L’emergenza sanitaria ha dato una spinta alle riforme sulle lauree: con il decreto Cura Italia i neolaureati in Medicina sono stati subito richiesti al lavoro. Come era già stato annunciato, ora è il turno di considerare l’inserimento di lauree abilitanti anche per altre facoltà, in particolare per quelle del settore sanitario — ma "non solo", aggiunge Gabriele Toccafondi, ex-Sottosegretario all’Istruzione e capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.
In quali altri settori saranno considerate le lauree abilitanti? Che in futuro sia coinvolta anche la scuola?
Ecco quanto si sa finora sul DDL proposto dal Ministro Manfredi.
Lauree abilitanti: per quali facoltà?
Ieri, durante un intervento alla Camera dei Deputati, il Ministro Manfredi ha dichiarato che il Consiglio dei Ministri è già in possesso di un "ambizioso disegno di legge" che riguarda le lauree abilitanti. Di cosa si tratta?
L’incontro con il Consiglio dei Ministri, previsto per il 2 ottobre, decreterà il destino del disegno di legge per la riforma delle lauree.
Con il decreto Cura Italia la possibilità di annullare il lungo intervallo tra la laurea e l’esame di abilitazione alla professione ha rivelato i suoi primi frutti positivi. Il Ministro Manfredi, soddisfatto dai risultati ottenuti da questa prima misura, ha ritenuto opportuno estendere l’intervento ad altre professioni.
"Sulla base degli ottimi risultati di questa prima misura, ho ritenuto che fosse ormai maturo un più ambizioso intervento di semplificazione del sistema delle lauree".
A quali lauree farà riferimento? La riforma si riferisce al momento esclusivamente a tutte le lauree che prevedano all’interno del loro ordinamento didattico un tirocinio di valore professionalizzante.
Le facoltà coinvolte, come già annunciato qualche mese fa, sono dunque anzitutto quelle dell’area sanitaria. Tutti i ragazzi che avranno svolto un tirocinio professionalizzante saranno immessi sul mercato del lavoro direttamente al termine della laurea. Non si tratta di eliminare il secondo esame previsto fino a oggi, quello abilitante, ma di fare in modo che si svolga contemporaneamente al primo, in modo da accorciare i tempi tra la fine degli studi e l’accesso al mondo lavorativo.
Per la legittimità di questo intervento, Manfredi fa riferimento al 33esimo articolo della Costituzione italiana, che al quinto comma afferma:
"È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale".
In linea con quanto sancito dalla Carta costituzionale, l’esame conclusivo del corso di studi può essere dunque considerato "una sede più che valida per espletare anche l’esame di Stato per l’accesso all’esercizio professionale".
E per tutte le professioni che non prevedono un tirocinio professionalizzante? In programma c’è anche un intervento perché questo tipo di tirocini possa essere inserito in altri percorsi di laurea, in modo da accorciare i tempi anche per gli studenti di altre facoltà, purché si tratti di professioni direttamente riconducibili alla giurisdizione del Ministero.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lauree abilitanti per professioni sanitarie "e non solo": Manfredi conferma il nuovo disegno di legge
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