Comincia a Brooklyn
- Autore: Federica Piacentini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Nutrimenti
- Anno di pubblicazione: 2021
Comincia a Brooklyn (Nutrimenti 2021) è il romanzo d’esordio di Federica Piacentini, nata a Gaeta nel 1983, laureata in editoria e giornalismo presso l’Università La Sapienza di Roma, che vive a New York insieme alla sua famiglia.
In Washington Square “i fiocchi cadevano come proiettili, duri e diritti, rimbalzando sui cumuli ghiacciati quasi fossero chicchi di sale”. Capodanno era passato da due giorni e la neve, che aumentava di ora in ora, ricopriva Washington Square Park, il parco nel cuore del Greenwich Village. Al calar della sera, in quell’atmosfera irreale, gelida e rarefatta, un piccolo uomo di nove anni, chiamato Martin Gale, ragazzino mulatto, tutt’anima e chioma riccioluta carica di neve, se ne stava nel pieno della bufera nell’area attrezzata di Washington Square, sfidando la nebbia nevosa con un cappotto leggerissimo, sotto cui si ammassavano una maglietta bianca e una felpa grigia col cappuccio, che faceva capolino. In quella bufera di neve il viso di Martin appariva ancora più scavato, esausto, impaurito ma anche risoluto, perché il ragazzino si trovava di fronte a un uomo anziano. In un “silenzio kafkiano e onirico”, i loro sguardi si sorreggevano l’un l’altro, fino a quando il bambino aveva posto con voce tremula una domanda all’uomo:
“Allora, mi insegni a giocare a scacchi?”
In questo perfetto romanzo di formazione che tocca tre generazioni, splende la figura di Martin Gale, un ragazzino dalla grande perseveranza, che ha intenzione di imparare a giocare a scacchi con uno scopo preciso. Non importa se occorre spendere soldi, le lezioni di scacchi costano venti dollari l’ora. Non è né tanto né troppo, se in cambio Martin Gale può trovare una via d’uscita. Un uomo deve accettare le sfide che il destino gli presenta e combattere col miglior elmo sulla testa, e tale si considera il piccolo Martin che legge l’Iliade in metropolitana. Non una creatura alle soglie dell’adolescenza, perché lo studente in cambio di denaro aiuta nei compiti i propri compagni di scuola. Un carico di responsabilità oneroso per un ragazzino di nove anni determinato nel dare il suo contributo per la guarigione di sua madre Leah.
C’è tanta New York in queste toccanti pagine redatte con uno stile intenso ma privo di fronzoli, asciutto: Washington Square Park, Central Park, Brooklyn, Flatbush, la spiaggia di Coney Island. Quegli assolati e caldi pomeriggi d’agosto, Martin e la sua mamma intenti a divertirsi rincorrendo l’aquilone costruito con le loro mani, dopo aver mangiato un gigantesco gelato vaniglia e cioccolato. Mentre la lettura prosegue avidamente, il pensiero va a tutte quelle pellicole cinematografiche ambientate per le strade della Grande Mela, che Federica Piacentini sa ritrarre con realismo senza cedere all’effetto “cartolina” stereotipata.
Nel cuore degli Stati Uniti, al centro del mondo, a New York, città carica di opportunità per chi è abbastanza sveglio e lungimirante da saperle cogliere, ma che sa anche che nulla si ottiene senza lottare, sembra quasi di vedere Martin Gale passare inosservato accanto a una moltitudine di persone, ciascuna come lui, con il cuore pieno di speranza e in cerca di riscatto.
“Non doveva avere paura di nulla, si disse. Anche essere codardi era un lusso non concesso”.
Comincia a Brooklyn
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