Anime incarnate in corpi sessuati
- Autore: Giuseppina Morrone e Lidia Fogarolo
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Materia e spirito, anima e corpo, un dualismo da sempre oggetto di tematiche filosofiche e religiose; l’eterna dicotomia con le deduttive riflessioni in un saggio interessantissimo con in copertina la bellezza del contatto dei due corpi de L’eternelle idole di Auguste Rodin. Per Aristotele l’anima era la forma degli esseri viventi; Platone la definì psiche, e la sua teoria della ricerca dell’anima nel concetto dualistico di corpo e mente è uno dei principi fondamentali della filosofia occidentale.
Le due autrici sono entrambe psicologhe: Giuseppina Morrone è specializzata in problematiche relative alle differenze di genere e Lidia Fogarolo è analista e perita grafologa. In Anime incarnate in corpi sessuati (Graphie.it, 2021) ci portano all’interno del cuore e della mente della donna e dell’uomo, nelle loro relazioni affettive e nelle condivisioni, in un viaggio interiore che ci aiuterà a una maggiore comprensione non solo della nostra anima ma anche dell’attrazione dei sessi.
Una lettura impegnativa, certamente non facile, ma capace di indurre pensieri e riflessioni approfondite sul senso della vita, dell’amore, della morte e sul mistero dell’incarnazione. La rabbia e la serenità, l’odio e l’amore, la gioia e il dolore, le emozioni all’interno dei nostri corpi, che attraversano il nostro “corpo emotivo”, appartengono a un movimento creativo in stretta relazione con la dimensione spirituale.
Per rimanere in questo movimento creativo, che altro non è che un processo sempre in atto e mai in una fase conclusiva, scrive Giuseppina Morrone, è necessario non aver paura del piano emotivo istintuale, diverso per uomini e donne e permettere al nuovo di mostrarsi, di concretizzarsi. L’apparire del corpo emotivo va inteso come ombra, “un lato oscuro in grado di superare ampiamente il controllo della personalità cosciente”. L’energia oscura in opposizione a quella luminosa è quindi da considerare un movimento salvifico. Quando si scoprono le complessità dei propri ideali si apre una ferita legata al senso di impotenza: questa è la parte oscura che fa soffrire maggiormente l’uomo che cercherà, una volta cosciente, di non rimanere nell’illusione. Ci si può ritrarre da una relazione per salvare se stessi? La donna non sempre distingue ciò che le appartiene e cosa appartiene all’altro, perché l’uomo rimane quasi sempre al centro al suo universo.
“Sono i rapporti d’amore che ci costringono ad andare oltre noi stessi per riappropriarci di una parte più ampia di noi."
Come è differente infatti la voce del cuore per chi la ascolta: la donna crede che il cuore sia la fonte dell’abbraccio e del perdono, movimenti definiti buonisti, e a volte corazzano la propria personalità per proteggere il loro cuore. L’uomo attribuisce al cuore, invece, il senso della giustizia. La donna cerca la relazione nel momento in cui riconosce l’amore al suo interno, perché l’amore è donarsi totalmente senza nessuna difesa, e con l’uomo scatta il movimento della condivisione. Se l’amore è oscurato la donna si ritira, si sottrae. La mente deve imparare a fermarsi quando il cuore è in movimento opposto, cioè quando è spinto da una forza superiore alla mente.
“La vita mette ogni uomo di fronte alla necessità di agganciare il suo cuore, e ogni donna di fronte alla necessità di esprimere se stessa senza preoccuparsi delle conseguenze del suo gesto, avendo cura di sé."
L’amore è come una danza, dai momenti di estasi a quelli mancanti di desiderio: sia l’uomo che la donna hanno la capacità di riconoscere la vibrazione dell’amore, quella reale, e non illusoria. Svelare le illusioni del cuore è importante per entrambi i sessi tenendo presente che la donna è in grado da subito di farle cadere, mentre nell’uomo devono prima arrendersi nella mente e poi successivamente nel cuore. E quando sia determinate anche nel processo conoscitivo intuire “la libertà femminile”, per l’uomo un movimento di caos che scompiglia tutto, e “l’indignazione” che spesso scatta nella donna quando ciò che riconosce non è amore e non può essere sopportato. C’è anche da tener presente l’ingenuità femminile che le autrici definiscono “proveniente da un oscuramento messo in atto dalla donna al suo interno”.
Ogni forma di oscuramento nasce dall’incapacità di stare di fronte a se stessi. Il riconoscimento, infine, del dolore è tuttavia strettamente collegato al riconoscimento dell’amore, ombra e luce come veniva definito nel passato, oppure le due verità, tra le quali non può esserci lotta perché è una legge legata alla vita. Quando l’uomo o la donna rimuovono i propri dati personali per evitare di raccontare l’esperienza della propria vita stanno compiendo una spogliazione inconsapevole, come a dire “questo non è importante”. Le spogliazioni consapevoli sono invece quello che la mente attiva quando indaga con tutto ciò con cui entra in contatto.
“Le spogliazioni inconsapevoli sono quei movimenti illusori messi in atto dagli esseri umani quando vogliono raggiungere velocemente la meta agognata del cuore e della mente."
Il dolore è sempre all’interno del cuore e non della mente, ricordando che ha un potere molto più grande della mente “perché è il depositario del sapere dell’anima”. Anime incarnate in corpi sessuati è un saggio che racchiude un significato importante sulla ricerca del senso della vita e dell’anima, analizzato e rielaborato dalle nostre due bravissime autrici attraverso i percorsi creativi e protettivi qui descritti e portati alla luce.
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