Immagine di copertina Credits: Mariusz Kubik, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Lo definiscono il “più grande poeta arabo del nostro tempo”. Adonis, in lingua araba Adunis, è lo pseudonimo di Ali Ahmad Said Esber.
Classe 1930, il poeta e saggista siriano ha novantadue anni e, da circa un decennio, viene indicato dai bookmakers tra i favoriti nella lista dei papabili vincitori del premio Nobel per la Letteratura.
Il suo nome salì alla ribalta delle cronache internazionali nel marzo 2011, quando il poeta siriano, all’epoca già ultra-ottantenne, si rifiutò di sostenere i manifestanti impegnati nelle proteste civili. In un memorabile editoriale pubblicato su uno dei principali quotidiani arabi, Adonis scrisse categoricamente:
Non accetterò mai di partecipare a una manifestazione che esce da una moschea
.
In quell’intervento Adonis descrisse i protestanti civili come dei giovani naïf che volevano soltanto instaurare in Siria un nuovo autoritarismo religioso. Il suo giudizio all’epoca lasciò sconcertati i lettori che vedevano in lui il maggiore poeta modernista contemporaneo. L’autore si era infatti sempre schierato dalla parte di una riforma radicale promuovendo un cambiamento decisivo in ogni ambito della vita araba.
Era considerato l’uomo della libertà, della trasformazione, del progresso e del cambiamento. E Adonis, nonostante la sua veneranda età, lo è ancora: il grande intellettuale e saggista siriano vive da tempo a Parigi e, nei suoi più recenti interventi tenuti in Francia, ha affermato che non sosterrà mai una rivoluzione che non sia basata sul principio della cosiddetta “laïcité”, la laicità.
Nelle sue opere e nella sua prolifica produzione poetica, Adonis afferma costantemente che l’alleanza tra potere religioso e potere statale rappresenta ora il maggiore pericolo per lo sviluppo della società siriana. Un pensiero straordinariamente moderno, di fatto, che pone in discussione le basi stesse del mondo arabo generando un’autentica rivoluzione di pensiero. La tradizione orientale e quella occidentale si combinano nei suoi scritti portando alla luce una cultura nuova, che riflette una modernità assoluta.
Sarà Adonis il vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2022? Nell’attesa dell’annuncio finale scopriamo la vita e le opere del grande saggista e poeta siriano.
Adonis: la vita
Ali Ahmad Said Esber nasce in un villaggio siriano da una famiglia di origine contadina il 1° gennaio 1930. Non riceve un’istruzione formale sino alla prima adolescenza, quando viene iscritto a una scuola superiore gestita dai francesi che gli consente di imparare quella che diventerà la sua seconda lingua.
Adotta ufficialmente lo pseudonimo di Adonis alla fine degli anni Quaranta, traendo ispirazione dal nome della divinità vegetale greco-fenicia della morte e della resurrezione. In quel periodo pubblica una serie di poesie - scritte in una retorica virtuosa, singolare per un autore appena adolescente - sul tema della rinascita nazionale siriana.
Sin dalla giovane età Adonis è attivissimo nel dibattito politico e culturale della sua terra d’origine. Viene imprigionato per mesi, in Siria, a causa delle sue controverse idee rivoluzionarie. Terminati gli studi superiori, si iscrive alla facoltà di filosofia dell’Università di Damasco e, in seguito, si trasferisce in Libano dove si specializza all’Università Saint Joseph di Beirut. Il 1957 è l’anno della pubblicazione della sua prima raccolta poetica, Qālat al-Arḍ, accolta con grande ammirazione dal poeta libanese Yūsuf al-Khāl che invita il giovane autore a contribuire alla rivista Shiʿr (Poesia, Ndr). In questo periodo Adonis lavora come insegnante e giornalista, dedicandosi nel tempo libero all’attività letteraria e poetica.
Gli anni Sessanta segnano la sua ascesa in ambito letterario: nel 1961 Adonis pubblica la sua opera principale I Canti di Mihyār il damasceno, cui fa seguito Il teatro e gli specchi (1968). In breve tempo il poeta siriano acquisisce fama internazionale vincendo i maggiori premi letterari, tra cui ricordiamo il prestigioso premio Goethe e l’americano PEN America for lifetime achievement.
Oggi vive stabilmente a Parigi, sua città di adozione. I suoi versi sono quelli di un poeta esiliato, che narra la profondità del dubbio e la forza della profezia. Adonis nelle sue opere combina l’antichità saggezza araba alle riflessioni sul mondo attuale, la moderna società capitalistica e il tema dell’alienazione. Oriente e occidente si incontrano nelle sue parole non come due tradizioni separate, ma come due mondi confinanti e in costante dialogo tra loro che si fondono in un’unica possente meditazione sulla vita.
Adonis: le opere
Tra le principali raccolte poetiche di Adonis ricordiamo in particolare Qālat al-Arḍ (1952; Disse la terra), Aghānī Mihyār al-Dīmashqī, (1961; I canti di Mihyār al-Dimashqī), Qabr min ajal New York (1971; Una tomba per New York), Kitāb al-Ḥisār (1986; Il libro dell’assedio) e al-Muḥīt al-aswad (2006; L’oceano nero).
In Italia, Adonis è un poeta molto amato, fu insignito del premio Ennio Flaiano per la poesia nel 2002 e del Premio Internazionale Letterario Mondello nel 2003.
Le sue opere sono pubblicate dalla casa editrice Guanda che ha edito, oltre alla produzione saggistica, anche i suoi libri di poesia: Memoria del vento, Cento poesie d’amore, Storia lacerata nel corpo di una donna, Singolare in forma di plurale, La foresta dell’amore in noi e Prendimi, caos, nelle tue braccia.
Memoria del vento
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Sono disponibili inoltre in italiano anche i saggi: La preghiera e la spada, La musica della balena azzurra, Oceano nero e i pamphlet di stampo politico Violenza e islam e Profezia e potere.
Profezia e potere. Conversazioni con Houria Abdelouahed
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi è Adonis, il poeta siriano tra i favoriti per il premio Nobel 2022
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