Sono tante le cose di cui, negli scorsi mesi, il ministero dell’Istruzione e i sindacati hanno discusso per la scuola e per gli insegnanti: autonomia differenziata, aumento degli stipendi dei docenti per portarli verso gli standard europei, piano nazionale per potenziare la ricerca e l’intero sistema dell’innovazione, interventi per rafforzare il sistema scolastico e il sistema universitario. Questi sono stati anche, in parte, i riferimenti fatti da Giuseppe Conte nella conferenza stampa da lui convocata per tenere un discorso di chiarimento su quelli che sono stati i recenti attriti del governo giallo-verde, problematiche e litigi che sembrano presagire una crisi e una caduta del governo. Cosa significherebbe questo per la scuola e per gli insegnanti, compresi quelli che vorrebbero andare in pensione con quota 100 e che hanno già dati le dimissioni?
Se il governo cade la scuola potrebbe pagare un prezzo alto
Giuseppe Conte, il premier del nostro attuale Governo, ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi per comunicare la sua intenzione di proseguire col mandato solo e soltanto se si recupererà un clima di armonia; l’alternativa, a questo punto, è rassegnare le sue dimissioni rimettendo il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica.
Cosa accadrebbe alla scuola e al personale scolastico in caso di caduta del governo? Considerato che è stato proprio Giuseppe Conte a sottoscrivere l’intesa del 24 aprile fra governo e organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca, la scuola potrebbe trovarsi a pagare cara una crisi di governo.
La sottoscrizione del documento è stata fatta in presenza del presidente del Consiglio Conte, del ministro dell’Istruzione Bussetti e del sottosegretario del Miur Giuliano più, ovviamente, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
Il tavolo che ha trovato un accordo ha discusso temi come il rinnovo del contratto di lavoro con aumento del salario al personale scolastico, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro con nuovi, regolari concorsi per i precari con oltre 36 mesi di lavoro, la salvaguardia dell’unità del sistema nazionale dell’istruzione e gli interventi normativi per Università, Afam e Ricerca.
Tutto questo rischia di subire una battuta di arresto se l’armonia tra le parti che contraggono l’accordo non rimane quella auspicata dal presidente Conte.
Un’altra domanda che in molti si staranno facendo riguarda sicuramente quota 100: cosa accade a coloro che hanno già dato le dimissioni e che dovrebbero andare in pensione proprio allo scadere di questo anno scolastico? In questo senso non ci dovrebbe essere nulla di cui preoccuparsi perché, se anche il governo dovesse cadere, comunque ci si atterrebbe alla norma vigente: essa stabilisce che la pensione quota 100 è legge attualmente e rimarrà valida nel triennio 2019-2021. Per i lavoratori che stanno andando in pensione, quindi, la caduta del governo non dovrebbe comportare nessun tipo di danno in questo senso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuola e insegnanti: cosa succede se cade il governo?
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