Botero
- Autore: Rudy Chiappini
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Skira
- Anno di pubblicazione: 2017
Il catalogo “Botero” (Skira, pp. 144, 85 colori e 6 b/n, 34 euro) accompagna la retrospettiva romana Botero (5 maggio 2017 - 27 agosto 2017) al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, la prima nella Capitale dedicata al pittore e scultore colombiano, uno degli artisti più originali del nostro tempo, icona dell’arte contemporanea.
Fernando Botero, nato a Medellin nel 1932, ha affrontato, e affronta tuttora da protagonista, forte di una propria assoluta autonomia, l’intricata scena artistica del nostro tempo. Saldo nelle sue convinzioni l’artista non ha mai ceduto alla tentazione di spacciare il vuoto o il silenzio delle forme per arcani della sua intellettualità: fin dai suoi esordi ha scelto invece di combattere una coraggiosa battaglia in difesa dell’immagine. Proprio per questo, in ogni dipinto e in ogni scultura di Botero si manifesta appieno, seppur in filigrana e per variazioni minime, tutta la forza poetica della sua arte. Siamo nel regno del talento innato, della poesia, della straordinaria facoltà di creare un mondo altro e di farlo vivere attraverso il potere forte e immediato dell’immagine come riflesso della realtà, metafora del pensiero.
Questa nuova monografia dedicata a Fernando Botero, pubblicata in occasione della mostra antologica romana per i suoi 85 anni, presenta una selezionata sintesi di oltre mezzo secolo di ricerca pittorica attraverso una cinquantina di opere (dipinti e sculture in prestito da tutto il mondo) di grande valore artistico, tra le più significative del maestro colombiano. Introdotto dal saggio di Rudy Chiappini (La magica alchimia di un raffinato narratore) e suddiviso in sezioni tematiche (Sculture; Versioni da antichi maestri; Nature morte; Religione; Politica; Vita latino-americana; Nudi; Circo), il volume presenta le sculture e i dipinti realizzati dall’artista negli ultimi trent’anni, affiancati dai capolavori degli anni precedenti, risalenti agli anni ’60 e ’70, quali le straordinarie nature morte o le tele che si rifanno agli antichi maestri, da Piero della Francesca a Raffaello, a Velázquez.
La mostra “Botero” è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio, e organizzata e co-prodotta dal Gruppo Arthemisia e da MondoMostreSkira, ed è curata da Rudy Chiappini in stretta collaborazione con l’artista. Lungo il percorso museale che celebra Botero famoso per il suo inconfondibile linguaggio pittorico, immediatamente riconoscibile, scorrono attraverso le sue opere, oltre cinquant’anni di carriera del Maestro, dal 1958 al 2016. Emblematiche della poetica boteriana sono le figure dalle forme abbondanti, soprattutto femminili, caratterizzate da un linguaggio ridondante e originale che accentua i volumi e la plasticità tridimensionale. Botero dilata le forme perché è un atto funzionale anche a far comprendere l’importanza del colore, steso in grandi campiture piatte e uniformi, senza contorni e ombreggiature. I protagonisti dei dipinti di Botero sono sempre privi di stati d’animo riconoscibili, non provano né gioia, né dolore. Di fronte ai giocatori di carte, alla gente del circo, ai vescovi, ai matador, ai nudi femminili il Maestro non esprime alcun giudizio. Nei suoi dipinti scompare la dimensione morale e psicologica: il popolo, in tutta la sua varietà, semplicemente vive la propria quotidianità, assurgendo a protagonista di situazioni atipiche nella loro apparente ovvietà. Per Botero dipingere è una necessità interiore ma anche un’esplorazione continua verso il quadro ideale che non si raggiunge mai.
Apolide, eppure legato alla cultura della sua terra, il Maestro ha anticipato di diversi decenni l’attuale visione globale di un’arte senza più steccati, né confini: si può leggere e apprezzare in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo, se ne apprezza il continuo richiamo alla classicità in una visione assolutamente contemporanea che include nella riflessione la politica e la società. La sua pittura non sta dentro un genere, pur esprimendosi attraverso la figurazione, ma inventa un genere proprio e autonomo attorno al quale il pittore colombiano ha sviluppato la propria poetica.
“Sono profondamente legato alla mia terra. Le esperienze personali che ho vissuto in Sudamerica e che hanno caratterizzato la mia giovinezza si ritrovano nella maggior parte dei miei lavori. L’anima latino-americana permea tutta la mia arte”
ha dichiarato l’artista durante la conferenza stampa di presentazione dell’esposizione. Tra le opere in mostra Donna seduta (1997), Piero della Francesca (1998), Il presidente e la first lady (1989) e le sculture come Leda e il cigno (2006) e Ballerini (2012).
“Io non sono religioso, ma nell’arte la religione è parte della tradizione”.
Ecco allora oltre al Cristo crocifisso (2000) dalla grande suggestione visiva, Nostra Signora di Colombia (1992) l’olio su tela Il nunzio (2004), dove il rosso porpora dell’abito talare dell’uomo di Chiesa diventa il simbolo della sua potenza non solo corporea. La vedova (1997), Il club del giardinaggio (1997), L’atelier di sartoria e Le sorelle (1969-2005) esaltano quell’universo latino-americano, fatto di colori brillanti, nel quale Botero è cresciuto.
“Qualche volta nella mia pittura i temi sono deformati e questo può dare l’impressione che io fornisco un commentario della vita o che faccio della satira. Questo non è vero di solito. La deformazione nei miei quadri deriva da un’inquietudine estetica, a una ragione stilistica”.
Botero
5 maggio 2017 - 27 agosto 2017
Complesso del Vittoriano, Ala Brasini
Via San Pietro in Carcere, Roma
Orari: Dal lunedì al giovedì: 9.30-19.30 / Venerdì e sabato: 9.30-22.00 / Domenica: 9,30-20.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso: intero 12,00 euro, ridotto 10,00 euro
Fernando Botero. Ediz. italiana e tedesca
Amazon.it: 25,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Botero
Lascia il tuo commento