Ne e né sono due omonimi nella lingua italiana: questo vuol dire che, pur volendo dire cose diverse, essi si distinguono per il solo uso dell’accento. Ciò significa che, in base a ciò che si vuole dire, la parola in questione verrà scritta in maniera diversa. La domanda giusta da porsi, quindi, non è tanto come si scrive, se ne o né ma piuttosto quando si scrive né e quando si scrive ne. Vediamolo insieme.
Ne o né: quando si scrive uno e quando si scrive l’altro
Come già anticipato, ne e né sono due omonimi nella lingua italiana che si distinguono tra di loro in base all’uso dell’accento.
- ne (senza accento grafico): esso ha due funzioni grammaticali, ovvero si può utilizzare come avverbio luogo per esprimere allontanamento da un posto o da una situazione (ne siamo usciti distrutti, ce ne siamo andati dalla festa). Ne può avere anche il valore di partitivo, come nella frase “Mi piace quella maglietta: ce ne sono rimaste in magazzino?”. In altri casi ne viene anche utilizzato per intensificare un’azione espressa da alcuni verbi intransitivi nella costruzione con i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi.
- né (con accento grafico): si tratta di una congiunzione copulativa che assume il significato di “e non”. Né viene solitamente usato per la coordinazione di due o più proposizioni negative (non sono venuti né lui né la moglie) o in una proposizione negative per unire due o più elementi che, nella frase, hanno la stessa funzione sintattica sintattica ripetendo l’elemento davanti a ciascuna elemento.
La domanda alla risposta su come si scrive, se ne oppure né, smette di avere senso dal momento in cui si comprende che si tratta di due parole diverse che vanno scritte in maniera diversa a seconda dei casi sopracitati.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ne o né: come si scrive?
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