Se siete alle prese con i numeri romani e vi state chiedendo come si scrivono avete trovato la guida giusta che fa per voi. Analizzeremo, infatti, il sistema di numerazione romano cercando di rispondere a tutte le domande, dubbi e perplessità che possono nascere dall’utilizzo di quest’ultimo o dal suo studio ai fini informativi.
Innanzitutto, tra le tante cose, è bene chiedersi quanto realmente si conoscono i numeri romani: si è in grado di leggerli o scriverli correttamente?
Apparentemente e grazie anche a qualche reminescenza scolastica, soprattutto per i più grandi, verrebbe da rispondere subito "sì", senza grande esitazione. Eppure spesso non è così, anche perché, essendo studiati solo a scuola, la maggior parte delle persone non ha modo di continuare ad utilizzarli nel futuro, tanto che non solo la scrittura, ma anche la lettura dei numeri romani risulta non proprio così immediata.
Approfondiamo, allora, la conoscenza dei numeri romani, ovvero come si leggono e come si scrivono correttamente anche se il loro utilizzo non è così frequente.
Cenni storici sui numeri romani
I numeri romani sono un sistema di numerico di tipo additivo: questo significa che abbiamo una serie di simboli, che vi sarà sicuramente capitato di notare, i quali esprimono un determinato valore.
Di conseguenza, se ad un simbolo è associato un valore, il numero romano non è altro che la rappresentazione di una somma, quella dei valori di ogni simbolo che compongono il numero in questione.
A svolgere la funzione di simbolo sono le lettere dell’alfabeto romano di un tempo: per fare un esempio facilissimo possiamo analizzare il simbolo "X" che nel sistema numerico romano esprime il numero 10 del sistema numerico decimale.
Ovviamente se al simbolo "X" facciamo seguire "I", quindi "XI", avremo in relazione al sistema numeri decimale il numero 11 perché "I" ha valore "1".
Dall’esempio si capisce quanto spiegato sopra: ogni numero romano non è altro che la somma di una serie di valori associati ad una serie di simboli. Oltre ad addizionare i valori, in alcuni casi è necessario sottrarre da un valore l’altro per avere il numero romano corretto. Questa regola è la base fondamentale non solo per conoscere i numeri romani, ma anche per capire come si scrivono e come si leggono.
I simboli più utilizzati per riconoscere e scrivere i numeri romani
Nella composizione dei numeri romani vi sono alcuni simboli che vengono utilizzati maggiormente e che ricorrono con un’alta frequenza in quando costituiscono anche la base di altrettanti numeri.
Essi sono principalmente i seguenti:
- I, che ha valore 1
- V, che ha valore 5
- X, che ha valore 10
- L, che ha valore 50
- C, che ha valore 100
- D, che ha valore 500
- M, che ha valore 1.000
Come è possibile notare fin da subito manca lo "0" perché è un numero che non era presente all’interno del sistema numerico romano, così come non esistevano i numeri relativi e quelli che esprimono quantità negative. Inoltre non ci sono frazioni o numeri decimali, bensì solo numeri interi.
Nonostante l’impossibilità, quindi, di utilizzare i numeri romani per eseguire calcoli e operazioni, questi ultimi si estendono oltre il mille. Per l’estensione i romani hanno introdotto l’utilizzo di una linea sopra i diversi simboli. La linea, infatti, indica convenzionalmente che il numero deve essere moltiplicato per 1000.
Utilizzare i numeri romani: come scriverli e leggerli correttamente
Per quanto riguarda i numeri romani che vanno da 1 a 20 non ci sono sicuramente particolari problemi. Qualche difficoltà potrebbe insorgere con numeri più grandi, anche se in linea generale le norme da ricordare sono le seguenti:
- prima di pensare a come si scrivono i numeri romani occorre saperli leggere: la lettura, così come la scrittura, procede da sinistra verso destra;
- una sequenza singola indica un solo numero come, ad esempio, III = 3. Al contrario, se un simbolo è seguito da un altro di valore maggiore significa che il risultato è dato dalla differenza tra i due simboli. Un esempio è il 4 che si ottiene anteponendo I a V, ovvero IV. Nella sottrazione, però, il simbolo sottratto non può essere minore di un decimo rispetto al numero da cui è sottratto;
- i numeri romani, composti da più simboli, sono detti anche stringhe ;
- ogni numero romano non può contenere i simboli I, X, C e M più di tre volte mentre l’utilizzo di V, L e D è consentito solo una volta;
- per fare sottrazioni nelle stringhe possono essere utilizzati solo I, X e C;
- I, X e C possono essere sottratti soltanto una volta a testa nella composizione di un numero romano.
In base alle indicazioni ora date, vediamo quindi come si scrivono i numeri romani da 1 a 10:
- 1 = I
- 2 = II
- 3 = III
- 4 = IV (è errato scrivere IIII)
- 5 = V
- 6 = VI
- 7 = VII
- 8 = VIII
- 9 = IX (è errato scrivere VIIII)
- 10 = X
Qualche altro esempio?
- Come scrivere 27 in numeri romani? XXVII - dato da X+X+V+II.
- 39? XXXIX (dato da X+X+X (30) + IX (9).
- 46: XLVI - 40 è dato da 50 (L) -10 (X che lo precede) + VI (6)
- 92: XCII - 90 è dato da 100 (C) - 10 (X che lo precede) + II (2)
- A quale anno corrisponde MCDXCII? Corrisponde alla somma di M (1000) + 400 (dato da D che vale 500 a cui è sottratto C che vale 100) + 92 come abbiamo visto nell’esempio precedente: il numero arabo corrispondente è il 1492.
- 2018: MMXVIII è il numero romano che corrisponde al nostro anno, dato da 2 volte M (1000) + X (10) + VIII (8)
Vi sono anche regole più complesse alle quali, spesso, si dedicano studiosi e addetti ai lavori. Speriamo, dopo questa breve guida, vi risulti più facile utilizzare i numeri romani, con un’idea più chiara di come si scrivono e come si leggono.
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Salve, vorrei sapere se il numero 1938 così scritto è corretto: MCMXXXVIII
Vi ringrazio in anticipo!