Lo sciopero scuola di venerdì 15 marzo non è uno sciopero qualsiasi ma è il Global Strike For Future. Si tratta di uno sciopero studenti a livello globale per protestare contro il cambiamento climatico e, soprattutto, sulla passività con cui viene (non) affrontato dai governi e dai potenti del mondo. Il volto che ha ispirato la mobilitazione è quello della sedicenne svedese Greta Thunberg.
L’adesione da parte degli studenti - anche quelli universitari - a questo sciopero dovrebbe essere elevatissima considerato che, oltre all’Italia, sono coinvolti ben altri 123 paesi nel mondo travolti da un’ondata di giovani che vogliono agire e far agire per salvare il pianeta terra. Vediamo le motivazioni dietro la mobilitazione e gli eventi organizzati in Italia.
Sciopero scuola 15 marzo: le motivazioni degli studenti
Tutti i giovani del mondo scenderanno in piazza il 15 marzo per chiedere ai governanti e ai potenti del mondo di agire in maniera concreta contro il riscaldamento globale così da salvare il pianeta prima che sia troppo tardi. Le manifestazioni previste per l’occasione sono in addirittura 1693 città di ogni continente del globo e l’idea è stata lanciata da Greta Thunberg, giovanissima attivista e simbolo di questo movimento studentesco globale che proprio da lei ha avuto origine.
Contro cosa protestano gli studenti? Contro tutti quelli che, pur potendo, scelgono di non agire ma sperano soltanto. La questione del riscaldamento globale riguarda tutto il pianeta e servono impegni concreti per arginare le terribili conseguenze del fenomeno. Tutte le manifestazioni saranno prive di appartenenza, ovvero senza bandiera, e potranno partecipare anche gli adulti. Tra gli altri, è prevista la presenza di oltre tremila scienziati.
L’idea di questo sciopero nasce da quelli che Greta Thunberg fa già dallo scorso 20 agosto davanti al parlamento svedese per chiedere al suo governo di agire immediatamente per ridurre le emissioni e l’effetto serra, le maggiori cause dei cambiamenti climatici così come ci insegna la scienza. Questa azione compiuta in solitaria ha avuto un’eco tale da far nascere un movimento globale, grazie anche al potere dei social, che ha connesso moltissimi giovani interessati ai cambiamenti climatici e provenienti da tutto il mondo.
L’impresa della giovanissima Greta è balzata agli onori di cronaca quando lo scorso dicembre ha preso la parola alla COP24 in Polonia, nel forum di Davos (Svizzera), per sgridare i potenti e aizzare i giovani perché facciano la differenza.
Sciopero studenti 15 marzo: eventi in Italia e nel mondo
Un paio di giorni fa già solamente in Italia erano previsti ben 109 appuntamenti, soprattutto marce, ad opera degli studenti di decine di città in Italia e non solo. In Francia si parlava di 76 eventi, nel Regno Unito 81 e in Germania ben 141. Erano previste manifestazioni anche in moltissimi altri paesi in tutto il mondo toccando ogni continente: Polonia, Australia, Belgio, Irlanda, Colombia, Uganda, Thailandia e marce in 95 paesi paesi del mondo.
Global Strike For Future: la lista dei paesi coinvolti si allunga
Nella giornata del Global Strike For Future sono 123 i paesi coinvolti nello sciopero per un totale di ben 2052 città che si mobilitano con iniziative a sostegno dello sciopero per il pianeta che porta il volto di Greta Thunberg. Il nome della sedicenne è arrivato a ogni angolo del globo negli ultimi giorni anche poiché è stata proposta come candidato per il premio Nobel per la Pace. Della cosa si è detta "onorata e molto grata" su Twitter. È di questi giorni anche la notizia che riguarda il suo libro: Greta Thunberg e famiglia hanno scritto un libro che dovrebbe uscire a maggio, edito da Mondadori, dal titolo "La nostra casa è in fiamme".
Il FridaysForFuture è diventato un evento globale che rende il 15 marzo 2019 una giornata che passerà alla storia nell’ambito delle lotte a favore del clima. Il maggior numero di raduni è previsto in Italia e in Francia.
In numeri di oggi parlano chiaro: 232 raduni organizzati in Italia, 216 in Francia, 199 in Germania, 168 negli Stati Uniti, 129 in Svezia e 111 in Gran Bretagna. Coinvolte in Europa anche Spagna, con 65 eventi, Portogallo con 36, Belgio e Irlanda con 31 e Finlandia con 26.
Le mobilitazioni arrivano anche oltre Europa e Stati Uniti, con 54 raduni in Canada, 51 in Australia, 28 in Messico, 21 in Brasile, 18 in Argentina e 12 in Cile. In Asia sono coinvolti in maniera più sentita gli studenti indiani.
Bussetti: "venerdì 15 regolare giorno di lezioni". In realtà scioperano anche i presidi
Il ministro dell’Istruzione Bussetti aveva accennato in maniera vaga allo sciopero di venerdì 15 dicendo "si va regolarmente a scuola". La risposta degli studenti italiani e non solo è arrivata chiaramente: a Torino quattro dirigenti scolastici hanno diffuso circolari informando gli studenti che non esserci venerdì 15 marzo è considerato "assenza giustificata" per chi va al "#Fridaysforfuture". Altri venti presidi hanno incentivato la partecipazione alla manifestazione senza tuttavia considerarla assenza giustificata.
Come Torino anche altre città d’Italia: Roma, dove un preside ha chiesto ai professori di "affrontare il tema durante la giornata di lezione" e un altro ha dichiarato che la giornata non verrà considerata assenza se usciranno insieme docenti e professori (sarà applicato il regolamento delle gite); a Bologna, dove un altro preside ha dichiarato che chiederà la giustificazione a chi partecipa alle manifestazioni ma, tuttavia, la giornata non verrà conteggiata nelle assenze.
"Ci siamo rotti i polmoni", questo lo slogan diffuso su Instagram dagli studenti di un liceo bolognese che dà l’idea del seguito che le manifestazioni per l’ambiente hanno in tutta Italia, adesioni che valgono per istituiti interi e che porteranno studenti e non solo nelle piazze dei grandi centri ma anche di Verona, Monza e Termoli con cartelli contro il global warming, laboratori climatici e lezioni per sensibilizzare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuola, sciopero globale 15 marzo 2019: studenti in piazza per il clima
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