Chi troppo vuole. Mazzacani trova la sua vendetta di Leonardo Palmisano

Nei pressi di una baraccopoli poco fuori Foggia vengono rinvenuti accanto a cinque cadaveri morti anni prima il corpo della giovane prostituta Paula, di origine rom, e la testa mozzata e praticamente decomposta di un boss della Sacra Corona Unita, la mafia locale. Originale una sorta di segno caratteristico che il sicario ha disegnato a suon di pallottole sulla fronte della ragazza. Poche ore dopo il candidato alle imminenti elezioni regionali è assassinato nel capoluogo di regione.
Del caso si occupano in maniera distinta Teresa Buonamica, capo della Direzione Regionale Antimafia di Puglia, e il bandito salentino Mazzacani, erroneamente chiamato in causa e in cerca di vendetta.

Terzo romanzo che vede come protagonista e inedito detective involontario un bandito, Chi troppo vuole di Leonardo Palmisano (Fandango, 2020) unisce lo stile da romanzo giallo a una più raffinata indagine socio-culturale che si occupa del degrado delle baraccopoli abitate da rom e immigrati passando attraverso la corruzione di certi politici professionisti.
Scorrevole nella lettura e a tratti quasi feroce, il romanzo è scritto con mano ferma da un sociologo e giornalista che quotidianamente esamina nella realtà quanto descritto in un’opera di finzione.

Chi troppo vuole è sicuramente un giallo sui generis, che invita a un approfondimento delle situazioni narrate nella trama soprattutto perché il testo si offre a diverse chiavi di lettura.