Karl Marx è stato un famoso filosofo, uomo politico, sociologo ma anche un economista, uno storico, un politologo e un giornalista di nazionalità tedesca. Al centro del suo pensiero c’è la critica al materialismo, concetto cardine dell’economia, della società e della cultura capitalistica che caratterizza il suo tempo. La sua opposizione al capitalismo e a tutto ciò che ne deriva è una delle chiavi fondamentali per la nascita delle ideologie socialiste e comuniste durante la seconda metà del XIX secolo. Marx è colui che ha dato vita alla corrente socioeconomica politica che prende il suo nome, il marxismo.
Per tutto questo Marx si è guadagnato il titolo di uno dei pensatori più influenti di sempre e sicuramente della storia dell’Ottocento in termini di filosofia, politica ed economia. Vediamo vita, opere e pensiero di Karl Marx.
Karl Marx: la vita
Karl Marx nasce a Treviri, in Germania, il 5 maggio 1818. Il padre e la madre sono avvocati affermati ed entrambi di origine ebraica. Da giovane Marx è uno studente scapestrato che frequenta il liceo-ginnasio della sua città di nascita dedicandosi a studi classici e letterari e non amando particolarmente la storia. Seguendo ciò che il padre voleva per lui Marx frequenta l’Università di Bonn per studiare diritto. In questo periodo Marx è dedito a una vita di piaceri e bohémienne, cosa che preoccupa non poco la famiglia.
Sempre all’università Marx comincia gli studi di filosofia ma viene condannato per ubriachezza e schiamazzi notturni, arrivando a trascorrere un giorno in prigione. Ama la poesia e questa è un’altra cosa che lo fa vivere in contrasto col padre. Nel 1836 Marx si fidanza ufficialmente e in gran segreto con Jenny von Westphalen per poi partire per Berlino e proseguire i suoi studi di diritto.
Nell’isitituto in cui studia a Bonn aveva insegnato Hegel e lì le influenze della sua impronta intellettuale erano ancora molto evidenti. Tutta la cultura berlinese era, al tempo, dominata dal pensiero hegeliano non solo in ambito filosofico ma anche sul piano giuridico e su quello scientifico. A Berlino Marx coltiva le sue inclinazioni romantiche e scrive molto poesie alla sua amata, raccogliendole in due libri: "Libro dei canti" e "Libro dell’amore".
Il suo carattere focoso e il temperamento forte portano ben presto Marx a interessarsi di politica per via del suo forte senso di immedesimazione nelle situazioni. Karl Marx comincia a condividere con altre persone idee e aspirazioni: vuole un mondo migliore, agire sulla realtà e sulle condizioni di una società che funziona male. Inizia a interessarsi rispetto alla situazione dei lavoratori dell’epoca fino ad entrare nel circolo dei giovani della “sinistra hegeliana”. Si tratta di un gruppo di ragazzi che la pensavano come lui: forte era l’impegno sociale e spesso si sfociava in un radicalismo di un ideale che spinge alla rivoluzione.
Mano a mano che le analisi della società di Marx si fanno più profonde e urgenti, egli studia sempre più e comincia anche a scrivere la sua tesi di laurea dal titolo "Differenza fra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro". Ottenuta la laurea, Marx decide di battere la strada del giornalismo invece di intraprendere la carriera universitaria. Inizia così la collaborazione con la "Rheinische Zeitung", la "Gazzetta Renana", giornale liberale da poco fondato dal suo amico Arnold Ruge.
Hegel scrive, a partire dal 1842, articoli che affrontano le tematiche e i problemi più vari: la caccia di frodo, la libertà di stampa, il problema della divisione della terra e quello dei furti del legname. La vita della “Gazzetta Renana” dura ben poco, però, e per questioni legate alla censura un anno dopo è costretta a chiudere i battenti. A quel punto Marx inizia a dedicarsi agli studi di filosofia e viene a conoscenza del “materialismo” di Feuerbach, scrivendo la "Critica del diritto pubblico di Hegel".
Dopo la prima esperienza lavorativa insieme, Ruge lo invita a unirsi a lui a Parigi e ad accettare un posto come condirettore della rivista "Annali franco-tedeschi" molto ben pagato; con questa prospettiva davanti Marx si convince a sposare Jenny in una piccola chiesa luterana per poi partire insieme per la capitale francese.
Le sorti degli "Annali franco-tedeschi" non saranno purtroppo migliori di quelle della Gazzetta ma Marx ha comunque il tempo di scrivere qualche pezzo che lo fa notare affrontando un paio di questioni spinose dell’epoca: "Sulla questione ebraica" e "Sullo Stato e sulla religione". Le parole di Hegel provocano una reazione dello stato prussiano che impedisce a Hegel di tornare in Germania.
Marx scrive anche i "Manoscritti parigini (Manoscritti economico-filosofici)" che denunciano, come farà poi il marxismo, la questione dell’alienazione del lavoro industrializzato. Sempre per contribuire alla questione sociale entra nella "Lega dei Giusti" collaborando con il giornale comunista "Vorwarts", per cui viene espulso anche dalla Francia. A quel punto si reca a vivere a Bruxelles, città più quieta e tollerante.
Del 1845 è il suo lavoro steso insieme al fedele amico Friedrich Engels "La Sacra famiglia", una critica alla concezione filosofica di Bauer. Sempre con Engels Marx comincia a scrivere l’”Ideologia tedesca”, scritto che mette le basi di quello che verrà definito materialismo storico. Nel 1847 Marx viene incaricato di stendere il manifesto della Lega dei comunisti ed è proprio in questa occasione che nasce il "Manifesto del Partito Comunista" che si conclude col celebre appello "Proletari di tutto il mondo, unitevi".
Anche in Belgio l’attività di Marx desta sospetti e, alla fine, lo stato lo espelle anche in questo caso. Né Marx né Engels sono desiderati da nessuna parte e, ovunque vadano, rischiano espulsioni se non addirittura incarcerazioni. I due scelgono di tornare in Germania, che ha dimostrato l’atteggiamento meno severo nei loro confronti, e qui fondano "Neue Rheinische Zeitung", foglio che appoggia la rivoluzione parigina del 1848 in maniera palese.
Nel 1850, dopo un paio di anni di attività politica, Marx viene di nuovo espulso dalla Germania, decidendo di tornare nuovamente a Parigi, dove lo raggiunge la moglie in attesa del loro quarto figlio. Nemmeno la Francia vuole Marx e gli intima di lasciare il suolo della Repubblica, portandolo così a Londra, città che ancora non aveva mai visitato. Qui si fanno forti i problemi economici, visto il caro costo della vita, e nonostante l’aiuto dell’amico Engels, Marx vive in condizioni critiche.
Le condizioni economiche non accennano a migliorare ma l’attività intellettuale di Marx prosegue senza alcuna sosta in uno studio che può definirsi “matto e disperatissimo”. La Lega dei comunisti si scioglie su proposta di Marx e nel 1854 egli va a vivere con la sua famiglia a Soho, quartiere tra i più malsani di Londra. In seguito il piccolo Edgard muore lasciando un vuoto incolmabile nel cuore del padre che, grazie all’eredità lasciatagli dalla madre, decide di trasferirsi nel 1856 a Maintland Park, alla periferia di Londra, luogo più salubre.
Qui Marx prosegue coi suoi studi di economia scrivendo "Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica", un lavoro preparatorio a "Il Capitale". Nel 1861 l’amata moglie Jenny si ammala di vaiolo e, qualche mese dopo, la malattia colpisce anche Marx. Entrambi riescono a superarla. Per sopperire alle difficili condizioni economiche Marx fa anche domanda per lavorare presso le Ferrovie dello Stato ma viene respinto per via della sua scrittura, definita illeggibile.
A questo punto della sua vita Marx è coinvolto nella nascita dell’associazione “Prima Internazionale”, della quale redige il programma. Nei primi anni ci sono dei contrasti tra la linea egemone di Marx e quelle minoritarie di Mazzini e Bakunin. L’enorme lavoro per buttar giù “Il Capitale” rallenta e, alla fine, il libro non sarà mai finito. Verrà pubblicato solo grazie ad Engels e alle sue integrazioni per completarlo. Le condizioni economiche della famiglia di Marx rimangono sempre precarie fino a che Engels non vende la sua parte della fabbrica a Manchester e comincia a corrispondere un fisso mensile alla famiglia, risolvendone le problematiche economiche.
In seguito all’esperienza della Comune di Parigi Marx scrive la "Guerra civile in Francia", la storia della prima esperienza di un “governo proletario”, testo cardine del comunismo rivoluzionario. Nel 1876 si scioglie la Prima Internazionale e lo stato di salute di Jenny si aggrava fino a provocarne la morte nel 1881. Dalla morte della moglie Marx non si riprende più, perdendo anche lui la salute. A gennaio, a soli 38 anni, muore anche la figlia primogenita di Marx e questo è ciò che lo ferisce a morte. Alla bronchite che non gli dà tregua si aggiunge un’ulcera polmonare; il 14 marzo 1883 Karl Marx muore all’età di 64 anni a Londra. Viene sepolto nel cimitero di Highgate, nella stessa città in cui è morto.
Opere di Karl Marx
Tra le maggiori produzioni letterarie di Mark troviamo le seguenti opere:
- Il Capitale
- Grundrisse
- Lavoro salariato e capitale
- Manoscritti economico-filosofici del 1844
- Miseria della filosofia
- Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
- Salario, prezzo e profitto
- Tesi su Feuerbach
Pensiero di Marx
Karl Marx ha operato in ambito filosofico, economico e politico producendo una serie di opere rilevanti per i secoli a venire e sviluppando un pensiero ben preciso che caratterizza la corrente del marxismo. Tra le varie peculiarità di questo pensiero è sicuramente da ricordare il cosiddetto materialismo storico: si tratta della concezione che l’uomo, pur essendo un essere pensante e spirituale venga inevitabilmente condizionato dalla materialità della sua esistenza (mangiare, lavorare…).
Da questo Marx deduce che sono la produzione e la riproduzione della vita materiale che permettono all’uomo di progredire sia a livello sociale che a livello intellettuale. Marx stesso ha coniato e trasmesso a noi una definizione precisa di materialismo storico: "[...] il primo presupposto di ogni esistenza umana, e dunque di ogni storia, il presupposto cioè per cui per poter "fare storia" gli uomini devono essere in grado di vivere. Ma il vivere implica prima di tutto il mangiare e il bere, l’abitazione, il vestire e altro ancora. La prima azione storica è dunque la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni, la produzione della vita materiale stessa [...]".
Tutte le idee di Marx e i fondamenti del suo pensiero si basano sulla profonda convinzione di voler cambiare il mondo, non solo interpretarlo. Marx merita a pieno il titolo di padre del materialismo storico in quanto conia la definizione di “sovrastrutture” per tutte le attività umane che dipendono dalla “struttura” principale, l’economia, la quale a sua volta influenza politica, cultura e tutto ciò che è espressione della società umana.
Per quanto riguarda il pensiero sociologico di Marx, tutto si sostanzia nella lotta per il dominio economico sociale tra la classe dei servi e quella dei padroni, proletari e borghesi. I borghesi, secondo Marx, sono coloro che detengono i mezzi di produzione e che ora sono la classe dominante. Il proletariato, secondo la natura delle cose, nel pensiero di Marx dovrebbe imporsi sulla borghesia instaurando una dittatura con lo scopo di generare una società senza classi. Questo è il comunismo di Marx.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, Karl Marx analizza il capitalismo anche da un punto di vista scientifico (“socialismo scientifico”); dopo l’analisi di pluslavoro generato dal plusvalore, cioè il valore aggiunto che il lavoro del proletario produce, Karl Marx afferma che è colpa dei borghesi se sottraggono il plusvalore dalle mani di chi effettivamente lo produce volendo anche aumentare questo valore a discapito delle condizioni dei lavoratori.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Karl Marx: opere, vita e pensiero del filosofo
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