Iniziazioni. Racconti di sette età
- Autore: Matteo Marchesini
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2024
Il poeta, narratore e critico letterario Matteo Marchesini ha scritto Iniziazioni. Racconti di sette età (Elliot edizioni, 2024), racconti di grande bellezza discontinua, nel senso che ce ne sono un paio che ho proprio amato.
Una cosa va detta, ce ne accorgiamo anche come lettori, che i racconti non presentano una vera e propria fluidità temporale e forse è anche perché tre degli scritti sono usciti nel 2021 in riviste letterarie. Stranamente ho iniziato a leggere questa raccolta dopo aver preso un libro in biblioteca, una raccolta di racconti di Alberto Moravia, dal titolo La Cosa, che uscì nel 1983 per Bompiani ed è scattato inevitabile il paragone.
Il primo racconto di Marchesini dal titolo Fabrizio è apparso per la prima volta nella rivista "Il Foglio review", a settembre del 2022.
Ci sono due ragazzini Fabrizio e Giulio. Per il primo è un giorno di festa e l’amico Giulio gli ha regalato un pallone. Ci sono scaramucce, si fanno il solletico l’un l’altro, frasi spezzate, dove il narratore Marchesini tiene a bada la mania di entrare a gamba tesa e scrivere parole che si attagliano maggiormente ai due giovani, a questa schermaglia amichevole, ma spingendo sul pedale dello struscio tra gambe, nuove consapevolezze di intimità che vanno tenute nel segreto della crescita tra ragazzi, nient’altro. Intanto, però Giulio ha pianto, perché doveva sfogare quella smania di crescere sempre più velocemente.
Del secondo racconto, dal titolo Prova, a chi scrive è arrivato l’onda d’urto di un padre con un figlio che diventerà abbastanza presto maggiorenne, ma il genitore già fa capire al ragazzo la volgarità degli uomini, non tutti, sulle questioni di sesso, che spesso è violenza verbale; ma nello scrittore Marchesini c’è proprio un controllo, anche negli altri racconti dove verrà descritto un rapporto sessuale nella sua interezza che tuttavia ha molto di questi anni di “politicamente corretto”, soprattutto quando lo confrontavo al sesso narrato da Moravia, che mi ha fatto arrossire sebbene sia stato scritto da tantissimi anni. Per lo scrittore romano la “sessualità” era la chiave maestra della conoscenza, mentre Matteo Marchesini mi sembra che riponga la nostra identità nell’intelletto, nella narrazione di una vita che conserva i ricordi di chi siamo stati e di chi siamo ora, avendo in massimo orrore le malattie che toccano la nostra corteccia cerebrale come l’Alzheimer.
L’identità intellettuale ci rende persino persone morali, adatte a contrastare il mondo impazzito di questo nuovo millennio. Ma ne risulta una scrittura fintamente “misurata” e spesso, in questi racconti, c’è il gusto del fingere tra chi siamo il giorno e cosa, invece, siamo di notte: persone scisse e patetiche e umiliate. Ma sempre persone desideranti, il sesso non si scorda di noi e noi di lui e per lo scrittore ha una forza ancestrale che c’entra poco con l’amore.
Conoscersi è un racconto che si poteva leggere già nel 2021 in Miti personali (Voland edizioni, 2021).
Inizia in modo piuttosto misterioso, dando al lettore le chiavi per interpretarlo. A senso, dovrebbero essere due persone in una macchina che stanno andando verso un posto imprecisato, dopo aver fatto l’amore ovunque, e per questo motivo si sono fermati diverse volte.
Di nuovo il Narratore dei racconti si fa carico di personaggi di cui non sappiamo niente se non leggendo e questo sembra anche un divertissement di un critico letterario che gioca con lo stile del racconto in terza persona, in maniera piuttosto raffinata, mentre un lettore medio potrebbe trovare questo racconto e gli altri sei piuttosto impegnativi, intrisi di intellettualismo, ma anche di mistero iniziale.
Perché poi, appena dopo una pagina, tutto diviene palese e il Narratore lascia spazio ai personaggi e quindi conosciamo Vera che prima in macchina dormiva, spossata fisicamente, che parla con l’amante, discutono di giochi di bambini, finché lui sente di nuovo questo “Dio ignoto” come lo definisce Moravia nei suoi racconti contenuti nella raccolta La Cosa. Questa divinità misteriosa risiede proprio nel potere del desiderio sessuale e riporto giusto una frase per dar modo al lettore di rendersi conto, in buona sostanza, che non c’è nessun gusto a continuare questa sciarada di una singola pagina e Marchesini scrive:
Era una maniera di eccitarmi e di eccitarla, dato che non eravamo ancora pronti per tornare al sesso. Vera ha smesso di raccontare, l’ho sentita trattenere il respiro. Allora ho tolto una mano dal volante e gliel’ho posata sulla coscia.
Quindi sia pure in forma stilisticamente impeccabile, Matteo Marchesini non rinuncia alla leggibilità e i racconti di Sette età sono per lettori dai quindici ai cento anni. Tanto più che dopo un altro racconto, dal titolo Dopo, uscito sulla rivista “L’eta del ferro” (Castelvecchi, 2021), arriviamo al racconto Regine che chiude il libro, ed è il più bello di tutti i racconti, insieme a Eredità, che è la storia di un trasloco. Sono emozionanti, coinvolgenti, tristi e teneri insieme.
Trovo che la casa editrice Elliot abbia fatto bene a pubblicare questi sette racconti, alcuni in particolare sono piccoli gioielli da conservare nella mente, sempre che sia possibile.
Iniziazioni. Racconti di sette età
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Iniziazioni. Racconti di sette età
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