Per ricordare il sacrificio e la figura di Emanuela Loi (Sestu, 9 ottobre 1967 - Palermo, 19 luglio 1992) prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio, nella collana Storie e rime Einaudi Ragazzi ha pubblicato lo scorso anno “Io, Emanuela - Agente della scorta di Paolo Borsellino” (2016, pp. 144, euro 11,00) di Annalisa Strada.
Emanuela Loi è stata assassina da Cosa nostra insieme al giudice antimafia Paolo Borsellino e ai suoi colleghi Caudio Traina, Agostino Catalano, Walter Cosina e Vincenzo Li Muli, il 19 luglio 1992 in via Mariano d’Amelio a Palermo
Annalisa Strada, nata nel 1969 in provincia di Brescia, dove ora vive con marito e figli, ripercorre in prima persona la breve vita di Emanuela Loi che ha ricevuto la medaglia d’oro al valore civile. Un romanzo appassionato, nato da una dettagliata ricerca di fonti per raccontare ai più giovani una pagina intensa e drammatica della nostra storia.
“Ho provato una mostruosa nostalgia per chi stavo lasciando, per quello che avrei potuto fare, per tutto ciò che lasciavo in sospeso. Non era giusto che andasse così”.
Venticinque anni fa Emanuela ne aveva ventiquattro di anni, un fidanzato, una famiglia unitissima e una volontà di ferro. Era entrata in polizia spinta dalla sua determinazione. Una carica di esplosivo ha fermato il suo sogno.
Dopo aver conseguito il diploma magistrale, Emanuela entrò nella Polizia di Stato nel 1989 e frequentò il 119º corso presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste; seguiva l’aspirazione della sorella Claudia che, però, non era stata ammessa. Fu trasferita a Palermo due anni dopo. Emanuela si stabilisce presso il complesso delle Tre Torri in Viale del Fante, destinato a poliziotti e carabinieri fuori sede. Le affidano i piantonamenti a Villa Pajno a casa dell’onorevole Sergio Mattarella, la scorta alla senatrice Pina Masaino e il piantonamento del boss Francesco Madonia. Nel giugno del 1992 venne affidata al magistrato Paolo Borsellino. Emanuela Loi aveva molta paura del nuovo incarico affidatole, tanto da rassicurare i genitori, dopo la strage di Capaci, che non le sarebbe successo niente.
Quando Emanuela muore, lascia il fidanzato Andrea, la sorella Claudia, il fratello Marcello, la mamma Alberta e il papà Virgilio. Da anni sua sorella Claudia tiene vivo il suo ricordo nelle scuole anche grazie all’associazione contro le mafie Libera.
Nell’anniversario della strage di via D’Amelio va in onda questa sera su Rai1 alle 21,30 la docufiction Paolo Borsellino - Adesso tocca a me con Cesare Bocci nel ruolo del magistrato. Oltre alle testimonianze di persone vicine al magistrato, la sorella e il fratello, l’intervista (audio) della moglie (e poi, tra gli altri, gli ex giudici del pool antimafia Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello, la presidente del tribunale di Marsala Alessandra Camassa, il procuratore generale presso la corte d’appello di Palermo Roberto Scarpinato) la docufiction presenta filmati di repertorio, interventi dello stesso Borsellino e aggiunge un parte di finzione. Nel cast anche Giulio Corso (Antonio Vullo), Ninni Bruschetta (Rino Germana) e Anna Ammirati (Agnese Borsellino).
“Sulla memoria di un uomo come Borsellino si può costruire una sorta di rivolta morale ed etica”
ha dichiarato il Presidente del Senato Pietro Grasso durante la presentazione della docufiction.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stragi di mafia: un libro per i ragazzi, per non dimenticare
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