C’eravamo tanto a(r)mati - Storie di calcio della Germania Est di Fabio Belli e Marco Piccinelli

La cosiddetta “Ostalgie” la fa da padrona nella nuova fatica del duo Fabio Belli e Marco Piccinelli, giornalisti sportivi che proseguono nel seguire l’intreccio tra sport e politica e che avevano già realizzato un piccolo gioiellino, Calcio e Martello – Storie e Uomini del calcio socialista, estremamente apprezzato nella nicchia degli appassionati nostalgici dello storytelling calcistico.

C’eravamo tanto a(r)mati – Storie di calcio della Germania Est (Rogas Edizioni, 2021) prosegue nel solco del racconto del calcio oltrecortina, con alcuni episodi che tornano direttamente dallo sopracitata pubblicazione. L’”Ostalgie”, però, che presa letteralmente dalla Treccani viene definita come

“Rimpianto, ricordo nostalgico dei tempi in cui la Germania dell’Est era separata da quella dell’Ovest”

viene sviluppata in questo volume in maniera più approfondita.

Vengono ricordate leggende del calcio della DDR, dall’immancabile Jurgen Sparwasser che mostra la sua silhouette in copertina a Jurgen Croy, la Pantera di Planitz, fino a Gisela Passehr e la sua incredibile storia di primo medico donna della DDR, uno dei momenti più felici di un libro che si lascia comunque leggere con estremo piacere nonostante la sua “settorialità”.

Da non perdere anche una lunga intervista a Bruno Pizzul, che svela aneddoti della sua carriera sorprendenti, dalla storica sfida ai Mondiali del 1974 tra Germania Ovest e Germania Est che gli costò un’interrogazione parlamentare fino alla paradossale storia di Thomas Doll, primo calciatore ex DDR a giocare in Serie A ma che si ritrovò, suo malgrado, coinvolto in un’inspiegabile storia di spionaggio. Anche un altro totem del calcio italiano offre il suo contributo assieme al giornalista Alessandro Iacobelli per ricordare incroci e storie tra la Nazionale azzurra e quella tedesco-orientale.

C’eravamo tanto a(r)mati tocca diversi punti interessanti e soprattutto ha il merito di dare una visione “italiana” a storie che spesso venivano avvolte dalla nebbia della Cortina di Ferro: lo stesso Sparwasser viene visto non con gli occhi dell’eroe socialista imposto dal regime, ma attraverso i faccia a faccia con giocatori come Giancarlo Oddi e Lamberto Boranga che l’hanno affrontato sul campo; lo stesso vale per la questione doping e la Roma finita nella tana della famigerata Jenafarm, fabbrica di steroidi e di medaglie Olimpiche.

Un libro da avere assolutamente per gli appassionati di calcio e di sport, ma da scoprire anche per chi subisce il fascino dell’”Ostalgie”.