Colette, un sogno audace
- Autore: Nicoletta Sipos
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Giornalista e scrittrice di tanta fama, Nicoletta Sipos ci presenta Colette, un sogno audace (Morellini, 2021) la biografia romanzata attraverso la voce narrante della figlia della protagonista Sidonie-Gabrielle Colette, nota semplicemente come Colette, scrittrice e attrice francese nata nel 1873, ma assai emancipata per quel tempo.
Lo stesso titolo riassume già in buona parte il contenuto del romanzo. Colette ebbe un grande sogno: quello di essere padrona della sua vita in tutto e per tutto, noncurante dei commenti della società del tempo. Così la definisce la stessa figlia, sua omonima
“Sembra una regina anche se, è giusto dirlo, non ha una goccia di sangue blu nelle vene […]. Dopo tutto lei è Colette, una scrittrice che si firma solo con un nome che comunque basta e avanza. Non occorre altro per individuare in lei un mito”.
La narrazione è frutto, attraverso la sapiente penna di Nicoletta Sipos, della figlia della protagonista, Colette de Jouvenel, che racconta la vita della madre con la quale ha, oltre al nome, molto in comune, ma allo stesso tempo dalla quale viene ben presto allontanata. Le due Colette, nate entrambe da donne non più giovani, hanno però un’infanzia diversa. La protagonista era cresciuta in una bella famiglia e in un ambiente contadino, mentre a Colette de Jouvenel è riservato un destino diverso: la madre, ormai famosa ma impreparata a crescere la figlia, la affida a una rigida governante scozzese. Il rapporto tra le due donne è stato estremamente difficile eppure alla morte di Colette è proprio la sua erede, e non il terzo marito, a prendere in mano la situazione e a rivalutare l’immagine di quella donna estremamente prolifica a livello letterario e assolutamente temeraria in azioni e decisioni.
“Una figlia ha il diritto di occuparsi del lascito della madre, molto più di un marito incontrato nell’ultimo quarto della vita”.
In Colette. Un sogno audace c’è la vitalità di questa donna così diversa dalle coetanee e, al contempo, la rabbia di una bambina con lo stesso nome che non può stare con la mamma perché lei ha una vita dalla quale la piccola è espropriata. Il passato si mescola al presente e Colette de Jouvenel si costringe spesso a ritornare al racconto di decenni prima per scrivere la storia di quella donna così unica qual era stata sua madre. Colette è stata anche la prima tra le scrittrici a considerare l’uomo in modo paritario, dimostrando quanto fosse errato lo stereotipo secondo il quale era vero solo il contrario.
La sua produzione letteraria alquanto poderosa nasceva anche, come racconta la protagonista in maniera assai pragmatica, da una necessità:
“Non avendo imparato un mestiere ma dovendo mangiare, fui costretta a diventare scrittrice”.
La figlia ci racconta di lei come di una lettrice temeraria fin dalla più tenera età, della protagonista che "si era fatta le ossa" leggendo Balzac a sette anni e che conosceva bene la lingua delle lettere e le sfumature del dialetto. Colette, pur con il dono della scrittura, non aveva improvvisato nulla: era semplicemente stata molto precoce e così temeraria da farsi poi audace. Inizialmente succube del primo marito Willy, che con il proprio nome aveva pubblicato gli scritti di lei, la protagonista poco a poco inizia la propria battaglia per l’indipendenza, aggiungendo al suo ruolo di scrittrice quello di mimo e di attrice del music hall.
Capitolo dopo capitolo, l’autrice ci fa conoscere l’immagine di una donna innovatrice, a dir poco coraggiosa, una donna che comunque rivalutava il femminile e soprattutto la libertà di esserlo e di manifestarlo.
Una donna senza eguali che, però, nel rapporto con la figlia non dà né il meglio né il massimo: eppure proprio Colette de Jouvenel è colei che rende maggiormente onore alla madre dopo la sua scomparsa. Anche se:
“Avere per madre un mostro sacro della letteratura francese è un peso difficile da sopportare”.
Nicoletta Sipos, con semplicità ma anche con chiarezza, crea con Colette, un sogno audace un romanzo fatto di tanti capolavori, ma anche d’innumerevoli vissuti e conferma le sue doti di giornalista e al contempo scrittrice.
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