Le manifestazioni sono previste e in atto nelle maggiori città italiane: Roma, Venezia, Palermo e le altre principali città siciliane, Cagliari, Verona, Udine, Trento. Contro cosa protestano gli studenti? La nuova maturità e il progetto portato avanti dal governo sull’autonomia regionale. Vediamo cosa chiedono gli studenti nelle manifestazioni di venerdì 22 febbraio 2019.
La spiegazione arriva dalla Rete degli studenti medi: "La resistenza al nuovo esame di maturità parte dai rappresentanti, dalle classi, dall’indignazione collettiva per l’ennesima modifica all’esame avvenuta senza nessuna consultazione degli studenti". Nella città di Roma il corteo nazionale marcerà in direzione della sede del ministero dell’Istruzione in viale Trastevere.
Manifestazioni studenti 22 febbraio 2019: cosa chiedono al Miur
La protesta degli studenti italiani del 22 febbraio 2019 è innanzitutto contro i cambiamenti della Maturità 2019: non ci sarà più la tesina, verrà a mancare la terza prova e le conseguenze saranno una seconda prova multidisciplinare e una rivalutazione dei punteggi delle prove e dei crediti scolastici. Per tutti i ragazzi che oggi si trovano in piazza a protestare si tratta di cambiamenti troppo radicali e inseriti bruscamente senza consultare le rappresentanze studentesche. A questo proposito ha parlato Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: "sostituire la tesina con il ’gioco’ delle tre buste e improvvisare l’interdisciplinarietà con la doppia seconda prova significa, per i maturandi, perdere un’occasione per esprimersi e allo stesso tempo dover affrontare una prova impostata in modo completamente slegato dai loro percorsi di studi” e ancora “l’esame di Stato è solo la punta dell’iceberg di un sistema di valutazione e di un intero sistema scolastico che non funzionano, ma è sempre la prima cosa a venire modificata. Non importano le ripercussioni sulla pelle degli studenti, importa che costi poco”.
I ragazzi scendono quindi in piazza per dimostrare di non essere cavie alla mercé del taglio dei costi del governo e per far sentire la loro voce in merito.
Quello che chiedono oggi al Miur con le manifestazioni in tutta Italia è “un ripensamento completo della didattica e delle funzioni della valutazione, misure che non possono esistere senza un vero investimento in istruzione".
Contro il nuovo Esame di stato, quindi, ma anche contro la regionalizzazione della scuola senza una legge nazionale sul diritto allo studio, definita da Giulia Biazzo - coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti - come “un’impresa tutta leghista che ignora il definanziamento della scuola pubblica nel Paese e conferma il tradimento di questo Governo nei nostri confronti”. La riforma della maturità è stata definita dalla coordinatrice come un esempio di mancata democrazia: “l’introduzione delle prove invalsi al quinto anno, l’eliminazione della tesina e la centralità dell’alternanza scuola-lavoro rendono inaccettabile il nuovo esame di maturità. È l’ennesima riforma che non dà risposte ai problemi reali della scuola e che non prende in considerazione il punto di vista studentesco".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sciopero studenti 22 febbraio: cosa chiedono oggi i ragazzi
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