All’impazzata di Françoise Sagan

Marzo... aria di primavera. E "Primavera" è il titolo della prima delle tre parti di cui è composto il libro di Françoise Sagan "All’impazzata" della nuova casa editrice Astoria di Milano.

Lucile, giovane e bella donna della Parigi anni Sessanta, è legata sentimentalmente a Charles, cinquantenne di successo e dalle grandi possibilità economiche. Durante una serata in compagnia di amici, conosce Antoine, bel giovane squattrinato e, per così dire, "toyboy" mantenuto dalla ricca e affascinante Diane.

I due intessono ben presto una relazione appassionata, fatta di incontri clandestini e serate alla presenza dei loro conviventi, viaggi di relax in Costa Azzurra dove Lucile si trova a suo agio, trascorrendo le giornate tra una sigaretta, una lettura, un bagno al sole del Mediterraneo.

Di colpo riscopriva l’amore in tutta la sua forza, l’amore felice, e le sembrava che la sua esistenza anzichè concentrarsi su un solo essere diventasse immensa, impossibile da colmare , trionfale. Lei che passava giornate pigre, senza orari, era spaventata dal poco di vita che aveva a disposizione: non le sarebbe mai bastata per amare Antoine.

Dopo un’estate calda in cui i due amanti lasciano i loro compagni e vanno a vivere insieme, il sopraggiungere dell’autunno spezzerà l’incantesimo e farà precipitare gli eventi, non senza qualche colpo di scena che avrà certamente suscitato discussioni e polemiche negli anni dell’uscita del libro.

Devo ringraziare chi ha inserito Françoise Sagan nel novero degli scrittori "neglected" di cui scrivevo nella recensione de "La scrittrice criminale".

I libri riproposti dalla casa editrice Astoria sono testi molto attuali, di piacevole lettura e qualità tanto che sono andata nella biblioteca della mia città e ora ho a disposizione buona parte della produzione letteraria della scrittrice francese, autrice tra gli altri di "Bonjour tristesse" e "Le piace Brahms?".

Penso che per qualche settimana avrò di che svagarmi in compagnia di così tante figure anni ’60. In fondo, che male c’è? In un periodo di crisi economica come quella che stiamo attraversando, non è lecito sognare gli anni del boom economico con le sue dolci e avventurose premesse? Vivere per qualche ora quella che fu "la dolce vita" di Parigi indossando le vesti di Catherine Deneuve?