Da Gorbačëv a Putin. Geopolitica della Russia
- Autore: Aleksej Puškov
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Russia, Ucraina, vittima, carnefice, invaso, invasore. La guerra che da qualche mese sta funestando questi due Paesi e minaccia serie conseguenze anche per l’Europa ci sta destabilizzando. Con molta facilità si tende ad attribuire la colpa a una parte piuttosto che all’altra, ma in realtà non è semplice capire l’origine, le ragioni e le possibili conseguenze di un conflitto se non si conosce, quanto meno superficialmente, la storia delle due parti in gioco. Encomiabile è cercare di documentarsi: allo scopo servono certamente saggi come Da Gorbačëv a Putin. Geopolitica della Russia (Sandro Teti Editore, 2022, trad. G. Merlicco), incentrato però esclusivamente sulla Russia e sulla sua storia contemporanea a partire dai primi anni Ottanta.
L’autore di questo libro, Aleksej Puškov, fornisce già col proprio nome un motivo di interesse: si tratta di un politico, oltre che giornalista, che ha ricoperto, durante la sua carriera, vari ruoli pubblici. In particolare, in veste di consulente nel Comitato Centrale del PCUS, era incaricato di redigere i discorsi ufficiali di Mihail Gorbačëv. Il suo è quindi un punto di vista “dall’interno” e sicuramente qualificato: purtroppo, però, la sua posizione politica e ideologica risulta fin troppo chiara dalla lettura del testo, tanto da farci domandare se spesso un testimone così coinvolto nella questione non finisca, in realtà, per essere ancora meno obiettivo di un osservatore esterno.
Puškov è chiaramente un esponente della “vecchia guardia” che non ha visto con favore la rivoluzione di Gorbačëv, ma neppure l’avvento di El’cin (normalmente traslitterato in Italia come Eltsin). Gorbačëv viene accusato di avere peccato di ingenuità, di non avere avuto una direzione chiara, e in generale di inadeguatezza al proprio ruolo. Non va meglio a El’cin, dipinto come un alcolizzato spesso causa di imbarazzo per la Russia in sede internazionale.
È la figura di Putin quella che riceve il fin troppo evidente plauso dell’autore, soddisfatto dall’uomo forte che non esita a prendere decisioni impopolari pur di proteggere il proprio Paese. Tanta è l’approvazione di Puškov per il proprio leader da sconfinare, nella seconda parte del libro, in un atteggiamento che sfiora l’ingenuità: francamente, di qualsiasi idea politica sia il lettore, l’idea di una Russia innocente, desiderosa solo di pace, che viene trascinata dalla prepotenza dei cattivi Stati Uniti risulta improbabile, così come lo risulterebbe per qualsiasi altro Paese a cui venisse applicata.
È quindi un libro da evitare? No, certamente. Prima di tutto perché qualsiasi punto di vista può concorrere a formare un’idea nel lettore, e magari indurlo a prendere in considerazione alcuni elementi che possano farlo riflettere, tenendo in mente che la verità non sta mai da una sola parte. Oltre a questo, si tratta di un saggio estremamente intelligibile, che rifiuta il linguaggio forbito e i giri di parole spesso propri della saggistica per rivolgersi a un pubblico eterogeneo e non necessariamente composto unicamente da politici o accademici. Chiunque abbia un poco di interesse nella questione può leggerlo senza difficoltà, attingere ai puri fatti, anche al netto delle ideologie personali dell’autore, e farne una sintesi per formare la propria idea. Proprio in periodi come questo, nel quale l’intolleranza sta purtroppo prendendo piede, il prendere in considerazione un’idea diversa dalla propria, senza per questo farsene necessariamente conquistare, può essere la strada giusta da seguire.
Molto interessante la prefazione di Paolo De Nardis, che parte dalla teoria, rivoluzionaria per l’epoca, formulata nel 1952 da Arnold Joseph Toynbee, riguardante la cosiddetta “occidentalizzazione” del resto del mondo, che presentava inoltre l’Unione Sovietica come un’entità la cui costruzione era stata resa inevitabile dalle continue invasioni occidentali. Una teoria “scandalosa”, un punto di vista anomalo su cui riflettere.
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Un libro perfetto per...
A chi vuole ascoltare l’altra campana: un lettore, ovviamente interessato all’argomento, che pensi con la propria testa senza pregiudizi, ma anche senza farsi influenzare.
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