A Zurigo, sulla luna. Dodici mesi in Paradeplatz
- Autore: Yari Bernasconi e Andrea Fazioli
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Un poeta, uno scrittore, e una piazza. Non una piazza qualsiasi, Paradeplatz. La piazza di Zurigo, crocevia di tram e sede, soprattutto, delle più grandi banche della Svizzera. Il poeta e lo scrittore intendono intercettarne i palpiti di umanità, sottotraccia ai ritmi monetari che ne determinano la fama. Ne viene fuori un libro insolito al punto da risultare raro. Si intitola A Zurigo, sulla luna. Dodici mesi in Paradeplatz (Gabriele Capelli Editore, 2021), e prova come la “luna” possa trovarsi a volte, là dove meno te l’aspetti: dimensioni lunari (cioè altre, cioè umaniste, cioè comuni e un filino poetiche), persino nel luogo deputato al lusso e alla ricchezza.
Il poeta in questione è Yari Bernasconi, e il dio delle piccole cose gli renda merito per il suo sguardo attento alle sfumature, e per il suono che fa fare alle parole. Lo scrittore è Andrea Fazioli e dimostra come anche la buona prosa possa reggere il passo della poesia. Attenti però che non c’è traccia di melensaggine in questo libro: nell’asciuttezza esatta delle frasi risiede anzi il nucleo fondante di una (non)storia elegiaca senza elegia: essere nella piazza (un giorno al mese per un anno) senza altri intenti che inquadrarne ciò che sfugge a prima vista, tratteggiarne le declinazioni – umane, stagionali –, farne spunto di viaggio interiore: l’esser-ci-e-basta contro l’esser-ci-per.
“Mi siedo. Sono stanco. Il cervello lavora per ricostruire lo spazio. Immaginando la distanza fra le persone, i palazzi delle banche, il volto di una madre che spinge una carrozzina. Ma nello stesso tempo, con poca fatica, il cervello immagina mia madre: i suoi denti bianchi quando ride, il velo ciclamino dei giorni di festa, le sue mani che impastano la farina. Mia madre, morta da anni, scivola in mezzo a un gruppo di ragazzi in gita scolastica. Il cielo senza confini non è più remoto del piccione che beccheggia a pochi centimetri dalle mie scarpe.” (pag. 58)
Yari Bernasconi e Andrea Fazioli si danno appuntamento un giorno al mese per un intero anno nell’opulenta Paradeplatz, e il loro appuntamento è insomma una sfida all’apparenza. I taccuini e una poesia per volta, contraltari alla frenesia di una piazza in (falso) movimento fra cravatte, tacchi alti e ventiquattrore. Il reportage è più interno che esterno, un viaggio sghembo nell’altra Paradeplatz, suggerito da “passaggi segreti” e passaggi di tempo, “fanciulle stilnoviste”, “militari in libera uscita”, e “lanciatori di sigarette”. Tutto quello che il turista comune non coglie, e una guida turistica tace per convenzione.
A Zurigo, sulla luna è stata, in ultimo, una piacevole sorpresa: un libro lirico ma non stucchevole, bello senza ostentazione, profondo senza proclami.
A Zurigo, sulla luna. Dodici mesi in Paradeplatz
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