Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, tratto dal romanzo omonimo di Sandro Veronesi scritto a quattro mani con De Angelis stesso, sarà il film d’apertura, in prima mondiale, dell’80 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Comandante: il film di De Angelis apre Venezia 80
La pellicola, il cui titolo internazionale è The Commander, sarà proiettata il 30 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema di Venezia in occasione della serata di apertura della Biennale. Grandi aspettative per il film di De Angelis, che vede protagonista un Pierfrancesco Favino in ottima forma, ed è basato su un fatto veramente accaduto durante la Seconda guerra mondiale che ha ancora molto da dire alla nostra contemporaneità.
Il film di De Angelis ha richiesto un grande investimento economico (si parla di 14.989.514 euro) e la collaborazione attiva della Marina Militare. A Taranto più di un centinaio di ingegneri, operai e artigiani si sono prestati per la ricostruzione dello storico sommergibile Cappellini, composto di oltre settanta tonnellate di acciaio.
Protagonista è il capitano siciliano Salvatore Todaro, interpretato da Favino, che comanda il Cappellini della Regia Marina per una missione segreta. L’uomo, nel 1940, deve affrontare un dilemma di coscienza che lo trascina in una prodigiosa avventura umana.
L’interesse per la figura di Salvatore Todaro ha un’origine recente. Lo stesso regista, Edoardo De Angelis, ha affermato di essersi interessato a Todaro dopo aver udito il suo nome pronunciato dall’ammiraglio Giovanni Pettorino, in occasione di un anniversario della Guardia Costiera italiana. In quell’occasione Pettorino citava Todaro come un esempio illuminato da seguire nella gestione della crisi migratoria. Un personaggio dimenticato del passato tornava così di prepotenza nel nostro presente per darci una lezione morale sulla necessità dell’accoglienza.
La storia di Todaro, di stretta attualità, è stata d’ispirazione per un libro scritto a quattro mani dallo stesso De Angelis con il due volte Premio Strega Sandro Veronesi.
Nell’introduzione del romanzo, edito nel 2023 da Bompiani, Veronesi spiega l’urgenza di narrare un avvenimento che si era imposto per la prima volta alla sua attenzione nella calda estate del 2018 quando molti migranti in fuga dalla Libia sbarcavano sulle coste italiane generando, in tutta risposta, un’ondata feroce di razzismo. Nel risentimento generale la storia di Todaro brillava come un esempio; il comandante, sconosciuto ai più, veniva citato come un eroe che aveva saputo dare priorità all’umano anche in un contesto politico difficile.
Sono passati cinque anni da quegli sbarchi e il problema migratorio continua a imporsi con urgenza all’attenzione internazionale: la scelta coraggiosa compiuta da Salvatore Todaro ha ancora molto da raccontarci.
Per questi motivi inserire Comandante in apertura della Mostra del Cinema di Venezia è un segnale importante.
Comandante di Edoardo De Angelis: il trailer
Comandante, il film tratto dal libro di Sandro Veronesi
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Comandante, il romanzo di Veronesi già tradotto in sei lingue che ha ispirato la sceneggiatura, è basato su un episodio realmente accaduto.
È il 28 settembre del 1940 quando il sommergibile Cappellini, guidato dal capitano Salvatore Todaro, parte dal porto di La Spezia per una missione segreta. Pochi giorni dopo, mentre naviga al largo dell’Oceano Atlantico, il sommergibile affronta un mercantile armato belga “Il Kabalo”. Riesce a colpirlo e affondarlo, la battaglia è apparentemente vinta; ma è proprio dopo lo scampato pericolo che il Comandante si trova ad affrontare un dilemma di coscienza. Uomini in affanno si sorreggono alle precarie scialuppe di salvataggio, altri si aggrappano a oggetti di fortuna per non affogare. Deve lasciar morire annegati anche i ventisei naufraghi che si trovavano a bordo del mercantile?
Todaro decide di obbedire alla “Legge del mare” e di caricare sul proprio sommergibile i naufraghi belgi per poi sbarcarli nel porto più vicino, ovvero le Isole Azzorre. Non sarà un viaggio semplice e la sua decisione non verrà sempre approvata da tutto l’equipaggio che sente minacciata la propria incolumità, dopotutto in tempi di guerra non era saggio porre in salvo dei nemici. Ma Salvatore Todaro riuscì a compiere una scelta umana in un’epoca disumana. Negli anni più bui della Seconda guerra mondiale, in cui ovunque riecheggiava il tuono del cannone e l’aria era intrisa di tensione e polvere da sparo, lui decise di compiere un gesto controcorrente: tendere una mano.
Comandante: la vera storia di Salvatore Todaro
Portata a termine con fatica l’eroica impresa, Todaro venne rimproverato dall’alleato tedesco Karl Dönitz che lo minacciò di gravi conseguenze.
Al Comandante non furono certo riservati gli onori di un eroe. Morì prima della fine della guerra, nel 1942, trafitto dalla raffica mortale di un mitra inglese al largo della Tunisia.
Sono trascorsi più di ottant’anni dalla sua impresa, che oggi non ha ancora cessato di interrogarci. In una lettera alla moglie Rina, scritta appena sbarcato nelle Azzorre, Todaro affermava:
Oggi noi e i nostri nemici, insieme, ci siamo salvati.
L’intelligenza umana del Comandante era riuscita a spogliare i nemici delle loro divise, vedendoli semplicemente nella loro essenziale umanità di persone che stavano per affogare senza un aiuto. E lui, va detto, si trovava in guerra; mentre oggi siamo pronti a puntare il dito contro gente disarmata che giunge alle nostre coste lacera, scalza e moribonda.
Le sue parole ci restituiscono una testimonianza toccante di un tempo barbaro e disumano, forse non così diverso dal nostro dove è ancora l’egoismo a fare da padrone.
Grazie al film di Edoardo De Angelis la piccola storia sconosciuta di Salvatore Todaro potrà finalmente imporsi all’attenzione di un pubblico internazionale.
Recensione del libro
Comandante
di Edoardo De Angelis, Sandro Veronesi
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Comandante”, il film tratto dal romanzo di Veronesi in apertura di Venezia 80
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