A tempo perso suonavo ogni giorno. Franco Del Prete. Storia di un batterista fuori dal tempo
- Autore: Mario Schiavone
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
“Perché, come Franco mi ha insegnato, tutto nasce dagli incontri; c’è poco da fare.”
“Musicisti straordinari”: sono queste le parole pronunciate da Lucio Dalla in un’intervista, quando parlava di The Showmen, la storica band di Franco Del Prete, James Senese, Mario Musella, Elio D’Anna, Pepè Botta e Luciano Maglioccola. È la stessa band che vinse il Cantagiro del 1968 con la canzone Un’ora sola ti vorrei, il cui album ha venduto più di un milione di copie.
Il libro di Mario Schiavone intitolato A tempo perso suonavo ogni giorno. Franco Del Prete. Storia di un batterista fuori dal tempo (Edizioni Iod) è un’intervista lunga: si potrebbe pensare a un lavoro di routine, banale, come se ne vedono tanti, ma subito si capisce che c’è ben altro, anche se ci limitassimo a valutare solo le suggestioni e i suggerimenti tra le righe che a guardar bene vi si scorgono.
È un libro molto più profondo di quello che sembra, ma è necessario leggerlo e tentare di cogliere le metafore e le cose non dette. Ad un certo punto viene naturale andare in rete a cercare i filmati dove la musica e le parole si possono anche vedere e ascoltare, non senza qualche brivido.
A partire dalle immagini sbiadite in bianco e nero relative a quella vittoria, per finire alle interviste recenti, alla voce e alla mimica di Franco, che ci ha lasciati appena prima che il libro di Schiavone fosse pubblicato.
“E noi in quanto band chiamata Napoli Centrale, ormai eravamo entrati nella nuvola di un sound sporco e crudo fatto di parole dialettali gridate da James Senese.”
Schiavone gli lascia raccontare il passato ma anche il presente della sua musica, con altre band e altri nomi; si intravede forse anche un po’ di futuro il quale va inquadrato all’interno di quel movimento culturale e artistico che conosciamo come Neapolitan Power che comprende non solo la musica ma anche il teatro, la letteratura e l’arte, che si aggancia naturalmente alla filosofia affascinante e “vera” tutta partenopea. Nel mezzo c’è una carriera importante di batterista e paroliere. Franco racconta l’infanzia e la giovinezza, racconta la sua famiglia umile e piena di dignità e racconta tutta la sua musica insieme ai compagni di sempre, a partire da James Senese e Mario Musella, facendo tanti nomi di amici e colleghi con i quali ha collaborato, tra cui anche un giovane bassista all’inizio della carriera che di nome faceva Pino Daniele. E racconta infine di questi ultimi anni nei quali non ha mai smesso di comporre e suonare la sua batteria davanti al pubblico e in sala d’incisione, in mezzo ad altri grandi musicisti.
“A volte mi illudo di essere immortale: perché non so quando morirò.”
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