Dopo l’approvazione in via definitiva della legge, era ufficiale il ritorno dell’educazione civica come materia obbligatoria nei programmi scolastici di scuola primaria e secondaria.
La materia ha lo scopo di sviluppare “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”. Eppure è ancora in dubbio l’applicazione della riforma già dal 1° settembre 2019.
Educazione civica: in vigore dal 2019 o dal 2020?
Il testo è stato approvato in via definitiva in commissione sia alla Camera che al Senato e ha messo d’accordo, chi più chi meno, sia maggioranza che opposizioni, con Fratelli d’Italia e Forza Italia maggiormente convinti rispetto al Pd, che ha accolto il testo base in maniera meno calorosa, ma comunque approvandolo.
Tuttavia, le leggi diventano effettive solo 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che ad oggi (20 agosto 2019) ancora non è avvenuta: diventa quindi a rischio l’inizio dell’insegnamento nelle scuole già dall’anno scolastico 2019/2020, visto che saremmo già fuori dai tempi massimi previsti dall’articolo 2, comma 1 del testo di legge approvato, che riportava la materia in classe "a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge".
In attesa di conoscere i risvolti, vediamo come funzionerà la nuova educazione civica, quante ore sono pensate e soprattutto quali docenti la presenteranno ai ragazzi.
Nuova educazione civica: 33 ore di lezione in un anno e voto in pagella
L’educazione civica è una materia attualmente già insegnata in diverse scuole medie e superiori in Italia e sulla quale si approvano decreti già dal 1999. Con la nuova legge, l’educazione civica sarà una vera e propria materia valutata con un voto specifico in pagella; viene previsto un insegnamento di 33 ore in un anno, poiché se fosse diventata materia insegnata con cadenza maggiore il costo sarebbe stato troppo elevato (mezzo miliardo di euro).
La materia sarà trasversale rispetto a tutto il programma e avrà un docente appositamente scelto, ovvero una persona abilitata all’insegnamento di materie giuridiche ed economiche. A lui verrà dato il compito di gestire la disciplina e stabilire un voto finale dopo che avrà ricevuto una formazione specifica.
Il testo approvato prevede un totale di 12 articoli, nel primo dei quali viene specificato che lo scopo dell’insegnamento dell’educazione civica è quello di “formare cittadini responsabili e attivi”. Dalla discussione tra le diverse forze politiche che hanno approvato il testo è emerso che andranno trasmesse nozioni sulla “Costituzione italiana e delle istituzioni comunitarie”.
Per quanto riguarda la Costituzione, già dall’infanzia verranno insegnati degli accenni, così come le tematiche relative alla cittadinanza responsabile. Dall’opposizione è arrivata la proposta di insegnare anche nozioni sull’Unione europea, poi bilanciata in chiave regionalistica stabilendo che andranno studiati anche le regioni e i relativi statuti. Sotto indicazione di Fratelli d’Italia, infine, è stato aggiunto anche lo studio della “storia della bandiera e dell’Inno nazionale”. Inseriti anche i “principi di legalità”.
Ritorno educazione civica: quali argomenti verranno trattati nelle aule?
Vediamo ora, nello specifico, quali sono gli argomenti che verranno posti all’attenzione degli studenti italiani. Si parla di sostenibilità ambientale e patrimonio agroalimentare, con particolare riferimento all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Per quanto riguarda la produzione agroalimentare, invece, si pone l’accento sulle produzioni di eccellenze del nostro territorio e di tutela dell’identità. Si parlerà anche della valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni fino a toccare anche nozioni che riguardano il Diritto del lavoro. Dalla Lega l’esplicita richiesta di evidenziare gli articoli della Costituzione che connotano la scuola come luogo di avvicinamento “responsabile e consapevole al lavoro”, seppur sia stato loro il volere di diminuire le ore di alternanza scuola-lavoro.
Per quanto riguarda tematiche nuove e attuali, si parlerà di cittadinanza digitale e fake news. Oltre a queste, spiccano anche l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, quella al volontariato e alla cittadinanza attiva. L’idea è, in particolare, quella di insegnare a bambini e ragazzi a
“valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali; individuare i mezzi di comunicazione digitali appropriati; cercare opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie; essere in grado di proteggere la propria reputazione, rispettare i dati e le identità altrui”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Educazione civica: slitta al 2020 l’applicazione della riforma? Ultime novità
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