Come donna innamorata
- Autore: Marco Santagata
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2015
Marco Santagata, storico e critico di letteratura, dedica all’amata da Dante il suo ultimo libro “Come donna innamorata” edito da Guanda e, con molta probabilità, candidato al Premio Strega 2015.
Il Sommo Poeta, al centro degli studi dell’autore e protagonista indiscusso delle sue pubblicazioni tra cui “Dante, il romanzo della sua vita”, spicca anche in quest’opera scritta con un linguaggio attuale ma, come la letteratura eterna, estremamente corretto, fluido, scorrevole che ci fa conoscere un Alighieri diverso, agli occhi di chi legge più moderno anche se un “grande” come lui di moda non passa mai.
Il libro è diviso in due parti, la prima delle quali, la più importante e corposa, è dedicata a Bice, Beatrice Portinari, colei che era nata solo nove mesi dopo il poeta, che egli aveva rivisto a nove anni e colei che con quegli occhi di smeraldo gli aveva rapito il cuore. La storia ha principalmente luogo in un preciso giorno, l’8 giugno 1290, quando Bice, a soli ventiquattro anni, lascia questo mondo, forse a causa del vaiolo. Il loro è un amore sublimato ma presente agli occhi di tutti, anche della moglie del poeta stesso, Gemma Donati, che più che rimproverarlo per dedicare i versi ad un’altra donna, lamenta il fatto che il marito, economicamente, non s’occupi come dovrebbe della famiglia. Beatrice era sempre stata nelle composizioni di quest’uomo che Santagata ci descrive non ricco e intento a creare versi sempre su un povero tavolo. Eppure comporre per Beatrice gli dava un’immensa gioia mista a quel turbamento che lo prendeva ogniqualvolta egli la vedeva. Ecco quindi, da parte del poeta, il racconto delle crisi epilettiche che avevano luogo ad ogni incontro con l’amata e che erano iniziate proprio il giorno della di lei nascita. Da questi pensieri, come dalla visione d’una bianca nube apparsa dopo la morte di Beatrice e che l’avrebbe accompagnata in Cielo, scaturiscono gli scritti più conosciuti del Sommo Poeta.
Il resto del romanzo è la vita quotidiana di Dante a Firenze e poi lontano dall’amata città: accanto a lui stanno figure importanti come Brunetto Latini, notaio e uomo di cultura, da Dante considerato il suo maestro verso il quale nutre affetto e ammirazione e alla cui morte verserà le lacrime non piante per il padre.
C’è però, soprattutto, Guido Cavalcanti cui è dedicata la seconda parte del libro. Questi, filosofo e poeta, fu il vero amico di Dante, il suo punto di riferimento, colui che affettuosamente lo chiamava “Dantino”, che a lui era unito dalla passione per la poesia ma che, con il tempo, da lui si allontanerà. Tutto fra loro peggiora quando il protagonista viene eletto priore e Guido non gli risparmia critiche quasi si fosse venduto per motivi economici e avesse ricusato l’amore per la poesia. Quell’amicizia non si ricomporrà più ma, col tempo, il poeta ritroverà dentro di sé l’antico affetto per l’amico. Sta proprio nelle ultime pagine del romanzo il ricostruirsi degli affetti che darà vita anche alle cantiche del Paradiso nella Commedia.
Marco Santagata, già vincitore del Premio Campiello nel 2003 con "Il maestro dei santi pallidi", affronta tematiche impegnative con la passione non solo d’un professore ma d’uno studioso che ha ripercorso la vita del Sommo Poeta per proprio grande interesse: ciò traspare dalla pagine del libro che è certo da consigliare poiché la sua lettura è un romanzo e, al contempo, un insieme di piacevolissime, insolite lezioni di letteratura.
Come donna innamorata
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