Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli

Altri libertini è una raccolta di sei racconti che sono stati l’emblema di una generazione. Sequestrato dalle autorità venti giorni dopo la sua uscita per oscenità, Pier Vittorio Tondelli verrà poi riabilitato dopo un processo lampo.

I libri, come quello di Pier Vittorio Tondelli, diventavano dei must. Altri libertini va oltre, è un passaggio epocale tra le sofferenze pubbliche degli anni Settanta, il brigatismo rosso, i dibattiti tra giovani e femministe. Insomma sempre fuori casa, a cercare un senso in una politica che ha fatto solo danni.
Negli anni Ottanta il privato diventa politico, i giovani iniziano a ridere con "Drive in" o si drogano. L’autenticità, il vigore e la disperazione di questi sei racconti tondelliani hanno fatto scuola.
I racconti del libro hanno come tema l’omosessualità, non edulcorata, ma cattiva, morbosa, equivocata, distorta. I giovani sono gay, drogati e senza lavoro, poca politica.
Dei perdenti consapevoli.

Nel primo racconto Postoristoro, ci si prostituisce per avere soldi per comprare l’eroina. I buchi sono dappertutto, non si sa in quale zona del corpo bucarsi.

In Mimi e istrioni, l’autore racconta di quattro ragazze sboccate, sempre chiuse in pub alla ricerca di maschi da consumare per una sola sera. Tutte fanno l’amore con Benny, ma è un disastro, bisogna drogarlo ben bene per fargli dimenticare che lui è omosessuale e di sé dice che:

"deve riscoprire la propria eterosessualità, che anzi qualsiasi definizione del comportamento gli sta stretta e che per quanto lo riguarda farebbe a meno degli omo e degli etero, perché esiste soltanto una sessualità contigua e polimorfa e allora bisogna iniziare a superare questi settarismi di merda."

Nel racconto Altri libertini l’arrivo di un fotografo mette in subbuglio le ragazze e i ragazzi, tutti lo vogliono nel proprio letto e ci si fa del male, si progettano vendette e tiri mancini.
Tondelli rifiuta di essere uno scrittore omosessuale e, essendo cattolico, sembra vedere tutto quello che raccontano i sei racconti come in un acquario, come se lo riguardassero in prima persona.
Un po’ di ipocrisia, ma la scrittura di Tondelli lascia comunque basiti, assolutamente provocatoria e lirica al contempo. Quanti scrittori che si dichiarano gay convinti hanno saccheggiato Tondelli, che resta sempre lì, in alto, come se la storia dell’eroina fosse un "sogno" sbagliato e l’omosessualità un comportamento reale che potrebbe non riguardarlo.