Addio Volodia
- Autore: Simone Signoret
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
Simone Signoret fu una bella e brava attrice, ma pochi conoscono la sua attività di
scrittrice. Nel 1985, pochi giorni dopo la morte dell’attrice francese, usciva "Addio Volodia", la storia di due famiglie ebree, i Roginski e i Guttman, dagli anni Venti alla fine della Seconda guerra mondiale.
Il titolo deriva da un personaggio del romanzo, Volodia, chiamato a testimoniare nel processo all’assassino dell’atamano Petjliura. Le due famiglie non sono direttamente coinvolte, ma il tiranno ha compiuto molte violenze contro gli ebrei e tutta la comunità ebraica si sente partecipe.
La vita continua e i Roginski e i Guttman si dedicano alla creazione di costumi teatrali in una Parigi che scopre i divertimenti anche per il popolo. Le descrizioni della preparazioni sono fantastiche come quelle degli ambienti periferici in cui crescono i giovani Maurice e Zaza che rappresentano coloro che non hanno conosciuto i pogrom e sentono il diritto di essere francesi.
C’è una vena di razzismo, ma fino ai capitoli finali è ben nascosta tanto da consentire la piena integrazione delle famiglie. Ma la Storia è più forte dei sentimenti individuali e colpirà duramente e con maggior ferocia proprio i più giovani. Non dico il finale per non rovinare la sorpresa.
Sullo sfondo della narrazione campeggia la figura di Volodia, simbolo degli oppressi, a cui però bisogna dire addio se si vuole continuare a vivere.
È un bel romanzo quello della Signoret che ricorda nella descrizione della speranza della gioventù Pratolini (rileggetevi "Il quartiere" e sarete d’accordo con me) con in più una notevole cura dell’ambientazione storica sia locale ( i grandi delitti degli anni Trenta come quello delle sorelle Papin) sia nazionale ( le elezioni) sia internazionale (Hitler al potere). Certamente un’opera da conoscere e una lettura consigliata.
Addio Volodia
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