Oggi, il 14 settembre 2022, Pier Vittorio Tondelli avrebbe compiuto 67 anni, ma se n’è andato troppo presto, in un giorno di dicembre di molto tempo fa.
La sua fu una vita breve, eppure intensamente vissuta. Raggiunse il successo letterario nel 1980, a soli venticinque anni, con il libro scandalo Altri libertini, una narrazione trasgressiva che in fondo poco si confaceva all’immagine del giovane scrittore, che di “libertino” aveva ben poco. Tondelli era alto un metro e novanta, timido, schivo; si muoveva a disagio in pubblico come se temesse di occupare troppo spazio, indossava grandi occhiali tondi e spessi che gli nascondevano gli occhi, ma aveva un sorriso aperto, folgorante e bellissimo.
Pier Vittorio Tondelli e la letteratura emotiva
Era un ragazzo di provincia emigrato in città. Come tanti ragazzi di provincia anelava alla libertà, ai grandi spazi, al cosmopolitismo e al caos della metropoli e aveva in odio il mondo piccolo e ristretto da cui proveniva. In tutti i suoi scritti, più o meno inconsciamente, Tondelli avrebbe sempre parlato della provincia, il suo nucleo originario, la casa concepita come luogo asfissiante, prigione, da cui è necessario partire. I suoi romanzi erano collegati da temi costanti che di volta in volta ritornavano come un tormentato refrain consolidato: l’emarginazione, l’omosessualità, l’ipocrita moralità borghese, il senso di perdizione insito nella giovinezza. Eternamente giovane - Tondelli morì di AIDS il 16 dicembre 1991, a soli 36 anni - è stato lo scrittore post-modernista che ha rinnovato la letteratura italiana del Novecento. Attraverso la scrittura, Pier Vittorio Tondelli ha sempre cercato di varcare l’argine, di superare il confine e spezzare le barriere - “il varco è qui?” domanderebbe un Poeta. Tondelli quel varco ce lo ha mostrato attraverso l’astrazione meditativa irraggiungibile dei suoi capolavori, come il magnifico Camere separate, che ci consegnano pagine piene di poesia, di verità, di filosofia e anche di un altro stato d’animo impalpabile e indefinito che solo i grandi narratori riescono a trasfondere in parole: l’emozione.
In tutti i suoi romanzi Tondelli condusse una ricerca stilistica e formale costante guidato da un unico fermo proposito: la ricerca dell’emozione. Senza emozione non esiste scrittura.
La mia letteratura è emotiva, le mie storie sono emotive; l’unico spazio che ha il testo per durare è quello emozionale.
Scopriamo la vita e le opere di Pier Vittorio Tondelli, lo scrittore eternamente giovane che innovò il modo di fare letteratura.
Pier Vittorio Tondelli: la vita
Tondelli nacque nella cittadina di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, il 14 settembre 1955. La sua era una famiglia molto cattolica che cercò di trasmettere al figlio i propri fermi principi: il piccolo Pier fu cresciuto a pane e chiesa, a pane e oratorio, allevato nei ristretti confini della provincia emiliana tra i vasti campi, le case allineate, la scuola, la canonica del prete e l’oratorio.
Scolaro diligente, Tondelli frequentò il liceo classico “Rinaldo Corso” e, terminati gli studi superiori, si iscrisse al DAMS dell’università di Bologna. Nel capoluogo emiliano si aprì dinnanzi agli occhi del giovane un nuovo mondo. Tondelli si laureò con una tesi dal titolo Letteratura epistolare come problema di teoria del romanzo.
Nel 1980, a soli venticinque anni, il nome di Tondelli sbarcò sulla scena letteraria dell’epoca ritratto sulla copertina di un romanzo, edito da Feltrinelli, che recava il titolo di Altri libertini. L’opera fu pubblicata grazie alla stretta collaborazione dell’editor di Feltrinelli, Aldo Tagliaferri, che per primo credette nel talento e nelle potenzialità del giovane autore e lo invitò a tirar fuori il manoscritto dal cassetto.
Fu un libro scandalo che appiccò a Tondelli l’etichetta di “scrittore trasgressivo”.
Il romanzo inanellava una serie di racconti che narravano la vita di un gruppo di ragazzi di provincia: giovani emarginati, perduti, trasgressivi e, di fatto, “libertini” come suggeriva il titolo.
Tondelli raccontava le loro vicende con uno stile vivido e crudo, connotato da un linguaggio fortemente realistico: non mancavano infatti parolacce, bestemmie e imprecazioni, che valsero ad Altri libertini un processo per oscenità. Quella storia scandalosa, che parlava di sesso e droga senza censure, divenne popolare sull’onda dello scandalo da essa suscitato. Quel ragazzo di provincia, cattolicissimo e riservato, divenne famoso.
Sulla scia del successo raggiunto Tondelli iniziò a collaborare come giornalista per Il Resto del Carlino e La Nazione. Poco tempo dopo, nel 1982, pubblicò un altro romanzo Pao Pao, che narrava l’esperienza del servizio militare e la vita di caserma. Nel frattempo l’abile mente creativa di Tondelli si cimentava anche nella stesura di testi per il cinema e il teatro, come l’opera teatrale Dinner Party.
Nel 1985 il nome di Tondelli tornò sulla scena letteraria con un nuovo romanzo Rimini edito da Bompiani. Il libro nuovamente fece discutere.
La critica non perse l’occasione di sanzionarlo e imporgli la svilente etichetta di “libro di consumo”. La visione che i critici gli attribuivano, quella di “romanziere popolare”, feriva profondamente Pier Vittorio. I giornali lo stroncarono come “un libro commerciale”, lo definirono fatto apposta per essere letto sotto l’ombrellone della riviera romagnola.
In Rimini in realtà Tondelli raccontava questioni complesse, da romanziere impegnato: descriveva la trasformazione in atto nella riviera romagnola che si andava aprendo al turismo di massa. In quelle pagine veniva descritto uno stato di malessere, un senso di vuoto che avrebbe in seguito connotato come un marchio la società del capitalismo. Pier Vittorio voleva a tutti affrancarsi da quell’etichetta di “scrittore giovanile” che la critica gli aveva affibbiato e si impegnava con tutto sé stesso per portare la propria opera a un altro livello, un livello superiore.
Gli ultimi anni di Tondelli furono contrassegnati dalla malattia. Nella scrittura era generoso, ma riservato sulla sua vita privata. Aveva parlato senza pudore, nei suoi libri, delle relazioni omosessuali: ma non fece mai menzione della malattia che lo aveva colpito, l’AIDS. La tenne per sé, come un segreto, che a poco a poco lo consumava.
Nel suo ultimo romanzo, il capolavoro Camere separate, lo scrittore esplorava la dimensione più intima della letteratura, la scrittura diaristica,
I critici in seguito lessero il romanzo come un anomalo racconto di formazione che descrive la “perdita impietosa della prima giovinezza”. Camere separate parla dell’elaborazione di un lutto; ma, in senso più profondo, possiamo trovare in questo libro una meditazione attenta e nostalgica sul confine che separa la vita dalla morte, l’essere dal non essere. Può essere letto come un libro-testamento, una riflessione metafisica: parlando della morte del suo personaggio, Thomas, Pier Vittorio Tondelli sembrava preannunciare al pubblico la sua stessa morte.
In queste pagine meravigliose e dolenti Tondelli trasfuse tutto il suo amore per la letteratura e per la vita, porgendo infine con le mani aperte il proprio dono più grande:
Il tributo più vero che un uomo possa dare ad un suo simile: il ringraziamento per avergli fatto toccare la poesia.
Pier Vittorio Tondelli: le opere
Ripercorriamo di seguito la carriera letteraria di Pier Vittorio Tondelli attraverso alcune delle opere fondamentali dell’autore.
- Altri libertini (1980)
Il “libro scandalo” di Tondelli. Sei racconti che sono divenuti l’emblema di una generazione. L’autenticità della voce del giovane scrittore erompeva sulla scena letteraria con l’irruenza dei suoi protagonisti: giovani perduti, trasgressivi, omosessuali che dimostravano come, negli anni Ottanta, il privato iniziasse a diventare politico.
Altri libertini
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- Rimini (1985)
La vicenda del giornalista Marco Bauer si intreccia quella di un luogo mitico, Rimini, la capitale estiva degli anni Ottanta. Bauer è chiamato a dirigere una redazione sgangherata nel capoluogo romagnolo. La sua vicenda esistenziale si intreccia a molti altri racconti animati dalle voci di chi vive in quel luogo: una famiglia romagnola che cerca di avvantaggiarsi con la speculazione edilizia; un’antiquaria tedesca alla ricerca di sé stessa; infine, Bruno May, uno scrittore omosessuale che deve fare i conti con il demone dell’abbandono. In questo libro si possono cogliere i temi che saranno svolti, in modo più approfondito, in Camere separate.
Rimini
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- Biglietti agli amici (1986):
Una raccolta di prose e riflessioni sparse che tuttavia hanno un “loro pensiero, una loro voce”. Attraverso questi brevi frammenti, inizialmente pubblicati in un’edizione limitata, emerge il lato interiore più profondo di Tondelli, la dimensione contemplativa dello scrittore.
In poche righe Tondelli riassume con acutezza la propria vicenda esistenziale, il suo rapporto con il tempo e con il mondo. Un libro che invita ogni lettore a riscoprire la propria umanità mediante la connessione più profonda con sé stesso, che non è altro che un atto di ascolto.
Lo scrittore lo definì “un libro artigianale” e ne stampò soltanto cinquanta copie in tutto, solo nel suo ultimo anno di vita stabilì, definitivamente, di accordarne la pubblicazione ufficiale.
Biglietti agli amici: 1
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- Camere separate (1989)
Pubblicato nel 1989 questo libro può essere definito il congedo letterario di Pier Vittorio Tondelli. Si tratta di una narrazione intessuta di riflessioni e ricordi che tocca le corde più profonde dell’interiorità. Narra la storia di Leo che cerca di elaborare la perdita dell’amato Thomas, un giovane musicista tedesco con cui ha condiviso anni spensierati di vero amore. Attraverso lo stretto contatto con la morte, che gli è passata accanto portandosi via la persona da lui più amata, Leo interroga la vita e scopre il rapporto profondo, inesplicabile, vitale che lo lega all’esistenza. Il protagonista si trova in bilico in una specie di limbo, separato dalla comunità, e incapace di adeguarsi a una società sempre più conformista. Il libro potrebbe essere definito come una profonda ricerca di interiorità, una ricerca di senso.
Camere separate
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pier Vittorio Tondelli: vita e opere dello scrittore “eternamente giovane”
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