Bucaneve di Mélissa Da Costa

Melissa Da Costa, dopo aver raggiunto il successo con la pubblicazione del libro intitolato I quaderni botanici di Madame Lucie, torna in libreria con un nuovo, accattivante, romanzo intitolato Bucaneve (Rizzoli, 2023, trad. di Elena Cappellini). Perché questo titolo, così inusuale?
Perché la protagonista di questa vicenda, Ambre, è una ragazza di vent’anni che si comporta proprio come il “bucaneve”, che sboccia a nuova vita in mezzo al candore di tanta neve, che all’apparenza sembra fragile e delicato, ma resistente nella sua più grande intimità. È una metafora che ben caratterizza la giovane vita della nostra protagonista.

Ambre è una giovane donna, che nella sua ingenuità, commette innumerevoli sbagli. Da un anno è l’amante segreta di un uomo che ha il doppio dei suoi anni, è sposato, ha una famiglia e due bambini piccoli. Philippe le affitta un piccolo alloggio vicino a casa sua, così è libero di raggiungerla ogni volta che le fa più comodo. E lei, a casa, lo aspetta trepidante, sempre ben vestita e truccata di tutto punto solo per lui. Non ha più amicizie. Vive solo per lui e per i momenti che lui riesce a dedicarle.

Fino a quando non resiste più e va a spiarlo a casa sua: lo vede sorridente e felice con la moglie e i bambini. Non va oltre, e tenta il suicidio tagliandosi le vene. Ma viene salvata in tempo dallo stesso Philippe. Ormai nulla è come prima.
La famiglia di Ambre è assente come sempre, e lei è sempre più sola. Philippe si sente in colpa e le trova una sistemazione e un lavoro in un hotel ad Arvieux per la stagione invernale:

Situato in fondo a una valle, il paesino era esattamente come Philippe l’aveva descritto. Stradine, vecchie malghe, chalet sparsi qua e là. Passarono davanti alla chiesa cattolica e a quella protestante. Incrociarono qualche raro turista, con in mano sci e racchette.

Lì Ambre è costretta a venire in contatto con altre persone,

Un micro mondo di sogni, fragilità, entusiasmi, delusioni. Le persone che incontra hanno, come lei, dolori che pesano e solitudini schierate come scudi. Persone come Tim, aiuto cuoco, ventiduenne gay rifiutato dalla sua famiglia; come Rosalie, madre single di una bambina di quattro mesi, che soffre di fobia dell’abbandono. Come Wilson, che preferisce il rumore del vento tra i pini alla compagnia degli uomini. Giorno dopo giorno, tra un turno in sala e una ciaspolata nei boschi di larici, tra incomprensioni e risate leggere, Ambre mette piede nei loro silenzi ed esce dal suo.

Riuscirà Ambre a capire che anche gli altri sono preda di demoni e di sofferenza, ma ciò nonostante non perdono di vista la bellezza della vita? Riuscirà a risollevarsi verso una maggiore consapevolezza di sé, e di conseguenza, a vivere una vita nuova?
Un romanzo intimo e delicato. Definito come:

Racconto delicato e sincero sull’amicizia, sulle seconde possibilità, sulle intermittenze del cuore immerso in un paesaggio potente e benefico, Bucaneve è, soprattutto, un inno al coraggio di ricominciare.

Il romanzo è piuttosto lungo, a tratti un po’ troppo e ristagnante nelle stesse situazioni. Manca un po’ di verve, ma narra una storia che colpisce al cuore.
Ricco di sentimenti e di emozioni, il libro poggia i suoi pilastri nella intrinseca bellezza del narrato e nella vividezza di personaggi ben descritti in profondità.
Intimo e intimistico, il libro diventa una lettura divertente e molto curiosa. Per chi ama leggere, emozionandosi con storie intime e commoventi.