Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna
- Autore: Non disponibile
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Skira
- Anno di pubblicazione: 2017
Il catalogo “Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna” (Skira, pp. 228 a colori e brossura, euro 43,00) accompagna l’omonima mostra romana alle Scuderie del Quirinale curata da Gonzalo Redín Michaus.
La preziosa esposizione mediante una selezione di straordinari capolavori del Patrimonio Nacional riflette gli strettissimi legami politici e le strategie culturali stabilite tra la corte spagnola e gli stati italiani nel corso del XVII secolo, dalla pace di Cateau Cambrésis (1559). Il volume illustra come sessanta opere seicentesche di pittura e scultura, che provengono dal palazzo reale di Madrid e dagli altri siti reali, vennero impiegate dai governanti dei vari Stati italiani come doni diplomatici per guadagnarsi il favore dei reali iberici. Infatti, i sovrani di Spagna con i loro possedimenti, il Viceregno di Napoli e lo Stato di Milano, condizionarono dalla metà del Cinquecento l’evoluzione della complessa situazione politica italiana. È questo il caso di due tra i dipinti più spettacolari in mostra, Lot e le figlie di Guercino e La conversione di Saulo di Guido Reni, donati a Filippo IV dal principe Ludovisi allo scopo di garantire la protezione spagnola sul minuscolo Stato di Piombino. Moltissime altre opere d’arte, tra le quali il magnifico Crocifisso del Bernini proveniente dal Monastero di San Lorenzo del Escorial, opera raramente accessibile al grande pubblico, vennero commissionate o acquistate da mandatari del re. Altre ancora vennero ordinate o comprate, come nel caso della Salomè di Caravaggio, dai rappresentanti della monarchia spagnola in Italia (ambasciatori e viceré) inviati presso la corte pontificia o a Napoli, alla morte dei quali le opere andarono ad accrescere le collezioni reali. L’interesse per la cultura italiana da parte dei sovrani spagnoli è evidente negli inviti a lavorare a corte rivolti a maestri quali il napoletano Luca Giordano, attivo in Spagna per un decennio. Ed è testimoniato infine dai viaggi in Italia di alcuni artisti spagnoli, come José de Ribera, che giunse a Roma nel 1606 e trascorse la maggior parte della sua vita a Napoli. La mostra espone cinque capolavori di quest’artista tra cui il celebre Giacobbe e il gregge di Labano. Il primo soggiorno di Velázquez in Italia, tra il 1629 e il 1630, si rivelò fondamentale per la sua pittura, come dimostra l’eccezionale Tunica di Giuseppe, tra i maggiori raggiungimenti della sua intera opera, mentre il suo trionfo come ritrattista presso la corte pontificia avvenne in occasione del suo secondo viaggio italiano tra il 1649-1650. Nel 1819, per volere del re Ferdinando VII, venne creato il Museo Real, in seguito Museo del Prado, in cui furono raccolte opere provenienti per la maggior parte dalle Collezioni Reali. Quelle che non vennero trasferite nel museo rimasero presso le residenze a disposizione dei monarchi, i cosiddetti Reales Sitios. Nel 1865 la regina Isabella II rinunciò alla proprietà personale dei beni ereditati dai propri antenati e ne cedette la gestione allo Stato, ponendo le basi di quello che oggi è Patrimonio Nacional. È da questo straordinario fondo collezionistico, a tutt’oggi sottoposto alla tutela di Patrimonio Nacional, che i capolavori oggi presentati a Roma sono stati selezionati sulla base del loro eccezionale valore artistico e storico.
Il presente testo riunisce i saggi di Gonzalo Redín Michaus, David Garcia Cueto, Leticia de Frutos, Carmen Garcia-Frias, Checa e il catalogo delle opere, suddiviso in cinque sezioni: “Dalla maniera alla natura; Tra Barocci e Caravaggio; Natura e ideale. Da Caravaggio a Roma; La Roma di Bernini; Ideale e accademia. Da Albani a Maratti: Da Roma a Napoli. Da Napoli alla Spagna.
Se è vero che
“prendendo le distanze dall’arte di maniera, basata sull’artificio e l’affettazione, ma anche dall’imitazione della natura, Michelangelo Merisi da Caravaggio propone, con una scelta rivoluzionaria, di rappresentare le cose come sono”
come scrive Redín Michaus, ciò è palese nell’olio su tela Salomè con la testa del Battista, che apre la mostra e che è stato restaurato da poco. Da uno sfondo scuro emergono prepotenti tre figure, un giovane che si trova di spalle con una spada in mano, una ragazza che tiene una testa tagliata su un vassoio e una donna anziana che osserva la scena. Chi osserva affascinato questa scena tanto inquietante quanto coinvolgente capisce che l’orrore si è appena compiuto.
Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna
Scuderie del Quirinale - via XXIV Maggio 16, Roma
14 aprile 2017 - 30 luglio 2017
Ingresso: € 12,00 - ridotto € 9,50
Orario: da domenica a giovedì 10-20; venerdì e sabato 10-22.30.
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.
Info: tel. 06/39967500
scuderiequirinale.it
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