Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, ha annunciato che la Legge di Bilancio prevede un aumento di:
- 40 milioni di euro per il finanziamento ordinario dell’università
- 10 milioni di euro per il finanziamento degli altri enti di ricerca dell’università
- 10 milioni di euro per il finanziamento delle borse di studio
Diversi esponenti del Movimento, a partire da Luigi Di Maio e dalla senatrice Paola Taverna, hanno ripreso le sue parole festeggiando ed esprimendo soddisfazione sui social network questo aumento di fondi destinato all’università. La verità, però, è che l’aumento che si va celebrando è poco significativo se messo a confronto con quelli degli scorsi anni, soprattutto considerato che l’Italia rimane uno dei paesi sviluppati che meno investono per finanziare l’università. Il nostro paese, infatti, investe appena lo 0,16% del PIL producendo ogni anno il numero di laureati più basso tra tutti i grandi paesi europei.
Soldi all’università: confronto con gli aumenti degli anni scorsi
L’aumento di 40 milioni di euro per il finanziamento ordinario dell’università, di per sè, è molto poco significativo. Nel 2017 al fondo per il finanziamento ordinario sono stati assegnati 7,3 miliardi di euro; questo porta i 40 milioni ad essere un incremento della dotazione pari solo allo 0,5%. Una cifra irrisoria, quindi, e non è nemmeno una novità che i soldi investiti per l’università ogni anno corrispondano a cifre del genere.
Nel 2016 il governo Renzi aumentò il fondo di 50 milioni per il 2017 e di 100 milioni per il 2018.
Il governo giallo-verde, attualmente, ha aumentato i fondi dedicati alle borse di studio di 10 milioni di euro; nel 2017 il governo Gentiloni aveva aumentato gli stessi fondi di 20 milioni.
Investire cifre di questo tipo, quindi, non è una novità e non cambia il fatto che l’Italia sia e rimanga uno dei paesi in cui si investe meno sull’istruzione universitaria e che produce annualmente meno laureati.
Proprio guardando a questi dati oggi in molte città italiane (Milano, Roma, Napoli, Bari, Lecce, Palermo e Foggia) si stanno sviluppando delle proteste che coinvolgono sia studenti che ricercatori. I sindacati e le associazioni come Link, Flc Cgil e Adi hanno formulato una richiesta precisa: un aumento delle cifre stanziate per la spesa universitaria di 1,5 miliardi di euro, cifra che corrisponde a 40 volte tanto la somma che l’attuale governo sta investendo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Università, 40 milioni di finanziamento: M5S festeggia, ma l’aumento è minimo
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