L’aumento stipendio insegnanti e Ata dovrebbe esserci, secondo ciò che ha scritto Corrado Zunino su Repubblica.it. Si parla, infatti, di una volontà dichiarata dal governo sul contratto di chiudere a breve per recuperare l’inflazione programmata (il 4,1% su tre anni) che porterebbe 2 miliardi sull’intero comparto pubblico. Questi dati, declinati sulla scuola, corrisponderebbero a un aumento medio di 110-120 euro lordi per ogni insegnante e ogni Ata. Lo scorso anno la ministra fedeli riuscì a chiudere con un aumento di 96 euro. Vediamo i dettagli di questa possibilità, per avverare la quale le trattative sono ancora in corso.
Aumento 120 euro stipendi docenti e Ata: oggi l’incontro tra Miur e sindacati
120 euro in più in busta paga con il rinnovo contrattuale 2019/2021 sono ancora solo un’ipotesi per tutti gli insegnanti e gli Ata che lavorano nella scuola pubblica italiana. L’idea non potrà essere concretizzata finché non sarà ottenuto questo tesoretto, che dovrà essere messo a disposizione per questa causa.
Intanto oggi pomeriggio, alle ore 15, la trattativa tra il ministero dell’Istruzione e i sindacati confederali (più Snals e Gilda) si riapre, dopo che l’intesa raggiunta il 24 aprile ha portato alla conclusione che bisognerà “difendere e incrementare il prestigio sociale” degli insegnanti italiani arrivando a equipararne, man mano, gli stipendi a quelli dei colleghi europei.
Le basi dell’incontro sono, oltre questo aumento di 120 euro, anche la stabilizzazione di 55 mila precari con più di tre anni di insegnamento alle spalle: su entrambi questi argomenti i sindacati vogliono chiudere e ottenere immediatamente risultati. La presenza del ministro Bussetti, ancora una volta, non è prevista per via di impegni fuori città. A guidare la trattativa, riaperta lo scorso 23 aprile da Giuseppe Conte, è il capo di gabinetto Giuseppe Chiné.
Cosa c’è in ballo? Per quanto riguarda coloro che sono da stabilizzare, si tratterebbe di dare la cattedra ai precari che, ad oggi, hanno tre anni di lavoro alle spalle, una laurea ma nessuna abilitazione; allo stato attuale delle cose possono solo accettare supplenze e non diventare titolari di cattedra. Per arrivare in tempi brevi al ruolo si sta pensando di riaprire un percorso universitario che qualifichi i docenti supplenti e li conduca, non appena si libera un posto, direttamente in cattedra.
Si discuterà anche dell’autonomia differenziata oggi, in viale Trastevere, questione sulla quale Conte ha già promesso che il contratto, le assunzioni e i programmi rimarranno nazionali. Vediamo cosa succederà, anche in previsione dello sciopero scuola di domani venerdì 17 maggio, che sicuramente le sorti di questo incontro potrebbero potenziare o depotenziare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stipendi docenti e Ata, possibile aumento di 120 euro: le trattative in corso
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