La brillante carriera letteraria di Charles Dickens non è, come molti immaginano, il diretto corrispettivo di una vita lunga e felice. Lo scrittore inglese morì il 9 giugno 1870, stroncato da un’emorragia cerebrale, a soli 58 anni.
Leggenda narra che fu proprio la sua estrema dedizione alla scrittura a provocargli una morte così prematura. Negli ultimi vent’anni tenne una rubrica quotidiana su un giornale, scrisse centinaia di articoli e racconti, oltre a ben cinque romanzi dalle proporzioni mastodontiche. Tutto quanto faceva per lui non era mai abbastanza, alla frenetica e forsennata attività di scrittura unì inoltre l’impegno di conferenziere e lettore pubblico viaggiando da un capo all’altro dell’Inghilterra. Dinnanzi all’aggravarsi delle sue condizioni di salute il suo medico lo pregò di rallentare il ritmo e rinunciare a tenere le sue ultime dodici conferenze, ma Dickens non ne volle sapere. Dopo il primo lieve ictus, che lo colse durante un viaggio tra Scozia e Irlanda, decise di ripartire. Riuscì a concludere il suo ciclo di letture, portandole tutte a termine, il suo ultimo romanzo Il mistero di Edwin Drood invece rimase incompiuto.
L’8 giugno fu colpito da un altro ictus che non gli lasciò scampo, il giorno successivo morì nella sua casa di Higham, nel Kent. Dopo la sua morte i giornali scrissero che se n’era andato il maggior romanziere inglese, che il mondo aveva perduto per sempre “one of England’s greatest writers”. La verità è che Charles Dickens nelle sue storie di povertà e riscatto aveva raccontato anche la sua vita, solo che a lui il lieto fine era stato negato. Questa storia, però, rimase “untold”, non scritta, non raccontata.
Scopriamo 10 curiosità sulla vita e le opere di Charles Dickens.
10 curiosità su Charles Dickens
1. Perse due fratelli più piccoli
Durante la sua primissima infanzia Charles Dickens perse due fratelli più piccoli, Alfred Allen e Harriet. Alfred morì a solo un anno di vita, mentre la piccola Harriet lo seguì alcuni anni dopo, forse a causa di un’epidemia di vaiolo. Questo trauma lasciò una ferita profonda nella vita di Dickens, segnando per sempre i suoi anni futuri. I lutti vissuti da bambino furono fantasmi che lo perseguitarono per tutta la vita.
2. Lasciò la scuola per lavorare in fabbrica
Il padre di Dickens fu incarcerato perché travolto dai debiti, Charles e sua sorella Fanny dovettero quindi abbandonare la scuola e lavorare in fabbrica per sostenere la famiglia. Dickens aveva soltanto dodici anni quando entrò nella Warren Blacking Warehouse, una fabbrica di lucido per scarpe fatiscente e infestata dai topi. Charles e la sorella vi lavoravano per 10 ore al giorno, guadagnando uno stipendio misero.
In seguito Dickens scrisse che "nessuna parola può esprimere la segreta agonia della mia anima" e che il lavoro in fabbrica lo lasciò "penetrato dal dolore e dall’umiliazione".
3. Scrisse i primi romanzi sotto pseudonimo
Le prime opere di Dickens apparvero in Inghilterra tra il 1833 e il 1834, ma non furono pubblicate con il suo vero nome. Nell’agosto del 1834, il racconto The Boarding-House, pubblicato sul Monthly Magazine, riportava lo pseudonimo di Boz.
Il nome scelto da Dickens derivava da un’interpretazione infantile del personaggio August Moses tratto dal romanzo Il vicario di Wakefield (1766) dello scrittore irlandese Oliver Goldsmith.
4. Aveva un corvo come animale domestico
Dickens possedeva un amato corvo che chiamò Grip e che compare anche come personaggio nel suo romanzo Barnaby Rudge. In una lettera del 1841 a un amico di nome George Cattermole, Dickens disse che voleva che il personaggio principale del libro "fosse sempre in compagnia di un corvo domestico, che è immensamente più esperto di lui. A questo scopo ho studiato il mio uccello e penso che potrei farne un personaggio molto bizzarro".
5. Voleva diventare un attore
Il sogno della giovinezza di Dickens era di diventare attore e intraprendere la carriera teatrale. Si racconta che, prima di portare i suoi personaggi su carta, ne rappresentasse movimenti ed espressioni davanti a uno specchio per renderli più reali. Più tardi questa sua passione teatrale trovò espressione nelle sue celebri tournée di letture pubbliche.
6. Si separò dalla moglie Catherine
Nel 1836 Dickens sposò Catherine Hogarth, la figlia del direttore del giornale per cui lavorava. Tuttavia non fu un matrimonio felice, dopo una ventina d’anni divorziarono in maniera turbolenta. Charles scrisse un violento attacco in cui la accusava di non aver saputo badare ai figli né occuparsi della famiglia. Lo scrittore si consolò andando in cerca del suo primo amore, una certa Maria Beadnell.
7. Fu coinvolto in un terribile incidente ferroviario
Il 9 giugno 1865 Dickens fu coinvolto nell’incidente ferroviario di Staplehurst. Sei carrozze del treno, su cui lo scrittore viaggiava, caddero da un ponte in via di riparazione. L’unica carrozza di prima classe che rimase in bilico sul ponte sospeso nel vuoto fu proprio quella in cui si trovava lo scrittore. Salvo per miracolo Charles Dickens rimase sul posto per assistere i feriti, per poi ritornare a bordo del treno per salvare i manoscritti del romanzo che stava scrivendo Our Mutual Friend. Lo shock di quell’incidente lo avrebbe accompagnato sino alla fine dei suoi giorni.
8. Adottò il figlio della sorella Fanny
Tutti i fratelli di Dickens morirono prima di lui. La sorella Fanny, cui era intimamente legato da un solido rapporto che proseguiva dall’infanzia, morì di tisi a soli trentotto anni. Lasciò in affido al fratello il suo unico figlio, un bambino storpio che fu d’ispirazione allo scrittore per la creazione del personaggio di Tiny Tim.
9. Era il maestro dei “finali sospesi”
La specialità di Dickens erano i “finali sospesi”, pubblicando le sue storie a puntate sui quotidiani lo scrittore doveva mantenere sempre alta la suspense perché i lettori acquistassero anche la puntata successiva. Uno stratagemma che gli riuscì benissimo.
Nel 1841 i lettori americani erano così ansiosi di sapere cosa fosse successo nel nuovo episodio de La vecchia bottega di curiosità che si affollarono sulle banchine del porto di New York, sperando così di poter chiedere ai passeggeri in arrivo dall’Europa se avessero letto il finale della storia. Volevano sapere se il personaggio di Nell fosse morto.
10. Voleva essere sepolto con una cerimonia privata
Secondo l’esecutore testamentario di Dickens, lo scrittore voleva essere sepolto nella Cattedrale di Rochester "in modo economico, non ostentato e strettamente privato", senza che "venisse fatto alcun annuncio pubblico dell’ora o del luogo della mia sepoltura". Le cose non andarono così. Lo scrittore inglese fu invece sepolto nell’Angolo dei Poeti dell’Abbazia di Westminster insieme a Geoffrey Chaucer e William Camden dopo una cerimonia solenne.
Lui, però, avrebbe voluto rimanere in disparte; là dove erano sepolti i poveri e gli oppressi, nello stesso luogo anonimo in cui era nato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Charles Dickens: 10 cose (che forse non sai) sullo scrittore
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