C’ero anch’io su quel treno
- Autore: Giovanni Rinaldi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
C’ero anch’io su quel treno (Solferino, 2021) è un titolo in prima persona particolarmente appropriato per un saggio che raccoglie racconti dalla viva voce dei protagonisti, secondo la più pura tradizione orale. Il volume racconta la vera storia dei bambini che unirono l’Italia in una meravigliosa catena di solidarietà tra famiglie povere e famiglie meno povere, unite nel comune obiettivo di tutela dell’infanzia.
Lo storico Giovanni Rinaldi si dedica alla ricerca di testimonianze da oltre diciotto anni, nel nobile intento di rintracciare contatti che inevitabilmente la vita ha interrotto.
Il suo viaggio a ritroso nel tempo risale al 1950 e ha come punto di partenza San Severo, dove l’innesco di uno sciopero portò a duri scontri sfociati in un drammatico arresto di massa: donne, uomini, ma soprattutto madri e padri, i cui figli rimasero abbandonati al loro destino.
Il partito comunista, e più in particolare le donne dell’U.D.I., si mobilitarono per dare ospitalità a questi bambini presso famiglie che potessero sfamarli, accudirli, e provvedere a mandarli a scuola.
Il trasferimento verso “il nord” avvenne su treni speciali: i famosi treni della felicità descritti nel precedente libro di Giovanni Rinaldi, che non ha mai smesso di spendersi per riallacciare i fili spezzati di questa grande rete ramificata in tutta Italia.
Sono infatti molte le località coinvolte: treni con migliaia di bambini partirono da Napoli, da Cassino o dalla Sardegna per raggiungere Emilia Romagna, Marche, Piemonte, e ogni luogo dove famiglie di buon cuore li avrebbero accolti, considerandoli al pari dei loro stessi figli.
Uno splendido esempio di solidarietà, unione, condivisione, scambio culturale e rinascita.
Un’Italia della quale essere orgogliosi e dalla quale trarre ispirazione per il presente e per il futuro: anche se il periodo storico è completamente diverso, molti bambini ancora versano in condizioni di estrema povertà e necessitano di un aiuto concreto. Aiuto del quale il libro illustra una chiarissima dimostrazione.
Mamme che si sacrificarono, mamme che rinunciarono, mamme che lottarono, mamme che pregarono, mamme che impararono a scrivere lettere che potessero in qualche modo contenere affetto, in un vicendevole scambio tra chi dovette separarsi dai propri figli e chi se ne prese amorevole cura.
Frammenti di vita e momenti nella memoria, oltre a poche fotografie, sono stati gli elementi di partenza sui quali Giovanni Rinaldi ha lavorato per ricostruire importanti vicende, prima che rischiassero di sbiadire come scatti in bianco e nero senza nome. Storie di persone che hanno vissuto gli anni del dopoguerra, raccontate come fossero le parole di quegli stessi bambini, che dal treno insegnano la vita.
C'ero anch'io su quel treno. La vera storia dei bambini che unirono l'Italia
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