamente ubriaco, anche se ormai troppo furbo per darlo a vedere alla gente che pensa sia solo l’emozione.

Il bere troppo arriva in concomitanza con la convivenza coniugale. Toni Bertorelli non riesce a gestire la quotidianità con la moglie e si fanno male con parolacce, fughe, anche botte, soprattutto botte.
Se hai riempito di lividi la tua giovane moglie, è difficile poi convivere con quel rimorso. Ma Bertorelli ha trovato l’escamotage: bere fino allo stordimento per dimenticare tutto. Una sorta di amore malato, molto diverso da quello descritto nel libro “Fato e furia”.

D’altra parte l’alcolismo toglie significato a ogni relazione, non solo sentimentale, ma anche amicale. Non riesce a fare amicizia con nessuno degli attori con cui lavora, con le attrici è un meschino seduttore. L’alcool già di prima mattina, fino a notte fonda, soprattutto i superalcolici e i liquori di ogni tipo.
Quasi a rischio della vita, incontra gli Alcolisti Anonimi che, in poco tempo, gli tolgono quanto meno la voglia di bere così tanto.
Mese dopo mese, anno dopo anno, Toni Bertorelli non beve più da tempo, anche se in “Voglio vivere senza di te” (Iacobelli Editore, 2017) non c’è il messaggio: «fate come me, fatevi aiutare». O, meglio, questo messaggio traspare tra le righe, nelle nuove abitudini di vita ma lascia agli altri la libertà di fare quello che meglio credono.
Lui all’inferno c’è finito e sa che non c’è posto per il cedimento.
Una brutta giornata, un brutto film e la scimmia sta lì, ancora e ancora.
Perché non si guarisce mai.