Atti Mancati di Matteo Marchesini

Nella dozzina del premio Strega del 2013, il breve romanzo di Matteo Marchesini parla di amore, talento, amicizia e malattia. Matteo Marchesini ti impedisce di iniziare a parlare del suo romanzo. Se ti viene in mente "Jules e Jim", il film di Truffaut, lo scrive lui stesso. Capita anche con "bagatelle" intellettuali, addirittura lui scrive il narratore: Céline.
Quindi compitiamo la recensione con la trama.

Marco, intellettuale sopraffino che scrive sugli inserti culturali di Bologna, conduce una vita molto abitudinaria, ma per niente noiosa: giornalista freelance di successo, che vive la sua città Bologna come una donna, ne conosce le bellezze, i viali, i posti amati, finanche i semafori. Anche chi è stato un solo giorno a Bologna capisce dove è il Cassero o Piazza Saragozza. Vive solo con i suoi libri, trattati come "creature di carne" (Marchesini ha scritto un’antologia di poeti e un’antologia di scrittori, Da Pascoli a Busi, Quodlibet, 2014) che gli danno nutrimento e sostanza. Ricorda ancora la sua ragazza, Lucia, sapendo localizzare tutti i posti in cui hanno fatto l’amore e il suo migliore amico, Ernesto, ricco rampollo della città.

Lucia torna in città dopo cinque anni irriconoscibile: fanno l’amore in modo imbarazzato e veloce, ma questo non impedisce a Marco di vedere delle cicatrici sul ventre di Lucia, che già anni prima aveva subito una operazione seria a una ovaia.
Lucia è debole, sembra nascondere una malattia mortale, irreversibile. In quei pochi giorni, ripercorrono luoghi, amici e si ricordano di Ernesto che Lucia amava come un "fratello" (si dice sempre così, anche quando non è vero). Sia Marco che Ernesto scrivevano un Romanzo, il primo non è riuscito a finirlo, figuriamoci Ernesto, che andando a trovare il fratello in una clinica psichiatrica, è morto all’istante in un incidente di macchina.
"Atti mancati" parla dunque anche di talento: scriveva meglio Ernesto o scrive meglio Marco?
Questo lo capirete da soli. Nel frattempo la malattia di Lucia si aggrava, lei non telefona più, andando sotto casa della ragazza però, per caso, Marco capisce che la sua ex fidanzata è sotto morfina.
Un giorno ha il coraggio di bussare alla porta, apre il padre sconsolato e lui appura la verità: il dolore di un tumore alle ultime battute.

"Soffri?" lei replica "Sono le metastasi"

Marco, Lucia, morente, ed Ernesto, morto.

Un romanzo complesso, bello, emozionante, ma asciutto, anche sarcastico a tratti, a volte ingenuo. Un libro pieno di cose. Matteo Marchesini non si dimentica di niente.