Lo scrittore David Foster Wallace, nato il 21 febbraio 1962, avrebbe compiuto oggi 60 anni. Considerato da molti il più grande scrittore della sua generazione, pietra miliare tra le letture di una vita nel caso dei suoi lettori più affezionati, David Foster Wallace è scomparso troppo presto, lasciandoci orfani di una mente brillante e di una scrittura unica e illuminante sui mali (e i beni) del nostro secolo, come mai nessuno prima di lui era riuscito a fare.
Nel nostro articolo di oggi scopriamo i dettagli della sua vita e ripercorriamo una bibliografia che vede nel mastodontico Infinite Jest il capolavoro di un’epoca.
David Foster Wallace: la biografia
David Wallace (il cognome Foster è quello della madre che lui aggiunse in un secondo momento) nasce a Ithaca (New York) il 21 febbraio del 1962, ma cresce a Champaign, in Illinois. Il padre Jim insegnava filosofia all’Università dell’Illinois. La madre Sally era insegnante di inglese al college della città: viveva quindi in una famiglia di accademici, un ambiente composto e rispettoso, dove la parola era protagonista delle attività giornaliere. In quarta elementare si trasferisce con la famiglia (ha anche una sorella, Amy, di due anni più piccola) a Urbana, dove frequenterà la Yankee Ridge School.
Data la mole fisica di David, lo sport sembra essere l’attività perfetta per riempire le sue giornate. Fino a 12-13 anni gioca a football come quarterback, e gli piaceva parlare come un atleta, storpiando le parole. «Da piccolo ero il prototipo di studente atleta che prende molto sul serio lo sport» disse a David Lipsky durante un’intervista (che è poi diventata un libro e un film, The end of the tour) «Non avevo alcuna ambizione artistica. Giocavo a football a livello locale ed ero parecchio bravo. Poi andai alle medie, e lì c’erano due ragazzi più forti di me, e anche loro erano quarterback. Il gioco iniziò a farsi molto più duro e capii che picchiare la gente non mi piaceva molto. Fu una delusione grandissima.» e per questo smette del tutto di praticare sport, incluso il tennis che aveva iniziato da poco a giocare. Tuttavia lo sport non sparirà mai completamente dalla sua vita e rimarrà spesso un tema dominante in molte delle su e opere, soprattutto racconti.
Dopo il liceo si iscrive all’Amherst College, la stessa università del padre, laureandosi nel 1985 in letteratura inglese e in filosofia, con una specializzazione in logica modale e matematica. Dopo aver ottenuto alla University of Arizona un Master of Fine Arts in scrittura creativa, inizia la scrittura del suo primo romanzo, pubblicato nel 1987 e ispirato alla sua seconda tesi universitaria: La scopa del sistema, subito apprezzato dalla critica per il suo stile di scrittura mai visto fino a quel momento, acuto e profondo ma permeato di un’ironia pungente.
La scopa del sistema
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Dopo il suo esordio di successo David Foster Wallace pubblica, due anni più tardi, una raccolta di racconti intitolata La ragazza dai capelli strani, universalmente ritenuta il suo manifesto stilistico e poetico. Nel frattempo si iscrive all’università di Harvard per seguire un corso di filosofia, che abbandona dopo il primo semestre, alla fine del 1989, in seguito al ricovero in una clinica psichiatrica. Nel 1990 Wallace scrive con Mark Costello, suo compagno di stanza ai tempi dell’Amherst College Il rap spiegato ai bianchi.
La ragazza dai capelli strani
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Nel 1996 pubblica Infinite Jest, il suo secondo romanzo, grazie al quale diventa un autore di culto internazionale: il libro descrive, attraverso il tennis, le difficoltà nei rapporti interpersonali tipiche del mondo a lui contemporaneo, impegnativa e complessa anche per il ruolo sempre più rilevante che i media e il mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo svolgono, oltre che per la diffusione delle droghe e una competizione esasperata a livello sociale.
Infinite jest
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Nel frattempo Wallace inizia a insegnare scrittura creativa all’Illinois State University e nel 1997 pubblica Una cosa divertente che non farò mai più e nel 1999 la raccolta di racconti Brevi interviste con uomini schifosi. Nel 2002 viene nominato professore di letteratura inglese e di scrittura creativa al Pomona College (in California), nonostante siano anni molto difficili per la sua vita privata: lotta contro la depressione, la dipendenza dalle droghe e proprio in quel periodo (come racconterà il padre tempo dopo) non sono mancati casi di tentativi di suicidio. Nel 2002 conosce la pittrice Karen L. Green che sposerà il 27 dicembre del 2004. Nel 2006 il Time inserisce Infinite Jest nell’elenco dei cento migliori romanzi di lingua inglese scritti tra il 1923 e il 2006.
Una cosa divertente che non farò mai più
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Da tempo in cura con antidepressivi, nel 2007 David Foster Wallace decide di non assumere più il Nardil, il farmaco che a suo dire lo faceva vivere come filtrato. A nulla valsero i tentativi di trovare cure alternative. David Foster Wallace si suicida a quarantasei anni il 12 settembre del 2008, impiccandosi nel suo garage della casa di Clearmont, in California, dopo avere scritto una nota di due pagine destinata alla moglie Karen e aver sistemato alcuni dettagli de Il re pallido, manoscritto che rimarrà incompiuto.
David Foster Wallace: la bibliografia
Romanzi
- La scopa del sistema, 1987
- Infinite Jest, 1996
- Il re pallido, 2011 (incompiuto)
Raccolte di racconti
- Verso Occidente l’impero dirige il suo corso, 1989
- La ragazza dai capelli strani, 1990
- Brevi interviste con uomini schifosi, 1999
- Oblio, 2004
- Questa è l’acqua, 2009
Questa è l'acqua
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Saggistica
- Piccoli animali inespressivi, 1988
- Il rap spiegato ai bianchi, 1990
- Una cosa divertente che non farò mai più, 1997
- Tennis, tv, trigonometria, tornado (e altre cose divertenti che non farò mai più), 1997
- Up, Simba!, 2000
- Tutto, e di più. Storia compatta dell’infinito, 2003
- Considera l’aragosta e altri saggi, 2006
- Roger Federer come esperienza religiosa, 2006
- Il tennis come esperienza religiosa
- Come diventare se stessi. David Foster Wallace si racconta, 2010 (a cura di David Lipsky)
- Di carne e di nulla, 2013
- Un antidoto contro la solitudine, Interviste e conversazioni, 2013
Un antidoto contro la solitudine. Interviste e conversazioni
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: David Foster Wallace: la vita e le opere del genio della sua generazione
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