Contro la lettura. Per una pedagogia del semianalfabetismo
- Autore: Paolo Parigi
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
Altro che lettori forti. Altro che bisogna leggere di più. No, signori, la verità è che leggere fa male. Nessuno finora aveva trovato il coraggio di sostenerlo apertamente, fino all’apparire di questo ironico e agile pamphlet di Paolo Parigi, da titolo e sottotitolo inequivocabili: Contro la lettura. Per una pedagogia del semianalfabetismo, Edizioni Bietti (2014).
I drogati di lettura, i cosiddetti reading addicted, rappresentano oramai una nuova e conclamata forma di patologica dipendenza, altamente nociva per se stessi e per la società.
A lungo andare, la lettura mina il fisico abbassando la vista, rendendo la nostra struttura ossea e muscolare deformata, flaccida e fragile. Prendiamo, a mo’ d’esempio, quel disgraziato di Leopardi: a undici anni aveva quasi divorato la ricca biblioteca paterna, rovinandosi per sempre la postura, trasformandosi nello sgorbio che tutti conosciamo e con il risultato di aspetta e spera che Silvia dicesse di sì.
Tanti, invece, ricordano l’avvenente e bellissima Megan Gale – la modella australiana sempre presente in tv fino ad alcuni anni fa – che aveva preferito coltivare il suo corpo praticando sport e frequentando palestre, anziché prendere qualche libro in mano. E che dire del grande e statuario David Beckham, sex simbol dell’universo femminile che si vantava di aver letto soltanto un libro in tutta la vita? Se fosse stato un lettore accanito, avrebbe avuto il fisico e il successo goduti? Chiaro che no.
I guai del legger troppo non finiscono qui: la papirofilia, con il tempo, può portare a problemi anche di rapporti interpersonali e persino psichici. Il reading-addicted rischia di isolarsi sempre più dal contesto sociale per potersi sparare in santa pace il libro del momento, trascurando così lavoro, famiglia, amici e amanti. Inoltre, sono possibili altri effetti collaterali dall’eccessiva lettura, quali distacco dalla realtà, distrazione, ridotta alimentazione, onicofagia, sciatteria nella cura della persona. Insomma, il lettore forte è un autentico malato incurabile e pure contagioso in quanto il virus della lettura potrebbe diffondersi: da reading-addicted a diventare book-pusher - attraverso il passa parola, gli scritti, le recensioni - il passo è breve.
Adesso, con l’avvento del libro liquido, ovvero sia l’ebook, la salute psico-fisica, già a rischio, del bibliofilo potrebbe addirittura peggiorare, visto che il libro elettronico, più pratico, etereo, senza ingombro, è fruibile ovunque, persino al buio, senza alcuna fatica.
Parigi racconta di stacanovisti della lettura che hanno rovinato per sempre la propria vita.
Il volumetto analizza i guai provocati da questo falso mito del lettore forte, quello vero che il libro lo legge tutto, non chi si limita ad una frettolosa scorsa.
L’autore ci allarma dei pericoli verso cui si va incontro, dei danni che il maledetto “piacere della lettura” comporta, ai quali difficilmente è possibile poi rimediare.
E allora: chi non è ancora affetto da questa dipendenza si salvi, legga - ancora per una volta e basta - questo simpatico, divertente, provvidenziale manualetto di sopravvivenza, e si tiri fuori, finché è ancora in tempo, dalle secche della falsa e subdola illusione di acculturazione.
Per tutti gli altri – compreso lo scrivente - , schiavi senza speranza della dose giornaliera di pagine da divorare, una prece.
Sono i troppi libri a renderci ignoranti. -Voltaire-
Contro la lettura. Per una pedagogia del semianalfabetismo
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divertentissima questa recensione, allegra e piena di umorismo; ormai anche io sono spacciata. Cosa posso fare? C’è un rimedio?
Una prece anche per la sottoscritta. A Paolo Parigi e Giovanni Basile complimenti a profusione sia per il libro che per la recensione. Divertentissimi .
Ringrazio Rosa e Giovanna per i complimenti. Quanto a noi, purtroppo siamo oramai intossicati e condannati. Potremmo forse provare a fare dei nostri libri un bel falò tipo Fahrenheit 451...chissà!