L’esame di Maturità 2018 sta volgendo al termine ed è arrivato il momento di esporre la tesina? Di seguito abbiamo raccolto i consigli per non rischiare di trovarsi a dover rispondere alle tanto temute domande a sorpresa.
Arrivati fin qui e dopo tanto lavoro sarebbe davvero un peccato se proprio davanti alla commissione la situazione prendesse una direzione che non è proprio quella immaginata. Allora non resta che mettere in atto una vera e propria strategia così da arrivare dritti all’obiettivo finale: esporre al meglio il proprio lavoro di approfondimento e portare a casa un risultato di tutto rispetto.
Così, se fino ad ora vi siete concentrati solo sul lavoro di scrittura e stesura della vostra tesina, è questo il momento di passare alla fase successiva e puntare l’attenzione sull’esposizione, senza dubbio un punto fondamentale per la riuscita del vostro esame di maturità.
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Come esporre la tesina durante l’esame di Maturità 2018
Sappiamo bene che la commissione dell’esame di maturità ha, in qualche modo, il coltello della parte del manico ma questo non deve scoraggiarci e farci pensare che non ci sono alternative alle cadute di stile.
Al contrario, ci sono vere e proprie tecniche per esporre la propria tesina d’esame, ovvero accorgimenti da seguire e consigli che sono pane quotidiano anche per tutti quei professionisti che ogni giorno si trovano ad affrontare, per lavoro, contesti e situazioni analoghe.
Vediamo allora quali sono i punti fondamentali da tenere in mente per costruire il proprio discorso ed esporre, così, la tesina d’esame in modo efficace.
- Sì al discorso, ma flessibile
Costruite il vostro discorso per esporre la tesina d’esame nella prova orale prevista nella maturità ma evitate accuratamente di legarvi all’utilizzo di particolari termini. In altre parole è sconsigliato imparare a memoria quanto volete dire: davanti la commissione emozioni e tensioni possono giocare brutti scherzi e perdere il filo del discorso potrebbe mettervi a dura prova. Al contrario se focalizzate l’attenzione sui concetti anche se dimenticate la parole che vi avrebbero fatto fare bella figura ne troverete subito altre e i rischi di fare scena muta si riducono a zero. Questo è fondamentale per evitare che qualcuno, vedendovi tentennare, vi chieda qualcosa di sua spontanea volontà mettendovi, così, doppiamente in crisi.
- Lavorate su una mappa concettuale e lasciate che se ne intuisca la presenza
Non solo il discorso è bene non imparlarlo a memoria ma è anche doveroso essere in grado di creare una serie di connessioni possibili con quanto diciamo. Dobbiamo ripetere un lavoro in poco tempo e siamo sicuramente incentivati a immagine una sorta di strada da seguire nella nostra esposizione. Ma attenzione: il nostro discorso immaginario potrebbe prendere innumerevoli strade diverse. Pensate, ad esempio, ai contesti attuali, a quali argomenti "caldi" si collega quanto avete scelto, se ci sono punti cruciali sui quali l’attenzione dei media è alta, se vi sono fattori che sono finiti alla gogna da parte dell’opinione pubblica. Non dovete necessariamente inglobarli nel vostro discorso, non ci sarebbe abbastanza tempo, ma è bene prevederli e saperne qualcosa. In questo modo se dovesse arrivare una domanda in tale direzione sapete che quest’ultima la conoscete bene.
- Mostrate padronanza nella dialettica
Capita quotidianamente di trovarsi in contesti differenti e, davanti ad un colloquio con una persona che si conosce da poco o quasi per niente, non di certo facciamo scena muta. Evitiamo di fare lo stesso all’esame: così come fareste in una situazione informale, se una domanda vi sembra poco chiara o magari lontana dai vostri saperi ponete altrettante domande. Argomentare è una parola che dovete tenere sempre ben presente: sapere tutto e in modo perfetto è un vero e proprio paradosso. Pertanto ripescate le informazioni dai vostri bagagli più remoti, incrociate le informazioni e nel caso mostratevi disponibili chiedendo maggiori informazioni su quanto si aspetta l’esaminatore. D’altronde siete proprio sicuri che quanto chiesto non rientra tra le cose da sapere?
- Siate all’altezza della situazione che state vivendo
Abbigliamento, atteggiamento, postura, tono di voce, modo di porsi: memorizzate tutto questo e non dimenticate nulla nel cassetto che per tanto tempo avete tenuto ben chiuso, a casa. Siete davanti ad una commissione d’esame che si aspetta professionalità e che vi sta lasciando il "pass" per accedere a contesti più formali e soprattutto formativi. Mostrate di essere "maturi" evitando atteggiamenti di chiusura emotiva e fisica: il vostro obiettivo deve essere quello di voler condividere e raccontare a coloro che avete davanti il vostro percorso durato cinque anni e conclusosi con un approfondimento su un determinato argomento. Ricordatevi che per qualche minuto il "docente" siete voi: dovete essere chiari, efficaci e incisivi. Non è detto che chi avete davanti abbia avuto tutto questo tempo per approfondire e non si aspetti proprio da voi di saperne di più!
- Presentatevi con una copia del lavoro svolto
Digitali sì, ma in ogni caso abbiate la buona abitudine di curare i dettagli: se una copia stampata del vostro lavoro può essere il biglietto da visita per far percepire quanto ci tenete a portare a casa un buon risultato perché non prepararla? In alternativa potete scegliere anche una presentazione digitale: la parola d’ordine è personalizzazione. Come distinguersi e "stupire" in qualche modo chi abbiamo davanti? Sappiamo bene che se qualcuno ci riconosce un determinato ruolo faremo sicuramente meno fatica ad affermare la nostra presenza, il nostro sapere e il fatto che abbiamo lavorato duramente.
Bene, ci siamo...a questo punto mettete un po’ in ordine le idee e cercate qualche buon amico disposto ad ascoltarvi ma soprattutto che vi dia consigli sinceri sull’esposizione, sulll’abbigliamento e che, senza dubbio, faccia il tifo per voi.
E se ne avete più di uno potete mettervi in giorco più volte: in questo modo l’esame di maturità 2018 sarà una vera e propria passeggiata.
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